Jack Grealish, lo stile in campo
Il motivo per cui il centrocampista del Manchester è il giocatore più stiloso nell’attuale panorama del calcio
02 Marzo 2023
Il calcio ha regole non scritte ed una di queste impedisce ai giocatori di potersi esprimere liberamente a livello estetico in campo. Lo stile non è concesso. È una scuola di pensiero ben radicata tra tifosi, giornalisti, allenatori e anche fra gli stessi calciatori. Il colletto alzato, la maglia dentro i pantaloni, i calzettoni abbassati: peccati capitali, gesti futili che compromettono la concentrazione necessaria per vincere una partita. Puoi sbagliare un passaggio, un gol, un controllo di palla sin quando hai capelli sfatti dal sudore, non badi al modo in cui la maglia esce dai pantaloncini e se i tuoi calzettoni sono all’altezza giusta.
Ovviamente l’estetica non è completamente bandita, ma di fatto ai calciatori al massimo è concesso di portare in campo un pezzo di stile della loro vita di tutti i giorni e solo fino a quando la squadra per cui giocano vince. L’ultimo esempio in questo senso sono i capelli ossigenati portati da Theo Hernandez, con uno smile rosa nella parte posteriore della nuca: un look ricercato che però non è stato scelto esclusivamente per il campo e che è stato accettato solo perché il Milan è tornato a vincere dopo un periodo difficile. Ecco, in questo contesto di limitazioni e pregiudizi si staglia la figura Jack Grealish.
Jack Grealish ha lavorato in questi anni per diventare un’icona di stile tanto che nell’aprile 2022 è diventato brand ambassador di Gucci. È apparso su copertine e magazines abbracciando sia uno stile moderno fatto di hoodie, jeans skinny e giacconi morbidi oppure facendosi volto di uno stile classico ed elegante. Il centrocampista del City è riuscito inoltre a crearsi un’estetica sul campo perfettamente riconoscibile, diventando l’unico calciatore che porta lo stile in campo provando a separare la sua immagine da calciatore da quella fuori dal campo. L’elemento che permette questa distinzione è la sua capigliatura: in campo porta un cerchietto che schiaccia i cappelli all’indietro impedendo loro di cadere sulla fronte ma che allo stesso tempo crea due cascate voluminose che scendono dolcemente sulle tempie. Una scelta estetica voluta e ricercata. Grealish, infatti, nella vita di tutti i giorni porta un ciuffo piegato solo da un lato oppure completamente all’indietro riprendendo lo stile dei Peaky Blinders. Un look che funziona solamente quando curato nei minimi dettagli e che quindi avrebbe vita breve su un campo da calcio. È probabilmente per questo motivo che Grealish cambia look quando entra nei panni del calciatore, riuscendo a creare un’immagine sul campo che rispecchi comunque la sua idea di eleganza e di stile fuori dal campo.
Se i capelli fanno da traino a questa immagine, ci sono poi tutta una serie di dettagli che alimentano questa aurea stilosa, rendendo Grealish perfettamente riconoscibile al primo colpo d’occhio. Ad esempio, i calzettoni portati appena sotto il polpaccio accompagnati da parastinchi talmente piccoli da sembrare inesistenti, un omaggio involontario a Luigi Meroni, la versione italiana di George Best nella Serie A degli anni ‘60 che giocava sempre con i calzettoni portati alle caviglie. Questa scelta estetica va in controtendenza con le abitudini attuali dei calciatori, ovvero calzettoni portati sin sopra al ginocchio quasi a creare un effetto ottico grazie alla quale non esiste quasi separazione fra calzettoni e pantaloncini.
Grealish prende questa tendenza e la ribalta a proprio favore dato che a calzettoni così bassi accompagna pantaloncini portati appena appena sopra la vita che grazie alla possente muscolatura delle sue gambe sembrano sempre di una taglia più piccola talmente diventano attillati nel momento della corsa. Per farla breve: Grealish è il giocatore più stiloso nell’attuale panorama del calcio mondiale, l’unico che non si è piegato alle logiche conservatrici e ha portato lo stile in campo. Ad oggi non esiste un singolo calciatore che possa dargli filo da torcere, la sua capacità di essere preciso in ogni dettaglio e di farlo anche con quel velo di strafottenza che solo chi crede in sé stesso può sventolare in faccia ai suoi detrattori.