Come le adidas Samba sono diventate le scarpe da calcio più famose al mondo
Nate per il Mondiale del 1950, sono diventate il vero must have dell'ultimo anno
04 Gennaio 2023
Le scarpe da calcio sono spesso considerate un mondo a sé stante, compreso solo da chi le indossa per calcare il campo verde o chi segue talmente da vicino lo sport da diventare un nerd delle calzature preferite da ogni giocatore. Difficilmente quindi, tranne rarissimi esempi, gli scarpini sono entrati nel lifestyle di tutti i giorni come invece hanno fatto le scarpe da basket o le sneakers da running. È pur vero che la moda ha provato negli ultimi anni a introdurre gli scarpini in passerella, partendo da Dirk Bikkembergs agli inizi del millennio passando per Gosha Rubchinskiy, Miu Miu e Burberry arrivando fino agli esempi nell’ultimo anno di BOTTER o Martine Rose, ma gli esperimenti non hanno mai ottenuto i risultati sperati.
C’è però una scarpa, nata proprio per essere calzata su un campo da calcio, che dopo 70 anni di onorata carriera è diventato uno dei must stagionali, tra top model e continui sold-out. Stiamo parlando ovviamente della adidas Samba, la scarpa più desiderata dello scorso anno e diventata improvvisamente introvabile se non sul mercato secondario a prezzi astronomici. Colpa dell’hype creato dalle tante celebrities innamorate della silhouette e dalle criticità di una supply chain non ancora ai ritmi pre-covid, le adidas Samba non sono mai state così desiderate ed allo stesso tempo così lontane dalla sua origine.
Era la fine degli anni ‘40 quando Adi Dassler decise di trovare una soluzione al problema dei campi da calcio congelati del nord-europa, creando una nuova scarpa che avesse una tomaia in pelle di canguro nera e una suola in gomma antiscivolo. L’esordio però di questo nuovissimo modello fu organizzato in occasione del Mondiale brasiliano nel 1950, non proprio un terreno adatto a scarpe contro il gelo. Per ovviare a questa contraddizione Dassler pensò di ribattezzare la sua ultima creazione, ancora senza nome, Samba, per cavalcare l’estetica carioca che allora come oggi andava molto di moda.
E le adidas Samba nella loro prima versione furono un grande successo, introducendo una nuova forma per le scarpe da calcio prima della successiva rivoluzione tecnica alla fine degli anni ‘60. Soprattutto grazie alla loro forma sottile e alla suola antiscivolo diventarono un assoluto classico nel futsal, dove sono ancora abitualmente usate. Ma anche dopo la fine della loro vita calcistica, le Samba rimasero vicino ai campi ai piedi dei tifosi più caldi di tutta Europa. Il modello diventerà infatti estremamente comune negli outfit dei casuals, che approfittarono del nuovo look regalato da adidas alle scarpe. Con il tempo infatti le Samba si fecero sempre più slim, riducendo la linguetta e allargando la palette dei colori e diventando, soprattutto nelle Limited Editions, delle scarpe da portare a casa dopo le trasferte.
35 milioni di scarpe vendute dopo, le adidas Samba stanno vivendo una nuova giovinezza, rilanciate attraverso una serie di collaborazioni con realtà diverse come Gucci, Wales Bonner, Pharrell Williams e Sporty&Rich che ne hanno evidenziato l’estrema versatilità. Infatti, come successo l’anno prima alle Nike Dunk, le Samba portano quel tocco di personalizzazione e unicità in un modello tutto sommato neutro e che si adatta ad ogni outfit. Uno stile che diventa perfetto per il trend Blokecore, che esalta proprio le maglie da calcio vintage vestite su jeans o pantaloni straight fit e appunto un paio di sneakers classiche e senza tempo che potrebbero passare inosservate ad un occhio poco attento. Non è quindi un caso che adidas abbia scelto il modello per realizzare delle collaborazioni con le squadre affiliate alle Three Stripes, dal Manchester United alla Juventus, passando anche per le nazionali come quella messicana. Le Samba rappresentano infatti la grande tradizione delle scarpe sportive, nate nel freddo della Germania occidentale, chiamate il ballo più colorato del carnevale e ora diventate nuovamente le sneakers più cercate al mondo.