Storia di una maglia del Milan in Sud Sudan
L'ha raccontata il fotografo Jan Grarup, partendo da un incontro fortuito sulle sponde del Nilo
03 Novembre 2021
Durante il suo ultimo viaggio nel sud del Sudan in cui stava fotografando gli effetti della pesante inondazione che ha colpito la nazione, Jan Grarup ha incontrato molti ragazzi che come lui, amano il calcio.
Il fotoreporter danese è uno dei fotografi più famosi al mondo che da oltre 25 anni ha immortalato i conflitti più rilevanti della storia recente, non ha resistito quando per caso in un villaggio chiamato Canal sulle rive del Nilo si è imbattuto in un ragazzino con una maglia del Milan, squadra italiana per cui simpatizza. Grarup ha raccontato in un post Instagram sul suo profilo di essere rimasto impressionato dalla maglietta - che è della stagione 2016-17, con il 45 di Mario Balotelli sulle spalle - che lo stesso ragazzo aveva più volte ricucito da solo a mano. Un oggetto con un valore simbolico alto, arricchito dalla storia e dalle avventure di un ragazzino nato e cresciuto nel Sud Sudan con il mito del calcio europeo.
Grarup ha chiesto al ragazzo di poter avere quella maglietta in cambio di una nuova, sempre del Milan. Un'offerta impossibile da rifiutare, colta al volo dal ragazzino che ha accettato di buon grado. Adesso la maglia è in Danimarca, a casa del fotografo e verrà messa all'asta per sostenere l'importante lavoro dell'UNICEF per i bambini del Sud Sudan.
Questa storia rappresenta da un'angolazione diversa la forza simbolica ed estetica delle maglie da calcio: dalle passerelle fino alle strade di un villaggio del Sud Sudan, la maglia è uno scrigno di sogni, fantasie e valori che ognuno può declinare e osservare da un punto di osservazione diverso. Il post di Grarup può anche essere uno spunto per club e calciatori per raccolte fondi e azioni benefiche per combattere l'emergenza sanitaria in Africa, il continente oggi con il più basso tasso di vaccinazione mondiale di cui però si parla poco e in maniera approssimativa sui media.