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Storia dei calciatori a Sanremo

Una tradizione iniziata nel 1999 e che unisce le due religioni laiche degli italiani: il calcio e il canto

Storia dei calciatori a Sanremo Una tradizione iniziata nel 1999 e che unisce le due religioni laiche degli italiani: il calcio e il canto

Era il 1999 quando Fabio Fazio riuscì ad unire l'evento musicale più importante d'Italia con l'unico culto altrettanto sacro per gli italiani, il calcio. I primi scintillanti e impomatati ospiti, nell'edizione vinta a mani basse da Anna Oxa nell'ultimo anno del XX secolo, furono due iconici giocatori italiani: Roberto Mancini e Alessandro Del Piero. I due attaccanti sancirono di fatto l'inizio di un sodalizio tra le due ricorrenze laiche più importanti del paese: il calcio e Sanremo. Da quell'anno in poi il calciatore vestito di tutto punto in abito scuro divenne una consuetudine sul palco dell'Ariston, una parte fondamentale del programma con lo scopo di far alzare sempre più lo share. 

Zlatan Ibrahimovic è stato l'ultimo calciatore in ordine di tempo a calpestare il famigerato palco vestito Dsquared, rubando la scena (com'era prevedibile) con la sua esuberante personalità, con quelle battute sprezzanti già sentite e risentite in ogni sua intervista post-partita, l'indimenticabile passaggio in moto e “Jutro Je”, la canzone di Nada Topcagic che il calciatore ha espressamente chiesto ogni qual volta entri in scena. Non c'è da stupirsi della presenza di Zlatan, lo svedese ha un rapporto speciale con l'Italia, ha giocato per tutte e tre le squadre più vincenti del nostro campionato, Inter, Juventus e Milan ed ha accettato l'invito di Amadeus, facendo su e giù tra la riviera e Milano per non dividersi tra allenamenti e red carpet.

Ma oltre Zlatan Ibrahimovic, l'anno scorso Amadeus ha aperto per la prima volta le porte anche al calcio femminile, invitando Cristiana Girelli, centrocampista della Juventus e della nazionale. La calciatrice ha raccontato la sua storia, da quei calci al pallone sotto la farmacia del padre fino ai grandi traguardi raggiunti oggi. Uno spot per il calcio femminile, in rapida ascesa nonostante sia spesso ignorato dai media tradizionali, che preferiscono sempre puntare sui loro colleghi maschi quando c'è da gonfiare lo share.

I commissari tecnici 

Nella storia del festival non c'è stato spazio solo per i calciatori di Serie A ma anche per i commissari tecnici della nazionale, autentico ponte tra lo sport e l'identità italiana. L'anno scorso Mancini, insieme a Vialli, è stato uno dei protagonisti del Festival. E visto che il palco dell'Ariston ha portato molta fortuna visto che qualche mese dopo l'Italia ha vinto l'Europeo, chissà che Amadeus non richiami ancora il tecnico aiutando la nazionale a superare lo scoglio play-off. La scaramanzia non è mai troppa, specie in Italia. Nel 2015 era stato il turno di Antonio Conte un anno prima della clamorosa scalata ad EURO2016 conclusasi ai quarti con gli errori dal dischetto di Pellè e Zaza mentre nel 2010 fu invitato Marcello Lippi, che si esibì con Pupo, Emanuele Filiberto e Canonici. 

Le icone

Oltre Zlatan Ibrahimovic il palco di Sanremo è stato calcato da tantissimi campioni, ma gli autori hanno sempre cercato di trovare il personaggio che stupisse gli spettatori, andando oltre la classica rappresentazione dell'atleta. In uno degli anni più importanti della sua carriera, dove formava un duo impossibile da fermare con Gianpaolo Pazzini, Antonella Clerici volle ad ogni costo Antonio Cassano. Il talento di Bari vecchia stranamente in giacca e cravatta monopolizzò la scena, tra piccoli show improvvisati, richieste di matrimonio e frecciatine a Lippi. Nel 2013 spazio anche a Roberto Baggio e al suo commuovente monologo sui giovani e i loro sogni. Un ospite totalmente inaspettato, ma che nonostante la sua popolarità riconosciuta dentro e fuori dal campo non ha mai amato stare sotto i riflettori. 

Le squadre 

Nel 2003 la Juventus accompagnata da Pippo Baudo è salita sul palco del Teatro Ariston per cantare “Il mio canto libero”, indimenticabile classico di Lucio Battisti, per un’iniziativa di beneficenza. Impossibile dimenticare le controverse basette di Alex Del Piero, la calma e la tranquillità di un giovane Gianluigi Buffon che cantava ad occhi chiusi e il silenzio totale di Nedved che probabilmente ancora oggi non ha capito perché si trovasse lì.
Fu l'unico caso in cui la rosa intera di un club salì sul palco, visto che fino a quel momento tale privilegio era stato riservato alla nazionale italiana. La quale invece fu invitata varie volte, come ad esempio lo scorso anno, quando fu protagonista dello spot di lancio del festival insieme ad Amadeus.

Le co-conduttrici e i loro mariti  

In edizioni nelle quali il festival era sprovvisto di calciatori come ospiti, vennero in soccorso le loro mogli in veste di due co-conduttrici, che si fecero accompagnare dai mariti seduti nel parterre. Stiamo parlando ovviamente di Georgina Rodriguez e Ilary Blasi. Grazie alla loro presenza il festival può fregiarsi della presenza di due talenti cristallini, due giocatori iconici e rappresentativi come Francesco Totti e Cristiano Ronaldo. Il primo in realtà era già abituato ai riflettori all'Ariston, visto che fu chiamato come ospite anche in una precedente edizione presentandosi con il suo capello lungo e bagnato ed ebbe l'occasione di esibirsi con un pallone poi tirandolo in platea. Ronaldo invece fu vittima (bastava solo guardarlo negli occhi per rendersi conto del suo totale imbarazzo) di un arguto scherzo di Amadeus che si presentò sul palco con la maglia di Lukaku.