L'importanza di sentirsi a proprio agio - Intervista a Romelu Lukaku
Dopo Beckham, Rodriguez e Ljungberg, Romelu Lukaku conferma l'amore di Calvin Klein con il calcio
12 Ottobre 2022
È ormai sotto gli occhi di tutti, addetti ai lavori e non, quanto l'estetica calcio sia diventata influente, tanto da diventare comune nelle collezioni fashion, sia quando si tratta di rubare alcuni item da portare in passerella sia di usare i volti noti dei calciatori per portare valore aggiunto ai loro shooting. Le firme infatti di Son con Burberry, quella possibile ma mai annunciata di Grealish con Gucci e quella della scorso anno di Mbappé con Dior hanno riportato al centro del villaggio - per dirla in termini calcistici - il calciatore. Le maison di moda sembrano essere interessate soprattutto a giocatori che hanno creato un profilo definito e riconoscibile oltre l’aspetto sportivo, usando quindi quella tridimensionalità per entrare anche in altri mercati e fasce demografiche. E l'ultimo in ordine di tempo ad aver attirato l'attenzione di un grande brand che nel passato ha fatto di questo connubio tra calcio e moda uno dei suoi punti di forza, sponsorizzando giocatori del calibro di Beckham, J. Rodriguez e Ljungberg, è Calvin Klein.
La conferma di quanto scritto sopra è la scelta di coinvolgere nella sua ultima campagna l’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku, che ha messo a segno un altro importante colpo dopo Maserati e Versace, diventando il protagonista della nuova campagna Underwear - Calvins or Nothing. E proprio in occasione di questa inaspettata collaborazione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l'attaccante belga, parlando sia di come moda e calcio si stiano sempre più intersecando, creando un legame che ha profondamente influenzato entrambi i mondi e ovviamente anche dei suoi obiettivi e del suo stile di gioco, non troppo distante dal suo stile fuori dal campo.
In primis, cosa ti ha convito a legarti con CK? E come nasce questa collaborazione?
Calvin Klein è un brand che ho sempre ammirato, quindi quando si è presentata l'occasione ho pensato che non potevo perderla. Ho sempre indossato capi del brand, quindi questo legame è assolutamente perfetto.
Dopo Beckham, James Rodriguez, Ljungberg e tanti altri storici calciatori, tu sei il prossimo. Cosa si prova a legarsi con un brand dalla storia e dall'heritage così unico e riconoscibile?
È un vero onore, hai citato alcuni dei calciatori più iconici che hanno segnato questo sport, quindi essere il prossimo protagonista è una bella sensazione.
Il legame tra calcio e moda è ormai sempre più saldo e collaborazione come queste lo attestano, com'è il tuo rapporto con la moda?
Sono un grande appassionato di moda, vivendo a Milano bisogna esserlo. Ho lavorato con molti brand di moda in passato e ho grandi amicizie nel settore con diversi designer. È una mia passione.
A tuo modo di vedere, visto che sei uno protagonisti, cosa ha fatto sì che moda e calcio si unissero così velocemente?
Siamo esseri umani, indossiamo ciò che ci piace e alcuni di noi sono più appassionati di altri. Penso che quando è qualcosa che viene da dentro è autentico, e noi come calciatori, vogliamo sentirci coinvolti e apparire nella parte.
Il tuo modo di giocare in campo rappresenta anche il tuo stile fuori?
Credo di sì. Gioco in attacco e collego il gioco, allo stesso modo in cui collego i miei outfits.
Se dovessi definire il tuo stile in una parola, quale useresti?
Dipende dall'occasione. Mi adatto sempre!!! Personale. Indosso ciò che mi piace, non seguo le tendenze. Indosso ciò che mi sta bene e che mi fa sentire a mio agio.
Per te questa non è una stagione come tutte, visto il ritorno all'Inter, cosa ti aspetti? Quali sono i tuoi obiettivi?
Aiutare l'Inter a tornare in alto, amo questo club e spero di poter fare il mio lavoro in campo per dare ai tifosi le gioie che meritano.