Lo stadio ‘Pier Luigi Penzo’ è il simbolo della relazione complessa tra il calcio e Venezia. Si ritrova nella stessa condizione degli altri simboli architettonici della città: circondato dall’acqua - nel quartiere di Sant’Elena, di fronte alla sede della Biennale. Il pallone e il mare non sono mai andati particolarmente d’accordo, ma l’unicità di giocare a calcio su un’isola di una delle città più belle del mondo esercita un fascino che è immune a una storia travagliata, fatta di poche vittorie, ma anche di un’attrazione per i canali della Laguna che oggi rende il Venezia FC uno dei club esteticamente più interessanti al mondo.
Per questo i canali, i palazzi e i vicoli di Venezia, fotografati per nss sports da Ethan White, sono i protagonisti della nuova digital cover di nss sports. Un’estetica cittadina che si interseca con quella di una squadra che è giovane ed entusiasmante sia in campo che a livello societario, a dimostrazione che il calcio contemporaneo non è solo un affare sportivo, come ci aveva già spiegato Tiemoué Bakayoko nella prima digital cover di nss sports.
La chiave principale del rinnovamento dell’immagine del Venezia, però, è l’evoluzione estetica del marchio arancioneroverde, le cui maglie da gioco sono firmate Nike dal 2014. Il rapporto del club con lo Swoosh è cresciuto nel tempo, ed è un legame che rende, quest’anno, il Venezia FC una delle squadre ‘Premium’ del brand americano. Questo club ha una tradizione importante nell’estetica delle maglie - sempre distinte per il particolare legame con i colori sociali - che negli anni hanno stupito per i loro template innovativi, come quelle realizzate da Virma o il modello utilizzato come la Home jersey del ‘93. Una cultura del club la cui dedizione allo stile si lega perfettamente alle moderne esigenze commerciali. Effettivamente, Venezia è una key city: un sito turistico mondiale la cui essenza è sfruttata anche nel calcio. Così, l’eleganza dei capitelli, i colori dei palazzi, l’arte dei musei si riflettono nel nuovo brand calcistico della città, ed è un legame sentito dagli stessi protagonisti, come racconta Maleh: “A Venezia abbiamo la possibilità di rappresentare la città più bella del mondo, è un grandissimo orgoglio poter essere i portabandiera di un vessillo così prestigioso. Il presidente Niederauer (azionista di maggioranza, ndr) ce lo ricorda sempre: siamo fieri di avere un ruolo così importante”.
La nuova realtà del Venezia FC ha creato un binomio già visto - i tre kit del Milan di quest’anno con i riferimenti a Milano, per esempio - ma con un lavoro estetico che esalta la realtà di nicchia della squadra. In questo modo, un calciatore si sente in un ambiente sportivo più esaltante, che attenua il fatto di giocare in categorie non di prima fascia (Serie B) e che, anzi, fa capire di giocare non per il Venezia FC, ma per la città di Venezia, come fosse un club di fama mondiale. Una dimensione globale che Maleh sta vivendo in questi mesi, convocato a settembre per la prima volta con l’under 21 dell’Italia e che lo sta portando più a contatto con la realtà internazionale. “Vestire la maglia azzurra è un sogno che si realizza. Io sono riuscito a raggiungerlo e a due mesi dall’esordio ho anche realizzato il mio primo gol con l’Italia; è stata una emozione unica. A livello di club, mi piacerebbe arrivare più in alto possibile con il Venezia FC e togliermi grandi soddisfazioni con questa maglia, per poi raggiungere, magari un giorno, la Serie A”. Una categoria massima che, esteticamente e a modo suo, il Venezia ha già raggiunto.