L’estetica e il lusso degli orologi nel calcio italiano
Dai Richard Mille di Roberto Mancini ai Rolex di Andrea Pirlo
08 Ottobre 2020
Roberto Mancini è l’allenatore con la più alta percentuale di vittorie alla guida degli Azzurri. Un risultato che lo fa entrare in un Olimpo di pochi eletti. Non è solo il calcio giocato a renderlo un’icona. Il suo stile elegante e sempre impeccabile lo rende il più fashion tra gli allenatori in circolazione. Tra gli elementi che rendono unico il Mancio ci sono sicuramente i suoi magnifici orologi, una delle grandi passioni del CT insieme agli yacht.
Unire l’estetica italiana al buon gusto per gli allenatori è sempre stata una grande sfida e spesso gli orologi arrivano in soccorso di chi ha un rapporto particolare con lo stile. C’è chi rinuncia all’abito per la comodità, c’è chi rinuncia alla cravatta per vivere la partita più intensamente, ma in pochi rinunciano agli orologi: da Mazzarri - diventato famoso per il suo gesto indicando proprio un orologio - a Conte, dai leggendari Trapattoni e Lippi fino a Fonseca.
Allenatori in attività
La Serie A ha tanti grandi esponenti dell’orologeria di lusso. Nell’ultimo periodo si è aggiunto alla lista anche Andrea Pirlo, che sulla panchina della sua Juventus e sui campi della Continassa arriva sempre super preparato, alternando un Patek Philippe Calendar Perpetuo, un Hublot Big Bang Black Magic Cronograph e i tanti Rolex (decisamente i suoi preferiti). Il debole per la casa di Ginevra lo ha portato a realizzare un Rolex Submariner che prende il nome di “Andrea Pirlo Project”, con una quadrante personalizzato e con materiali innovativi.
Pirlo, però, è in ottima compagnia: alla divisa Hugo Boss di Antonio Conte, il mister dell’Inter abbina quasi sempre un Rolex Daytona in acciaio con quadrante bianco; fa lo stesso Pippo Inzaghi, mentre Fonseca condivide il modello ma non il colore, preferendo l’oro Everose e il quadrante rosa. Impossibile non menzionare due veterani come Claudio Ranieri e Stefano Pioli: il primo scende spesso in campo con al polso Rolex Explorer II vintage (mentre nel periodo inglese si andava di Daytona con ghiera in Bakelite e quadrante panda), il secondo con un Rolex GMT-Master "Pepsi" decisamente più vivace rispetto agli altri. Lo stesso vale per Marco Giampaolo che, dopo l’avventura al Milan, veste granata e un Audemars Piguet Royal Oak Offshore (con tanto di cinturino in coccodrillo).
Una menzione speciale la merita mister Fabio Cannavaro, un vero cultore degli orologi: sulla panchina del Tianhe Stadium siede con raro esemplare di Daytona vintage con quadrante “Paul Newman”, con un'edizione limitata (solo 20 pezzi realizzati) del Purnell Escape II, con un Patek Philippe Nautilus 5980/1A-001 da 40.5mm o con Richard Mille RM055 “Bubba Watson”. Solo questi 4 pezzi arrivano alla cifra di 825.000 €.
Allenatori non in attività
Tra gli svincolati di lusso, invece, rientrano molti nomi che in questa peculiare visione estetica hanno poco da invidiare a chi ha una squadra da allenare. Vincenzo Montella, ex Milan e Fiorentina, non vede l’ora di iniziare una nuova avventura per indossare la versione “Batman” del suo Rolex GMT-Master. Maurizio Sarri sogna di tornare in panchina, magari per rispolverare i suoi gioielli: il Patek Philippe Calatrava in oro bianco e il Rolex pre-Daytona vintage con il quale si presentò a Torino.
Il mito di Mazzarri di battere il dito sul suo IWC Ingenieur manca a tutti, mentre ci sono molte meno chance di rivedere rientrare nel giro delle panchina Gian Piero Ventura e il suo sobrio Daytona in acciaio e oro. Chi, invece, divide il cuore degli appassionati da sempre per le sue idee tattiche estreme è Zdeněk Zeman, ormai da due anni senza un incarico. Mancano le sue interviste, il suo modo unico di dire la verità e anche un po’ il suo Omega Speedmaster.
Allenatori della nazionale
Un gradino sopra gli altri ci sono gli allenatori della nazionale italiana, dalle leggende come Giovanni Trapattoni e Marcello Lippi fino a Roberto Mancini. Se da un lato i primi due si fermano a modelli come l’Hublot Big Bang Unico King Gold Carbon (per uno degli eroi di Berlino) e il Rolex Daytona (per l’uomo col fischio più riconoscibile al mondo), dall’altro c’è tutta l’estetica del Mancio, a mani basse uno dei mister più stilisticamente preparati al mondo.
Nella sua personalissima collezione si trovano due gemme rare: la prima è un Richard Mille RM022 Tourbillon Aerodyne Dual Time Zone, fatto di una lega di titanio e carbonio per il supporto del movimento, lo stesso materiale impiegato dalla NASA per alcune componenti delle ali dei loro veivoli spaziali; la seconda è il Richard Mille RM 11-04 Chronograph Flyback "Roberto Mancini", il risultato di una collaborazione con la casa di produzione svizzera. Il cinturino blu è dedicato ovviamente alla panchina su cui siede adesso, mentre l’incisione interna “R. Mancini” è simbolo di una vera amicizia con Richard Mille e Dominique Guenat. La particolarità di questo modello da 183.000 dollari (veduto anche alla cifra di 400.000 dollari) sta nel permettere al CT di monitorare il tempo della gara: all’interno del quadrante è stato realizzato mini-cronometro che indica i 45 minuti classici, i minuti di recupero ed eventualmente i tempi supplementari.
Chiudono questo viaggio nel mondo degli orologi due casi in antitesi tra loro. Anche i dirigenti rivendicano il loro spazio in questo settore, ma ognuno lo fa a modo suo. Gianluca Petrachi, ex DS della Roma, si era presentato la prima volta a Trigoria mostrando personalità, iniziativa e il suo Rolex Daytona 6265 “Big Red” in acciaio con quadrante argento da 60.000 euro. Daniele Pradè, invece, è riuscito a portare a un campione come Franck Ribery nella sua Firenze con un’operazione super low cost. Low cost è anche l’orologio che ha al polso al momento della firma del francese: uno Swatch Grand Prix 1992 SCJ101 di gran classe.