La maglia fluo del Barcelona che ha rivoluzionato il calcio
E come tutti sono stati costretti a copiare Nike
02 Marzo 2023
Nel calcio esistono dei prima e dei dopo. Ci sono dei momenti che hanno rivoluzionato per sempre il gioco portandolo in una dimensione da cui non si può più tornare indietro: l’abolizione della regola dei gol in trasferta, l’introduzione del VAR e della goal line technology, il divieto per i portieri di raccogliere il pallone con le mani su un passaggio all’indietro. Esiste un prima e un dopo anche a livello estetico nel calcio, una scelta che ha stabilito un nuovo standard che presto o tardi sarebbe stato replicato da tutti.
Nella stagione 2005/06 Nike realizzò un away jersey rivoluzionaria per il Barcellona: per la prima volta nella storia del calcio, una squadra avrebbe indossato una maglia in tinta unita fosforescente. In un mondo dominato da colori pastello e tonalità quasi sempre tendenti allo scuro, Nike demolì ogni convenzione realizzando una divisa giallo fluo su cui comparivano giusto qualche dettaglio in blu navy, lo stemma del club, lo swoosh e una piccolissima bandiera della Catalogna inserita all’interno di un colletto a v.
Non si era mai vista una cosa del genere: non era una divisa elegante ma era cool. Il successo fu immediato, alimentato anche dal fatto che ad indossare quella maglia erano alcuni dei migliori calciatori al mondo all’epoca, come Ronaldinho e Samuel Eto’o oltre ad un giovanissimo Leo Messi, sul palcoscenico più importante. Quel Barcellona, infatti, vinse la Champions League in finale contro l'Arsenal. Nike utilizzò anche un piccolo trucco per tenere vivo l’interesse nei confronti del colore fosforescente, dato che per quella stagione realizzò anche un kit d’allenamento giallo fluo che faceva capolino in panchina nelle occasioni in cui il Barcellona scendeva in campo con la classica maglia blaugrana.
A livello di forme non presentava un template innovativo anzi, con le sue linee morbide, si poneva in aperta contrapposizione con la Kombat, la maglia attillata realizzata da Kappa a inizio 2000 che a sua volta aveva stabilito un nuovo standard nell’estetica del calcio. Fu comunque un trionfo, come conferma il fatto che Nike negli anni successivi ha ciclicamente riproposto per il Barcellona e per altri club diversi modelli della maglia fosforescente. Ma la dimensione migliore di questo trionfo arriva dalle collezioni dei competitors di Nike.
Chi prima o chi dopo, tutti gli sponsor tecnici si sono dovute piegare all’intuizione di Nike. Nella maggior parte dei casi le tinte fosforescenti sono state utilizzate per i kit dei portieri, come ad esempio nel caso di PUMA con il Milan nella scorsa stagione, ma la stessa azienda tedesca ha optato per il giallo fosforescente per il third kit del Manchester City di questa stagione e nella scorsa stagione ne realizzò una interamente giallo fluo per il Borussia Dortmund. Kappa non ha mai optato per una divisa completamente fluo, ma ad esempio nella stagione 2018/19 decise di introdurre dei dettagli giallo fosforescente nella home jersey utilizzata dal Napoli in Champions League. Anche adidas si è convertita al fluo utilizzandolo sia per i dettagli che per delle maglie in tinta unita. Poi ci sono i casi di New Balance, Macron, Umbro, Joma. Insomma, tutti i marchi nel corso degli anni sono stati costretti a seguire l’esempio di Nike per poter essere al passo con i tempi e incrociare i gusti dei tifosi.