Come sta rinascendo la Reggina
Dal nuovo accordo con Macron ai grandi sogni di mercato
15 Luglio 2020
Quando si pensa alla Reggina, i primi ricordi che vengono in mente sono il destro Ciccio Cozza, le imprese di Walter Mazzarri, la scena trash tra Del Piero e il portiere Soviero, la bolgia del Granillo, l'alieno Nakamura, la potenza di Bonazzoli, l'eleganza di Dionigi e la classe di Amoruso. Eppure, oggi, di quella Reggina è rimasto davvero poco. Di quegli amaranto è rimasto solo il colore, perché per il resto è cambiato tutto. Undici anni lunghissimi, quasi infernali, prima di intravedere la luce in fondo al tunnel che, dall'8 giugno, si chiama Serie B.
La rinascita di un una squadra ma soprattutto di un luogo che vive di calcio e che fa del calcio una tradizione che non può prescindere dagli attimi di gloria. Per una squadra come la Reggina, gloria può significare un decimo posto (massimo piazzamento in A), ma anche una salvezza strappata all'ultima giornata, come quella della stagione 2006-07, anno in cui Walter Mazzarri riuscì a salvarsi nonostante i 15 punti di penalizzazione (ridotti poi a 11) all'ultimo respiro contro quel Milan che ad Atene si vendicò del Liverpool. Era la squadra della coppia Bianchi-Amoruso (35 gol in 2), di Sasà Aronica, di Mesto e Modesto, dell'honduregno Leon e di Pasquale Foggia. Ricordi neanche troppo sbiaditi quelli di una Reggina che ha toccato il fondo per poi iniziare una risalita importante.
La curva amaranto inizia ad essere preoccupante quando nel 2014 la Reggina lascia anche la B e alla fine di un anno disastroso in C i debiti sono così alti da non poter permettere alla società di iscriversi al campionato di Lega Pro. Nel frattempo il club cambia nome tre volte: da Associazione Sportiva Dilettantistica Reggio Calabria a Società Sportiva Dilettantistica Reggio Calabria S.r.l. per poi diventare Urbs Reggina 1914 Srl. La svolta arriva solo ad inizio 2019, quando il fondatore della holding M&G Luca Gallo salva la Reggina da un fallimento quasi certo. Risanati i debiti, il nuovo presidente pens già in grande e inizia la scalata. Dopo aver sanato la società dal punto di vista finanziario, Gallo e il DS Taibi (ex portiere di Atalanta, Torino e Manchester United) iniziano un calciomercato che nel giro di due anni porterà a Reggio giocatori come Reginaldo, Rivas, Mastour ma soprattutto German "El Tanque" Denis.
La nuova Reggina sta rinascendo e lo sta facendo con un modello sano, economicamente sostenibile e che mixa perfettamente la crescita di alcuni giovani di talento e l'esperienza di giocatori di primo livello per la nuova categoria. Il presidente Gallo, dal gennaio del 2019, ha un solo obiettivo: la Serie A. Per raggiungerla sta impiegando ogni forza, soprattutto dal punto di vista strategico. Il nuovo accordo di sponsorizzazione tecnica firmato qualche settimana fa con Macron - brand chiamato a rimpiazzare Legea - è sintomo di un progetto che ha obiettivi a medio-lungo termine molto ambiziosi. Ambiziosi sono anche i possibili colpi di mercato che potrebbero arrivare dopo la firma di Jeremy Menez: Lafferty, Emanuelson, Viviano, Crisetig, tutta sulla lista dei desideri di Taibi.