Perché il Venezia sta giocando senza logo?
Quando il regolamento rischia di rovinare l'estetica di una maglia
23 Agosto 2021
L'home, l'away e il third kit finora lanciati dal Venezia sono tra i migliori della Serie A, ma la versione vista in campo prima in Coppa Italia e poi nella prima partita di campionato contro il Napoli è diversa rispetto a quelle mostrate negli spettacolari lanci contestualizzati nella Laguna. I veneti, tornati in A dopo 19 lunghi anni, hanno giocato le ultime due partite senza il proprio crest sulla maglia per via del comma 1 dell'articolo 5 della FIGC. Come segnalato da Footy Headlines, la difformità starebbe nel fatto che i lagunari avrebbero sulla maglia una doppia esposizione di logo e nome e sulle divise questo non è consentito. Nello specifico:
"Lo stemma della Società può essere apposto in forma applicata, ricamata, stampata, ecc., una sola volta sulla maglia, una sola volta sui pantaloncini, una sola volta su ciascun calzettone e una volta in ognuna delle cifre che compongono il numero apposto al centro della schiena. [...] Lo stemma o il nome della Società (o l’abbreviazione) possono inoltre comparire, anche solo in parte, sulla maglia e sui pantaloncini sia in jacquard che in altra forma similare; tuttavia la citata forma non deve mai essere dominante sui colori della divisa o danneggiarne la distinguibilità".
Il leone dorato, da sempre simbolo del Venezia FC e della città di Venezia, è quindi considerato una ripetizione della scritta Venezia e quindi non tollerato sulla maglia. Dal Veneto fanno sapere di essere in contatto costante con i vertici della Serie A per permettere ai giocatori di indossare la maglia con il logo. La divisa arancioneroverde perderebbe buona parte della sua bellezza se dovesse essere confermata l'impossibilità di utilizzare il crest dei lagunari.
La spiegazione ufficiale arriva direttamente dal post Instagram di nss sports, con Fly Nowhere che riporta il motivo per cui la maglia è stata ideata per avere la doppia esposizione: "Il Venezia gioca senza logo perché questi kit sono stati progettati e disegnati lo scorso anno e adattati ai regolamenti della Serie B. Ci vogliono mesi per realizzarli ed è impossibile fare previsioni. Questo è lo sfortunato risultato di una promozione senza aver avuto tempo per cambiare i piani".
Questo spiacevole episodio è l'ennesima dimostrazione di come alcune regole - del tutto obsolete - ostacolino lo spettacolo anche estetico di un campionato che è alla costante ricerca di identità. L'ultima volta che la Lega era dovuta intervenire per bloccare una maglia è stata in occasione del lancio della quarta maglia dell'Inter. Anche in quel caso, le regole non consentivano all'Inter di utilizzare una maglia che presentasse più di tre colori diversi tra loro. In quell'occasione, però, l'Inter riuscì a trovare un accordo con l'ente competente e a giocare con la maglia speciale prodotta da Nike. Quello del Venezia non rientrerà nella lista dei kit bannati, ma è una delle tante maglie fermate (al momento) da normative stabilite troppi anni fa.