Le 10 voci sportive più influenti del 2020
Cosa significa essere "activist super-player" in un anno così complicato
18 Dicembre 2020
In questo 2020, martoriato da problemi di ogni genere, è emersa una nuova categoria tra gli atleti, gli "activist super-player" come li definisce il New York Times. La "nuova politica sportiva" è un concetto molto complesso, ma che trova il suo apice proprio in questo anno difficile, ricordando i tempi in cui Muhammad Ali, Jim Brown, Bill Russell o Kareem Abdul-Jabbar, non erano dei semplici atleti ma dei giocatori che lottavano per qualcosa che va oltre lo sport. È sempre più chiaro che il ruolo degli atleti si sta ampliando, con una centralità sempre maggiore all'interno del dibattito pubblico.
LeBron James
"Questo è il momento per noi di fare finalmente la differenza" è una frase che è uscita spesso dalla bocca di LeBron Raymone James, campione NBA con i Lakers nella scorsa stagione. L’impegno che LBJ ha raccolto dopo la morte di Kobe sembra andare molto oltre il campo. La "legacy" che vuole lasciare il figlio prediletto dell’Ohio – un stato che politicamente ha un discreto peso politico negli USA – non si è solo trasformata nel suo quarto anello ma anche nella creazione di un’organizzazione come "More Than a Vote" e nell’ampliamento dei vantaggi che offre il programma scolastico “I Promised”. La voce che ha imposto – insieme a Giannis Antetokounmpo e Chris Paul durante il boicottaggio delle partite NBA nella bolla di Orlando – vi dice di quanto la voce di James continui ad essere influente nel mondo sportivo e non. More than a player, nel senso letterale del termine.
Marcus Rashford
Se è più naturale vedere una persona di 36 anni avere un ruolo così centrale come LeBron, è sicuramente meno usuale vedere in questa lista un 23enne che ha una maturità sopra la norma. Quello che ha fatto Marcus Rashford per l’Inghilterra e per i bambini più svantaggiati è incredibile e la sua immagine – curata nei minimi dettagli da Roc Nation Sports – ne è uscita molto più che fortificata. Dall’impegno nel mantenere attivo l’impegno per i pasti scolastici gratuiti durante lockdown alla collaborazione con Burberry, brand che ha deciso di unirsi alla crociata di Rashford integrando la sua lotta in un più articolato programma di aiuti umanitari e iniziative di beneficenza. L’attaccante dello United è la foto migliore di chi non dimentica il passato.
Naomi Osaka
Spuntata praticamente dal nulla, la campionessa per metà giapponese e per metà haitiana ha solo 22 anni ma è già una forza della natura, in campo e fuori. È stata una delle prime tenniste a prendere una forte posizione nelle proteste che possiamo riunire sotto il nome di “Black Lives Matter” e che hanno coinvolto il mondo intero. Essere la voce e il volto degli oppressi a 22 anni non è semplice, ma agli US Open Osaka è scesa in campo 7 volte con 7 mascherine diverse, con sopra sempre nomi diversi di persone di colore uccise ingiustamente. Nel primo round c’era il nome di Breonna Taylor, nel secondo quello di Elijan McClain, nel terzo quello di Ahmaud Arbert, nel quarto quello di Trayvon Martin; ai quarti di George Floyd, alle semifinali Philando Castile e in finale Tamir Rice. 7 nomi, 7 vittorie per uno dei simboli sportivi emergenti.
Lewis Hamilton
Descrivere il 2020 di un campione come Lewis Hamilton può essere complicato: lotta al razzismo, le sue nuove abitudini per proteggere l’ambiente e tutto lo studio per migliorare e contrastare i cambiamenti climatici. Riassume per tutti Bubba Wallace, pilota NASCAR: "Sono l'unico pilota nero ad alto livello della NASCAR. Quindi l'esempio di Lewis, come unico pilota nero di F1, è significativo per me. Mostra che siamo lì perché possiamo farlo. Vederlo quasi ogni weekend, mi motiva a provare a fare lo stesso. È un'ispirazione per tutti". Hamilton è sempre tra i primi a schierarsi a favore dei diritti umani, della parità di genere e non ha paura di mettersi contro anche la sua stessa federazione. Non a margine c’è il lavoro che sta svolgendo come programmatore e collaudatore con Mercedes-Benz per trasformare tutta la flotta tedesca in auto elettriche ad impatto zero. Lewis è e sarà uno dei volti del cambiamento.
Héctor Bellerín
Oltre ad essere ancora imbattuto a livello di coolness, Bellerín è uno dei promotori principali del cambiamento della cultura dell’Arsenal che ha come obiettivo quello di diventare il club più ecologico al mondo. La sua attenzione quasi maniacale verso l’ambiente non è nuova: il progetto sviluppato con FOKOHAELA in collaborazione WWF ne è stata la prova già lo scorso anno. Le iniziative ambientali – dal piantare 3.000 alberi per ogni vittoria dei Gunners all’acquisire quote significative del Forest Green Rovers FC – sono tante, così come tanta è la voglia di trasmettere questo messaggio attraverso il podcast “More Than a Footballer” iniziato durante il lockdown. La cultura del club sta cambiando anche grazie a lui e alle ispirazioni che trovano a vicenda anche Mathieu Flamini e Mesut Ozil.
Claudio Marchisio
Anche se parliamo di un ex calciatore, Claudio Marchisio non ha paura di schierarsi sempre e comunque dalla parte del bene. La sua frenetica attività imprenditoriale come ristoratore è proporzionale a quella dei suoi social, dove spesso spiega il suo pensiero in merito a fatti di attualità: dalla crisi del suo nuove settore di investimento fino al revenge porn, passando per tantissime campagne di sensibilizzazione in cui Claudio mette sempre la faccia. Ottimo esempio di come la visibilità dovrebbe essere sfruttata per ampliare messaggi importanti.
Raheem Sterling
"L'unica malattia in questo momento è il razzismo che stiamo combattendo". Pronunciare questa frase in un momento così difficile ci dice tanto sull’impegno che Sterling sta mettendo in campo per arginare uno dei problemi principali dell’umanità, non solo dello sport. La lotta personale di Sterling non inizia con l’omicidio di George Floyd ma molto prima, visti gli episodi in cui è stata coinvolto in prima persona. È stato tra i giocatori più attivi nel guidare il dibattito tra i suoi colleghi sulla campagna BLM e il #TimeForChange è legato indissolubilmente alla sua immagine.
Megan Rapinoe
"Megan Rapinoe usa senza paura la sua voce per rendere il mondo un posto più equo. Non importa la tua politica, etnia o genere, è qualcosa da cui tutti dovrebbero prendere ispirazione" dice della Rapinoe la senatrice democratica Kirsten Gillibrand. La giocatrice dell'OL Reign e della USNWT ha scambiato vedute con Donald Trump, ha combattuto i poteri della federazione calcistica americana e lo ha fatto sempre a modo suo, spesso ispirando colleghe più giovani. Il sessismo e l’imparzialità dei trattamenti tra atleti e atlete sono due battaglie che combatte da tempo, insieme a quella dei diritti per le comunità LGBTQ a cui appartiene con estrema fierezza. Oltre ad essere un simbolo del calcio femminile a livello mondiale, Rapinoe è anche un grande simbolo di cambiamento.
Enes Kanter
Le vicende di Enes Kanter hanno del paradossale. Hanno fatto il giro del mondo e le parole del giocatore NBA contro Erdogan hanno avuto conseguenze gravissime nel corso degli anni: mandati di cattura internazionali, familiari arrestati e libertà limitate al popolo che Kanter rappresenta. Ma il centro dei Portland Trailblazers non è mai rimasto in silenzio, continuando a contrastare quello che ritiene "uno dei dittatori della nostra epoca". Non è rimasto in silenzio e non ha moderato i toni neanche lo scorso giugno, quando dopo 7 anni è stato rilasciato suo padre, incarcerato solo per essere il padre di un dissidente. La costanza nella lotta contro chi opprime la libertà i milioni di persone è incredibile e Kanter merita un posto in questa lista.
Dwyane Wade
Wade è stata una delle voci più importanti per 16 anni in NBA, ma una volta appese le scarpe al chiodo non ha perso l’abitudine di sfruttare la sua notorietà per sensibilizzare, informare e lottare su argomenti che parte del mondo vede ancora come dei tabù. Insieme alla sua Gabrielle Union, Wade è nella lista del TIME delle 100 persone più influenti al mondo e il merito va alle continue campagne di sostegno per le comunità LGBTQ. La coppia ha dato il buon esempio come genitori responsabili per il sostegno della figlia Zaya, una transgender. "Ogni bambino sarà diverso in un modo o nell'altro. Ogni bambino avrà la propria individualità, i propri interessi e la propria identità. Lui e Gabrielle amano Zaya, celebrano chi è e la abbracciano. Stanno ridisegnando il modo in cui i genitori possono difendere i propri figli e lottare per loro, aiutandoli a diventare il miglior adulto possibile" ha detto John Legend in un’intervista.
Bonus track - Flavio Tranquillo
Tra le voci più importanti non poteva mancare "The Voice" Flavio Traquillo, la voce della pallacanestro NBA. Anche se per motivi diversi, il giornalista di Sky e autore del nuovo libro “Lo sport di domani” di add editore appartiene a questa categoria per aver ribadito con forza e tenacia un concetto sacrosanto che in questi mesi complessi è sfuggito: lo sport è un diritto e quindi va garantito anche in situazioni straordinarie come quelle che viviamo ancora oggi.