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La vostra prossima squadra preferita vista da vicino

Per scappare dal chiacchiericcio intorno ai Mondiali siamo andati a casa dell’Athens Kallithea

La vostra prossima squadra preferita vista da vicino Per scappare dal chiacchiericcio intorno ai Mondiali siamo andati a casa dell’Athens Kallithea
Photos by Alex Grymanis
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Ieri mentre ritornavo a Milano e mi accomodavo nei posti sempre più scomodi delle low cost, come al solito ho preso le cuffie e cliccato play, anche per non sentire una esaltatissima scolaresca che aveva appena concluso la gita di classe ed emozionata faceva ritorno a casa. La prima canzone a partire con la riproduzione casuale è stata “Gamba di Legno a Parigi” di Francesco De Gregori. Adesso non fatevi ingannare dal titolo, la canzone si apre con i versi: “e allora sognò Atene e la sua bocca spalancata”, un segno del destino forse o forse no. Ecco non so se De Gregori intendesse proprio questo quando nel 2005 componeva questa canzone, ma è stata la mia prima impressione dopo aver visto la città greca, con la sua splendida Acropoli e la sua impressionante architettura che trasuda storia da ogni angolo e scultura in marmo.

Ma per quanto io abbia deciso di voler vivere in Grecia e girare spensierato nelle sue belle ed incontaminate isole con paesaggi tali da lasciarti a bocca aperta, come da titolo, il motivo per cui mi sono recato lì è un altro. Nella settimana infatti in cui il calcio nel mondo è stato messo in pausa a causa dei discussi Mondiali in Qatar sono andato in Grecia per andare a vedere un club che qualche tempo fa abbiamo definito"la vostra prossima squadra preferita", l’Athens Kallithea. Una squadra profondamente innovativa considerando che il calcio nella nazione di Platone è caduto in rovina dopo la sorprendete vittoria dell’europeo del 2004, scivolando pian piano nel ranking Fifa. Un sentimento negativo che sembra attraversare anche il campionato maggiore che ha sempre più perso appeal, non sfornando più nessun talento rilevante. È proprio in mezzo alle altre più blasonate squadre della capitale come Panathīnaïkos, AEK e Olympiakos che nasce l’Athens Kallithea, il club di un quartiere nella periferia dell'Attica della enorme città greca e la cui traduzione è “La bella vista”. 

Una squadra che nella passata stagione - la prima stagione di gestione del club della nuova dirigenza - ha concluso al secondo posto, a sette punti dalla promozione, che è stata la stagione di maggior successo del club nei 16 anni trascorsi dalla retrocessione. Quest’anno invece ha ribaltato la sua identità visiva, svecchiandola ma rimanendo sempre allo stesso tempo coerente con la sua storia, grazie al sapiente lavoro di Mirko Borsche, l’uomo dietro i rebranding di Inter e Venezia e che ha lavorato anche con Balenciaga e Supreme. Ha inoltre cambiato sponsor tecnico, rinnovato l’organico, riportando felicità ed entusiasmo in una piazza che non ha mai vissuto grandi esperienze sportive. Il merito di tutto ciò è del presidente Ted Philipakos (e del suo team) che come a Venezia ha intenzione di costruire qualcosa di importante che non si limiti ad essere una semplice squadra di calcio. Qualcosa che ho percepito non tanto dalle parole dell'attuale presidente durante i due giorni spesi insieme nello stadio comunemente chiamato "El Paso", in riferimento al film spaghetti western che ricorda lo scenografico posizionamento sotto le montagne, ma più dalle attenzioni, dagli occhi, dai gesti e dalle movenze che ha quando parla della squadra e dei più che interessanti progetti futuri. 

L'entusiasmo di cui accennavo prima si nota anche nella rifinitura di domenica mattina, il giorno prima della partita, dove ero presente per assistere ai torelli e alle tattiche provate sotto l'attento occhio elettronico di un drone. Di solito una rifinitura infatti oltre ad essere un allenamento super veloce dove il mister con il suo match analyst ripassa giusto qualche tattica in attesa dei canonici 90 minuti, viene effettuata con particolare riguardo ed una estrema serietà. Nonché quella a cui ho personalmente assistito sia stata comica o poco professionale, ma nel gruppo si percepiva una grande dose di felicità, di contentezza, di voglia di osare, tipica di una squadra sicura di sé ma che allo stesso tempo ha voglia di dimostrare il suo valore, sbaragliando tutto ciò che si trova davanti. Una squadra piena di giovani promesse e con un pizzico di esperienza come dimostra l’acquisto di Anthony Mounier, vecchia conoscenza della Serie A, passato prima all'Atalanta e poi dalla corte di Siniša Mihajlović quando sedeva sulla panchina del Bologna.

La conferma di quanto quest'atmosfera sia unica è arrivata ieri alle 14:15 italiane quando la squadra è riuscita a ribaltare la partita in casa con due gol in altrettanti minuti ai danni dello OF Ierapetra, conservando l'imbattibilità che dura da marzo. Una felicità che si percepisce ad ogni tocco e ad ogni passaggio, l'Athens Kallithea infatti nonostante lo svantaggio arrivato nel primo quarto di gara non ha mai smesso di crederci, lottando su ogni pallone e cercando con volontà almeno il gol del pareggio. E infatti, come nelle più rocambolesche partite, alla fine la vittoria è arrivata con un gol siglato all'ottantacinquesimo minuto da Loukinas che con furbizia e agilità si è inserito trai due difensori e ha raccolto il cross con un prorompente stacco di testa, lasciando i due avversari increduli a darsi la colpa a vicenda.

Photos by Alex Grymanis
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Come canta ancora De Gregori nella stessa canzone, "come sta dritto nella tempesta", perché anche nell'intemperie della quasi sconfitta la squadra è rimasta unita, cercando con volontà la vittoria in quella che era la sua prima gara della stagione in casa. E allora come dice sempre l'autore italiano nella sua celebre canzone ma nelle battute finali, "avanti avanti, avanti marsch!", in attesa della loro promozione e della definitiva consacrazione avete ormai più di un buon motivo per iniziare a tifare l'Athens Kallithea. E io che ormai non riesco a pensare ad altro, nonostante ancora tutti gli alunni e le loro professoresse continuino a gridare nell'aereo, monopolizzando l'attenzione di tutti i passeggeri del volo di ritorno di lunedì sera che dalla estiva città greca mi riporta nuovamente nella freddissima Milano, sogno ancora Atene.