FIFA+ potrebbe essere il futuro del calcio in streaming?
La piattaforma propone oltre 40000 partite live l'anno e rappresenta la risposta della Federazione ad un panorama che sta velocemente cambiando
13 Aprile 2022
Ieri un trionfante Gianni Infantino ha annunciato il lancio di FIFA+, la piattaforma digitale che rivoluzionerà il modo di vedere il calcio internazionale avvicinando gratuitamente sempre più utenti allo spettacolo del gioco più bello del mondo. FIFA+ consentirà di avere accesso a partite in diretta da ogni nazione del globo, offrendo giochi interattivi, notizie, informazioni sui tornei, contenuti video rivoluzionari e senza precedenti, in grado di unire ogni esperienza calcistica sotto un unico storytelling condiviso. FIFA diventa così la prima federazione sportiva al mondo a dotarsi di una propria piattaforma che propone una tale esperienza contenutistica in streaming on-demand.
Per la fine del 2022, FIFA+ conta di mostrare oltre 40,000 partite live, di cui 11,000 di calcio femminile, da oltre 100 diverse federazioni internazionali. Inoltre sarà reso disponibile il gigantesco archivio di match FIFA, che comprende ogni partita dei Mondiali mandata in onda per oltre 2000 ore di girato che risalgono fino al 1950. Un archivio immenso che finalmente sarà disponibile per chiunque voglia immergersi nella storia delle competizioni FIFA, anche in quelle femminili e giovanili. Saranno creati anche dei prodotti originali - i FIFA Originals - disponibili solo sulla piattaforma. Documentari dedicati a grandi campioni del passato, come Ronaldinho e Dani Alves, serie che seguono il percorso delle nazionali fino all’appuntamento più importante del calcio internazionale, il Mondiale di Qatar 2022, e altri format creati per celebrare le figure più importanti ad aver calcato i campi da calcio.
Per il Presidente FIFA Gianni Infantino “questo progetto rappresenta un cambiamento culturale per il modo in cui diversi tipi di appassionati di calcio desiderano esplorare il calcio mondiale ed entrarvi in contatto ed è stato una parte fondamentale della mia visione per il 2020-2023. Accelererà la democratizzazione del calcio e siamo lieti di condividere questo progetto con i tifosi.” FIFA+ è un passo in avanti nel realizzare la nostra visione di uno sport veramente globale e inclusivo, e sottolinea la missione di FIFA nell’allargare sempre più i confini del mondo calcistico.
Il mondo del broadcasting sportivo sta cambiando molto rapidamente, anche in questo caso la pandemia ha accelerato processi già innestati, e la necessità di dotarsi di una piattaforma in grado di competere con i grandi players diventa vitale. Non è un caso che stasera ci metteremo davanti alla Smart Tv per vedere Atletico Madrid-Manchester City su PrimeVideo, visto quanto la piattaforma streaming di Amazon ha investito per entrare in un mercato sempre più costoso e competitivo. Per acquistare i diritti di trasmissione delle 15 partite del Thursday Night Football per la prossima stagione ha sborsato oltre un miliardo di dollari. Ma non è stata la sola a comprarsi un pezzo di diritti di streaming sportivo. Negli USA Disney ha acquistato nel 2008 ESPN, il maggior broadcaster sportivo statunitense, allargando ulteriormente il proprio portafoglio di società televisive. E Netflix sta mettendo in discussione la sua strategia di non trasmettere eventi sportivi in diretta provando ad acquisire i diritti della Formula 1, visto il grande successo della docuserie “Drive To Survive”, che ha rilanciato l’interesse verso il mondo delle quattro ruote.
Per non parlare delle tante leghe private che hanno da anni un proprio servizio streaming on-demand, come l’NBA o l’NFL, garantendo ad un costo annuale l’accesso multipiattaforma su ogni partita in qualsiasi momento. Una rivoluzione che anche noi in Italia abbiamo vissuto in scala ridotta con il passaggio dei diritti televisivi della Serie A da Sky a DAZN, quindi da una cable tv ad una piattaforma streaming. E ora FIFA realizzando il primo OTT dedicato al calcio internazionale potrebbe lanciare l’effetto domino sull’intero panorama europeo e non, andando a toccare quegli equilibri che da anni reggono l’architettura economica nel rapporto tra club e federazioni fatta di diritti televisivi e pubblicitari. È presto per dire in che direzione potrebbe andare questo cambiamento, se verso quello proclamato da Infantino di una maggiore accessibilità e uniformità, o verso quello delle Superleghe o similari su modello a stelle e strisce, ma è indubbio che siamo di fronte ad una novità che cambierà presto le carte in tavola.