Anche le scarpe da calcio stanno diventando sostenibili
Le ultime release di PUMA, adidas e Nike lo confermano
22 Marzo 2023
La ricerca della sostenibilità che ha travolto il mondo della moda negli ultimi anni non ha riguardato solamente i brand ma anche e soprattutto i consumatori. Anche se ci troviamo lontani dal raggiungere gli obiettivi di sostenibilità necessari al mantenimento degli Accordi di Parigi, i brand di ogni settore stanno adottando un approccio molto più sostenibile, facendo più attenzione a come vengono prodotti i loro prodotti lungo tutta la filiera. Anche il mondo del calcio è stato ovviamente coinvolto, ed a partire dal 2010 sono stati sperimentati nuovi materiali e rivoluzionari modelli. Nike sperimenta e implementa il Dri-Fit, mentre PUMA lancia sul mercato la prima maglia che pesa 72g, la Ultraweave.
La moda e sostenibilità nel calcio iniziano ad essere sempre più elementi rilevanti all’interno delle dinamiche del mercato delle maglie, con i brand che puntano a trovare nuove soluzioni per i loro kit. E grazie alla tecnologia oggi siamo arrivati a produrre kit in poliestere 100% proveniente da plastica riciclata, abbassando sensibilmente l'impatto carbonico della filiera. E se le modalità con le quali vengono prodotti i kit ormai sono state totalmente stravolte, lo stesso, da ormai pochi mesi, vale per un altro accessorio fondamentale nel mondo del calcio, le scarpe da calcio.
Poche settimane fa adidas ha dato seguito alla sua collaborazione con Parley, un'organizzazione ambientale senza scopo di lucro che si concentra sulla protezione degli oceani, e dopo aver realizzato sneakers e maglie da calcio adesso è arrivato il turno degli scarpini. Il brand tedesco, sfruttando il materiale creato riciclando rifiuti plastici recuperati su isole, spiagge, litorali e presso le comunità costiere prima che possano raggiungere gli oceani ha realizzato la tomaia con un filato ad alte prestazioni che contiene il 50% di Parley Ocean Plastic ed il restante 50% composto da poliestere riciclato. Una scelta questa che al momento è riferita solamente al modello realizzato con Parley, mentre quello standard, uscito qualche mese fa, ha solamente la metà di poliestere riciclato mentre per il resto è formato dalla classica pelle, materiale con cui adidas ha da sempre realizzato i suoi scarpini fin dalla sua fondazione con le Copa Mundial.
Ma dall'altra parte lo storico rivale tedesco, PUMA, ha risposto presente dimostrandosi ancora una volta una delle aziende più attente alla sostenibilità. Poche settimana fa PUMA ha presentato lo storico ed iconico modello KING ma in una versione leggermente diversa dall'originale che è stato indossato da campioni del calibro di Johan Cruyff, Diego Maradona, Eusébio, Lothar Matthäus e Pelé. Gli scarpini sono stati realizzati per la prima volta con un materiale per la tomaia inventato dal brand tedesco non di origine animale, K-BETTER. Un materiale che permette a PUMA di realizzare una tomaia che contiene il 20% di materiale riciclato, come passo verso un futuro migliore. E PUMA è talmente convinta delle caratteristiche e delle specifiche di K-BETTER che quest'anno smetterà di produrre scarpe da calcio in pelle di canguro. Nel corso degli anni abbiamo visto la scarpa da calcio evolversi e diventare parte integrante della football culture in campo e fuori, passando dalle classiche in total black a colori fluo che ricalcavano i nuovi materiali utilizzati. Ed ora i cambiamenti estetici sono decisi da una maggiore sostenibilità, che modificherà presto forma e materiali dello scarpino.
"Quest'estate, Nike innoverà la linea Tiempo", ha dichiarato l'azienda in un comunicato inviato al sito footwearnews. "La Tiempo Legend Elite debutterà con una nuova tomaia sintetica di proprietà esclusiva di Nike. La tomaia ha un nuovo materiale che rappresenta una soluzione più performante e sostituisce l'uso della pelle di canguro. Nike ha dismesso il suo unico fornitore di pelle di canguro nel 2021 e smetterà di produrre qualsiasi prodotto con pelle di canguro nel 2023."
Una decisione non casuale ma che nasce dalla necessità legali del brand, visto che all'inizio di quest'anno, in Oregon è stata approvata una legge molto importante che vieta la vendita di parti o prodotti in pelle di canguro. E visto che la sede centrale di Nike è proprio a Beaverton, la nuova legge ha sicuramente giocato un ruolo insieme alla volontà di essere sempre più sostenibili. Come PUMA anche il brand americano ha deciso di intraprendere una nuova via, modificando uno dei suoi modelli storici come le Tiempo. Una rivoluzione che però assicurano da Beaverton non cambierà in alcun modo le prestazioni in campo, anzi dal comunicato Nike si è detta pronta a invadere il mercato con una nuova tecnologia che cambierà radicalmente la produzione e forse anche il modo di vedere gli scarpini.