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Alla Champions League non interessano i tifosi?

Gli orari dei match, il costo dei biglietti e la copertura televisiva sembrano non considerare i tifosi

Alla Champions League non interessano i tifosi? Gli orari dei match, il costo dei biglietti e la copertura televisiva sembrano non considerare i tifosi

Che bella la Champions League. L'inno prepartita, le squadre in trasferta in tutta Europa e il grande calcio in prima serata durante la settimana. Sì, forse è difficile seguire tutte le partite visto che vengono trasmesse su tre emittenti televisive diverse, poi c'è anche il problema dei biglietti allo stadio, arrivati a prezzi altissimi sia in casa che in trasferta. Ah, anche aver spostato due anticipi per ogni giornata alle 18:45 rappresenta un bel problema per chi segue un qualsiasi orario di ufficio. La Champions League è bella, è il trofeo che ogni squadra e calciatore sogna, ma al più importante torneo europeo interessano altrettanto suoi i tifosi? 

Perché si gioca alle 18:45?

Da questa stagione due partite per ogni giornata sono state inserite in calendario alle 18:45, una fascia insolita per la competizione, che vedeva giocare partite alle 18 (CEST) solo per i match in Russia. La Champions League è storicamente legata ai riflettori e agli stadi illuminati delle sere infrasettimanali, il colpo d'occhio della partita inaugurale di questa edizione, con Milan e Newcastle schierati per l'inno con la luce del giorno è stato sicuramente qualcosa di inedito. Il problema in questo caso non è ovviamente la luce del giorno, ma la scelta di inserire una partita così importante ad un orario che esclude i tifosi che terminano di lavorare tra le 18 e le 19. Chi deve andare allo stadio, considerando il traffico di una città come Milano, dovrà chiedere un permesso, chi la vuole vedere a casa potrebbe correre il rischio di perdersi l'inizio della partita. Questa situazione si verificherà anche nel prossimo turno, quando l'Inter ospiterà a San Siro il Salisburgo il 24 ottobre alle ore 18:45.

Spezzettare le partite in più orari è qualcosa a cui stiamo assistendo anche in Serie A - il prossimo turno si giocherà in ben 9 (!) fasce differenti - e le motivazioni sembrano riguardare la copertura tv e streaming. Utilizzare lo stesso approccio anche per la Champions sembra tuttavia escludere una fetta di tifosi, considerando come il torneo venga giocato durante la settimana e non nel weekend. Nella prossima stagione poi, il format della Champions League cambierà con l'aggiunta di quattro squadre nella fase a gironi (da 32 a 36), che si trasformerà in un mini campionato da 8 squadre. Con l'aumento delle partite e il nuovo format dobbiamo aspettarci match ad orari ancora diversi, magari alle 15? Le celebri notti europee diventerebbero dei pomeriggi di lavoro/studio seguendo di nascosto le patite. 

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Le partite di Champions League costano troppo?

Sull'aumento dei prezzi dei biglietti i tifosi protestano da diverse stagioni, ed è una questione che non coinvolge solo la Champions League ma anche i diversi campionati. Gia nelle prime partite di questa stagione di UCL alcune curve hanno esposto striscioni contro il prezzo dei settori ospiti, in particolare il Borussia Dortmund che contro il PSG ha criticato i 70€ per un seggiolino nel settore ospiti del Parco dei Principi. Nella scorsa stagione proprio il Dortmund aveva concesso tremila biglietti in piedi ai tifosi del City al prezzo di £16,50 (€ 19). I prezzi degli stadi, anche per i tifosi di casa, raggiungono cifre di partenza anche di 50 euro per la vendita libera, come nel caso proprio di Milan-Newcastle, non meno di 30 euro anche per un posto per Inter-Benfica. 

Comprensibile che i club vogliano monetizzare al massimo le tre partite sicure della competizione, ma nella sezione di biglietti dei club i prezzi non scendono mai sotto i 40 euro, abbastanza per diventare proibitivi per i più giovani o per tifosi con risorse economiche più limitate, che magari devo prevedere anche i costi per una trasferta. Anche le altre manifestazioni collettive come concerti o mostre hanno aumentato i prezzi negli ultimi anni, ma l'obiettivo che dovrebbe porsi la UEFA è quello di rendere il calcio una possibilità e non un lusso. Un altro episodio di protesta è arrivato durante l'ultima partita europea dell'Union Berlin: i tifosi tedeschi prima della partita contro il Braga hanno esposto nella tribuna centrale uno striscione contro la UEFA. La scritta era "Norme UEFA sugli stadi: non ti interessa lo sport, ti interessano solo i soldi", una protesta contro la decisione di far giocare il club all'Olympiastadion e non all'An der Alten Försterei, ritenuto non in regola per i requisiti UEFA.

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Dove si guarda la Champions League?

Oltre al costo dei biglietti per chi vuole seguire le partite live, per guardare la Champions League anche da casa sono necessari abbonamenti alle pay tv. Se prima i diritti se li aggiudicava solo una azienda, da qualche edizione le partite sono trasmesse su Sky e Amazon Prime Video, due abbonamenti differenti, che portano i tifosi a pensare di dover spendere di più, o a escludere chi non ha intenzione di sottoscrivere entrambi. Questo formato spezzatino ha come risultato che il costo dell'abbonamento poi dia accesso solo ad alcune partite, poche rispetto al totale, mentre si da l'impressione ai telespettatori di poter avere più salotti di opinionisti, più approfondimenti, più immagini e telecronache diverse, mentre il risultato è una confusione generale, che non permette nemmeno di seguire contemporaneamente tutti i match di serata. Gli highlights italiani della Champions League non hanno più le voci di singoli telecronisti o coppie fisse, guardare i turni di Coppa è come fare zapping tra Mediaset e RAI, e ogni settimana diventa necessario controllare dove seguire le partite più importanti del turno. 

 

La UEFA sta provando a migliorare il format della Champions, questo è sicuramente da apprezzare o quantomeno da guardare con curiosità. Quello che stona in questa strategia è l'apparente disinteresse nei confronti dei tifosi, sempre più allineati con i propri club e con i calciatori, che continuano a lamentare di giocare troppe partite ed essere esposti a rischi fisici, nel nome dello spettacolo e delle esigenze TV.