Vedi tutti

Storia delle maglie del Senegal

L'estetica della nazionale che è riuscita ad aggiudicarsi l'ultima Coppa d'Africa

Storia delle maglie del Senegal  L'estetica della nazionale che è riuscita ad aggiudicarsi l'ultima Coppa d'Africa

Quello di ieri sarà un giorno impossibile da dimenticare per i tifosi del Senegal, che per la prima volta nella loro storia sono riusciti a vincere la Coppa d'Africa dopo innumerevoli e cocenti delusioni superando l'Egitto. Una finale tesa e sentita da parte di entrambe le squadre in campo, che poteva sbloccarsi quando Abdelmonem ha regalato un rigore agli avversari, poi fallito da Manè e conclusasi sempre ai rigori dopo le reti inviolate dei tempi supplementari. Un trofeo voluto e cercato, dopo averlo solamente sfiorato nel 2019, nella finale persa nei primi minuti con l'Algeria di Mahrez

A definire l'estetica della nazionale africana negli ultimi 15 anni è stata PUMA, un dominio iniziato nel 2006 ed interrotto solo nel 2017 da Romai, brand nato negli Emirati Arabi Uniti. Il marchio tedesco ha accompagnato il Senegal fin da quando la nazione africana ha abbandonato Le Coq Sportif, che aveva realizzato le prime divise con il quale i Leoni di Teranga si sono rivelati al mondo. Il Senegal è una delle selezioni che ha sempre mostrato tantissimi colori e originalità nelle sue divise, sperimentando e proponendo template e design sempre diversi con ogni brand, da PUMA a Le Coq Sportif.

Le origini con Le Coq Sportif


A vent'anni di distanza, le maglie del Senegal firmate da Le Coq Sportif vanno ancora a ruba tra le strade di Dakar. Un successo dettato non solo dalla gloriosa generazione sportiva, che nel Mondiale 2002 di Corea e Giappone si affacciò per la prima volta nel calcio che conta imponendo uno stile e un entusiasmo che diventeranno le caratteristiche principali della nazionale senegalese. Ma anche per il design proposto dal brand francese, che al contrario di PUMA ha disegnato maglie molto semplici, puntando sui colori della bandiera. Un rapporto, quello tra Francia e Senegal, che ha radici storiche profonde e per molti versi drammatiche, risalendo al periodo coloniale della storia transalpina. All'epoca anche i Commissari Tecnici erano di nazionalità francese, da Claude Le Roy a Bruno Metsu, a conferma della forte influenza che ancora persisteva, simbolizzato anche dal galletto sullo stemma dello sponsor tecnico.

L'era di PUMA

E le maglie realizzate da PUMA per questa edizione confermano quanto detto, il brand tedesco ha disegnato due jersey con delle grafiche ispirata ai luoghi storici, all'arte e alla storia del Paese africano. Come per le altre selezioni, PUMA ha giocato con gli elementi caratteristici di ogni paese, riportando in questo caso sui campi da calcio una maglia che rifletta tutta l'identità della nazione senegalese. Due maglie destinate a rimanere nella storia, che in qualche modo hanno contribuito a spezzare il tabù della Coppa d'Africa, diventando indiscusse protagonista dello storico trionfo.

Elementi caratteristici che sono sempre stati presenti sulle maglie del Senegal. Nel 2010 ad esempio PUMA scelse di inserire su ogni jersey da loro creata l'animale simbolo della rispettiva nazione e per quella del Senegal la scelta cadde ovviamente sul leone. Successivamente per il Mondiale in Russia del 2018 la nazionale si presentò con due maglie di grande impatto sulle quali era presente la maschera tribale di un leone. Due casacche che hanno rischiato di non essere mai prodotte, visto che la nazionale del Senegal era tornata ad affidarsi a PUMA proprio pochi mesi prima dell’inizio dei Mondiali ed avendo chiuso definitivamente la parentesi con Romai

Nelle edizioni del 2006 e del 2012 il leone venne sostituito dal Baobab, assoluto protagonista del paesaggio senegalese ed altro simbolo della nazione. Due maglie molto simili, con una grafica tono su tono ma che non portarono molto fortuna sia ai Mondiali che in Coppa d'Africa, dove i Leoni di Taranga registrarono solo sconfitte e insuccessi. 

La parentesi Romai 

Il kit home indossato nell’edizione del 2017 probabilmente è uno dei più particolari, con il ritorno del leone stilizzato. Romai ha disegnato una maglia a fondo bianco con una manica sinistra verde, mentre sul lato destro spicca la testa stilizzata di un leone pronto ad azzannare i suoi rivali, simboleggiando la fame di calcio che si vive in Senegal. Un rapporto conclusosi però in maniera disastrosa, senza spiegazioni ufficiali e pochi mesi prima della competizione più importante al mondo, il Mondiale. Un altro strano e inspiegabile episodio nel travagliato rapporto tra nazionali africane e kit suppliers.