Ha senso che le nazionali abbiano una terza maglia?
Una notizia senza dubbio sorprendente
29 Settembre 2022
In questi giorni su varie testate sta rimbalzando la notizia secondo cui la FIFA abbia implicitamente chiesto a tutte le nazionali l'introduzione di un terzo kit per non incorrere in problemi cromatici durante i match. La notizia è senza dubbio sorprendente perché quasi nessuna nazionale aveva mai pensato di creare un terzo kit alternativo, sia perché logisticamente non c'è mai stato bisogno di avere una terza maglia e sia perché in fin dei conti le nazionali durante l'anno non giocano così tante partite da giustificare l'introduzione di un nuovo kit. Ma nonostante queste premesse ecco cosa ha raccomandato l’organo di governo del calcio mondiale: "ai sensi dell’articolo 6.2.5. del FIFA Equipment Regulations, “ogni squadra è incoraggiata ad avere una seconda divisa da gioco alternativa in un colore o colori diversi sia dalla divisa di prima scelta che dalla prima divisa da gioco alternativa."
Ad oggi, le uniche nazionali ad aver realizzato tre kit sono il Canada, la Danimarca e l'Ecuador. Ma la vera domanda che sorge spontanea dopo questa raccomandazione da parte del primo organo mondiale di calcio è se davvero le nazionali abbiano bisogno di un terzo kit per evitare problemi durante i Mondiali ma non solo. In un momento in cui molte squadre d'accordo con i loro brand stanno realizzando maglie utilizzabili per due o più stagioni - i casi esemplari sono quelli di Como e Brentford - per limitare l'impatto ambientale che ogni produzione di capi richiede, appare quasi fuori luogo la richiesta di un organo che dovrebbe essere in prima linea quando si parla di sostenibilità.
Negli ultimi anni infatti la FIFA ha lanciato numerose iniziative ambientali, in particolare “Calcio per le iniziative del pianeta“ sul quale sito si legge "il programma ambientale ufficiale volto a minimizzare l’impatto negativo delle attività e dei tornei sull’ambiente e ad utilizzare le competizioni FIFA come strumento di sensibilizzazione sulle questioni ambientali. Le aree principali del programma sono rifiuti, acqua, energia, trasporti, approvvigionamento e cambiamenti climatici." Iniziative che però cadranno nel vuoto o quasi, visto che come ha denunciato la Ong Carbon Market Watch, le emissioni del Mondiale in Qatar nel solo mese di novembre 2022 saranno otto volte superiori a quelle annuali in Islanda.
Una raccomandazione che si spera non avrà seguito, anche se è vero che da una parte potrebbe essere una buona occasione per i brand per sperimentare maggiormente e creare design e pattern più audaci, ma sicuramente è un'altra buona opportunità per mettere fine a release inutili e che nel corso di una competizione come i Mondiali rischierebbe di essere utilizzata una sola volta, proprio come fece il Napoli con alcune delle sue 13 maglie nella stagione precedente.