Un documentario sul calcio femminile in Azerbaijan
'Se una ragazza vuole giocare a calcio, è una sua scelta personale'
04 Febbraio 2021
Sheki è un piccolo villaggio nel nord dell'Azerbaijian: una comunità musulmana conservatrice e concentrata su valori patriarcali, in cui, alle ragazze, è precluso quasi tutto. Ma Dreamer, il docu-film del regista azero Imam Hasanov, vuole raccontare una storia diversa. Infatti, il suo è un documentario che segue la storia di Mamed, un ex giocatore di calcio che, a Sheki, insieme a sua moglie Svetlana, fonda una squadra di calcio femminile, con l'intenzione di mostrare alla comunità locale che una ragazza può fare di sé quello che vuole, e soprattutto, che è libera di giocare a calcio. Lo fa bussando porta a porta, incontrando le famiglie del villaggio, cercando di superare il paradigma conservatore della piccola società azera.
Uno dei grandi problemi dell'impresa di Mamed è che la chiusa realtà di Sheki non è propensa alla realizzazione di un progetto del genere: non ha interesse che le ragazze del posto possano arrivare a giocare competizioni nazionali di calcio. A Sheki, come in altre aree dell'Azerbaijian, a 15 anni le ragazze devono sposarsi. Una forzatura che anche il regista Hasanov ha dovuto vivere nella sua famiglia e che, anche per questo motivo, vuole sostenere il principio di Mamed, documentando la sua storia. Ma a causa del COVID-19, la missione di Mamed e le riprese del documentario si sono fermate. Durante la pandemia, molte ragazze si sono ritirate dalla squadra, fra cui alcune, appunto, anche per dover rispettare l'obbligo familiare di sposarsi. Le limitazioni e la crisi economica hanno colpito il progetto di Hasanov e della produttrice Maria Ibrahimova, che per sostenere il lavoro della troupe - quando sarà possibile riprendere a girare - ha avviato un foundrising su Kickstarter.com. L'interruzione a causa della pandemia hanno condizionato entrambi i progetti, e adesso, se da un lato Mamed cerca di recuperare tornando dalle famiglie a chiedere loro il permesso per lasciar giocare le proprie figlie, Hasanov e Ibahimova cercano nuovi fondi per ripartire verso Sheki e tornare a filmare.
L'obiettivo da raggiungere è di 4566€, soldi necessari a coprire i costi delle trasferte da Baku (dove ha sede la produzione) a Sheki, il pernottamento, il noleggio del materiale di produzione (come camerame, microfoni e tutti i device necessari), i pasti e il montaggio di un nuovo trailer.