Perché molti top player hanno lasciato Nike?
L'immagine e le attenzioni contano
12 Febbraio 2021
Abbiamo più volte sottolineato negli ultimi mesi come, in maniera concentrata, diversi dei più importanti contratti fra Nike e i top player si siano conclusi. Il brand americano sta mutando la propria strategia aziendale e certi calciatori non rientrano più nel panorama dell'azienda: alcune volte il contratto è stato interrotto, mentre in altri casi, non si è proceduti al rinnovo.
Si tratta di star di altissimo profilo come Neymar e Lewandowski, ma anche Sergio Ramos, Sterling, Thiago Alcantara, Eden Hazard. Sono solo alcuni dei grandi top player della scuderia di Beaverton che, adesso, saranno liberi di firmare nuove partnership. Ci si interroga quindi perché, più o meno nello stesso periodo, Nike abbia perso così tanti giocatori. Avevamo spiegato come per il brand non sia un problema così grave perché, in realtà, dal punto di vista commerciale i rapporti con i club sono molto più importanti. Ma cosa sta dietro alla scelta del protagonista dell'altro lato dell'equazione?
I motivi dell'interruzione del rapporto con Nike sono molteplici. Il magazine inglese The Athletic spiega che un punto di interruzione fra brand e giocatore potrebbe avere ragioni commerciali. Uno sponsor potrebbe far pressione o cercare accordi con certi giocatori perché ritengono la loro presenza in un club (che già sponsorizzano) una soluzione strategica. Ad esempio, secondo alcune fonti riportate dal magazine inglese, Sterling potrebbe firmare con PUMA perché il brand tedesco è già sponsor tecnico del Manchester City - e, per lo stesso motivo, potrebbe investire anche nella Nazionale inglese per cementificare il suo merchandising in un triangolo fra giocatori, club e nazionale. Una fonte del magazine ha rivelato che: “Ha senso che quei club investano in quei giocatori legati al marchio perché possono commercializzare le cose insieme. La consapevolezza di avere diversi atleti di marca può anche proteggere i loro prossimi accordi di magliette se il marchio principale è uno sponsor esistente".
Un'altra ragione, invece, avrebbe un altro punto di frazione. The Athletic spiega che a molti giocatori non è piaciuto l'essere secondari dietro a certe star. Anche adesso che Neymar ha firmato con PUMA, ci sono comunque Cristiano Ronaldo e Mbappe a essere i giocatori di punta di Nike. Una questione di attenzione, in pratica, per cui i giocatori richiederebbero più visibilità o, magari, migliori campagne di pubblicità. Ma la strategia di marketing di Nike è cambiata, perché è cambiata anche l'attenzione verso certi temi, e quindi, sostenibilità, ingiustizia sociale e emergenza climatica sono alcuni dei nuovi obiettivi che Nike vuole soddisfare - Mathieu Flamini ce lo aveva spiegato bene in questa intervista. Da questo punto di vista, l'azienda ritiene che giocatori come Rashford, Sancho o Mbappe (talenti in campo, immagini di riscatto da una realtà problematica fuori) siano icone ipoteticamente meglio sfruttabili di altri top player, come Asensio o Coman.
La separazione è un input che, però, viene molto spesso da parte di Nike. É il brand che va dai giocatori e, un anno prima dell'interruzione del rapporto, comunica che l'accordo non verrà rinnovato. In questi casi - precisa The Athletic - il calciatore non riceve più lo stesso trattamento economico e ne viene modificata anche l'esposizione e in generale la pubblicizzazione. In pratica, l'esposizione di un giocatore da parte di Nike viene limitata. É anche il motivo per cui un giocatore - consapevole del fatto che il suo sponsor cambierà - vernicia di nero le sue scarpe per coprire il marchio finché non termina definitivamente il suo rapporto con quel marchio. Con Nike è avvenuto lo stesso in casi come quello di Sterling e Lewandowski. Quindi attenzione alle prossime scarpe di Mbappe e Sancho: se iniziano a mettere scarpini total black, vuol dire che qualcosa sta cambiando.