John Wozniak e il suo rapporto con Michael Jordan
Uno dei personaggi più irriverenti di "The last Dance"
22 Maggio 2020
"The Last Dance" ha dato modo a tutti di conoscere il vero Michael Jordan. Non è stato, però, solo uno spaccato storico sulla sua figura iconica, ma ha dato modo a tutto il mondo di vedere e capire cosa significasse stare accanto ad una leggenda. Accanto alla leggenda di MJ c'era spesso John Michael Wozniak, uno dei più divertenti uomini della sicurezza che durante il sesto episodio sfida Michael e vince una scommessa. Complex nelle ultime ore ha ripreso una sua intervista datata ottobre 2016, in cui Wozniak ripercorre i suoi momenti e la sua relazione con Jordan.
Entrare a far parte della security di Jordan può essere un privilegio, ma allo stesso tempo è un compito di estrema responsabilità. La storia di Wozniak inizia nel 1970, quando diventa un poliziotto del distretto di Chicago. Diventa "famoso" soprattutto grazie ad uno scatto di John Biever di Sports Illustrated. Era il 5 maggio 1992 e scende dalla sua Ferrari Testarossa nera - targata rigorosamente "M Air J" - Michael Jordan, circondato dalla security vestita con la classica giacca gialla, la stessa che anni dopo finirà in una collezione Jordan Brand.
In questa lunga chiacchierata con il reporter di Complex, Wozniak racconta il suo primo approccio alla figura di Michael Jordan e a come la città di Chicago percepiva la sua presenza. Le storie sono tantissime, ma John si concentra sul suo inizio e su come ha affiancato MJ in ogni momento della sua "faticosa" carriera.
Ero un poliziotto di Chicago. Quando la famosa foto è stata scattata, io e tutti gli altri presenti nella foto lavoravamo part-time al Chicago Stadium come agenti di sicurezza. È così che ho iniziato a lavorare con Michael e tutta la sua famiglia. Quando ho incontrato Michael per la prima volta, l'ho fatto grazie ad un mio collega della Narcotics division. Avevo lavorato spesso con il suo dipartimento di criminalità organizzata dalla divisione narcotici. Dopo poche parole, Michael disse di sì. Il programma dei suoi impegni era fittissimo e noi lo accompagnavamo ovunque. Ho viaggiato con Michael in tutte le grandi città degli Stati Uniti, ma sono andato anche con la sua famiglia in vacanza, ad eventi, anche a Parigi. Ho seguito Michael in tutto il mondo. È un ragazzo eccezionale. Ho una relazione speciale con Michael che dura ancora oggi.
Chissà in quanti hanno chiesto, nel corso degli anni, a Wozniak quale fosse la cosa più assurda capitata durante i turni di security di un'icona trasversale degli anni '90. John , però spiazza tutti e non cita un episodio legato ai Bulls ma legato ai Birmingham Barons.
Ogni volta che dovevamo incontrare Michael, io e la mia crew anticipavamo l'arrivo perché non sapevamo di preciso a che ora sarebbe arrivato. La sua notorietà ha stravolto tutto. Era una vera rockstar. Quando Michael si ritirò per la prima volta, andò a giocare a baseball, e poi tornò a giocare a basket dopo un anno e mezzo. Un giorno eravamo in centro nell'ufficio che avevamo nell'Omni Building a Chicago. Le persone si resero conto che l'auto di MJ si trovava in centro vicino a Michigan Avenue e si creò subito un sacco di gente lì vicino. Siamo stati costretti a fare uscire Michael per gli accessi sotterranei dell'Omni Building.
L'impressione che la maggior parte di noi ha avuto durante "The Last Dance" è che tutti volevano un pezzo di Michael, anche piccolo. Ad altri bastava toccarlo per poter dire di aver toccato una divinità, un qualcosa di sacro. La stessa impressione la riporta anche Wozniak, uno che ha vissuto Michael da vicino: "La gente ammirava così tanto Jordan per quello che faceva per la città. La gente voleva anche solo toccarlo. A volte erano attimi frenetici, ma non c'era mai alcun danno reale nei suoi confronti".
Una persona così vicina a Jordan dovrebbe possedere una quantità di cimeli incredibile. Anche in questo caso, però, Wozniak va contro tendenza. Alla domanda "possiedi molte sneaker Air Jordan?" la sua risposta è molto semplice: "No. Ho foto e cose del genere. Michael ha firmato una sua foto e me l'ha data, la foto in cui indossa tutti i sei anelli NBA sulle sue dita".
Wozniak purtroppo è morto lo scorso gennaio, stremato dalla lotta al cancro. Aveva appena 69 anni e una miriade si storie ancora da raccontare. Forse anche per questo motivo, durante le fasi di montaggio, Jordan potrebbe aver insistito per far sì che in "The Last Dance" apparisse in più di un'occasione.