Una troupe televisiva ha seguito Kobe Bryant durante la sua ultima stagione NBA
Pare che dopo ''The Last Dance'' ci toccherà fare un altro conto alla rovescia
27 Aprile 2020
Proprio nel momento in cui il mondo sportivo non fa altro che parlare di ''The Last Dance'', emergono notizie che riguardano un altro campione indiscusso (ed indimenticabile) della pallacanestro, si tratta di Kobe Bryant: dopo la sua recente introduzione all'Hall of Fame NBA e le conseguenti aste che riguardano i suoi cimeli, è trapelata la notizia che anche il Black Mamba avrebbe permesso ad una troupe televisiva di filmare la sua ultima stagione con i Lakers.
Da quanto riportato, NBAEntertainment ha concesso un "accesso senza limiti", permettendo ai produttori di filmare negli spogliatoi, nella sala pesi, nel facility training della squadra e sul loro aereo charter.
"Hanno avuto un accesso senza precedenti e di gran lunga maggiore rispetto a chiunque altro", ha detto a ESPN l'ex vicepresidente delle relazioni pubbliche dei Lakers John Black. "Abbiamo permesso loro di fare il possibile all'interno di ciò che la lega avrebbe permesso e, a volte, abbiamo concesso ancora di più, facendo finta di non vedere".
Il materiale è solo in fase di montaggio, ma si tratterebbe comunque di un documentario che potrebbe debuttare tra anni. Alcuni addetti ai lavori di ESPN dicono che sia improbabile che la programmazione del documentario sia cambiata dopo la morte di Kobe; pare infatti che l'ex numero 8 e 24 dei Lakers dopo il suo ritiro avesse iniziato a sviluppare un programma mediatico che coinvolgeva direttamente la propria immagine e che avesse già visionato e valutato le riprese fatte, assumendo personalmente la propria troupe cinematografica per portare avanti tutto il progetto.
Nonostante le ultime stagioni di Jordan ai Bulls e di Bryant ai Lakers non abbiano particolari similitudini - basti pensare che il primo ha concluso con un titolo, ed il secondo con una partita da 60 punti ma con un record di 17W-65L - si può trovare sicuramente una linea che accomuna le due personalità: "Solo guardando la loro routine pre-partita si può capire che si sta parlando di due giocatori unici ma simili. Se guardi il numero 23 dei Bulls, fai un viaggio nel tempo e sostituisci il numero 23 con il 24 beh, vedi un'immagine praticamente identica", ha detto l'ex preparatore atletico dei Lakers Marco Nunez.
Altre parole che testimoniano la somiglianza dei due hall-of-famer provengono da Dwayne Wade che, facendo riferimento alle Olimpiadi di Pechino 2008 - su cui lo stesso Wade si sta impegnando in prima persona per la realizzazione di un documentario sul ''Redeem Team'', la squadra americana che ha riscattato la figuraccia di Atene 2004 - fa notare quanto la popolarità di Jordan a Parigi vista in ''The Last Dance'' sia paragonabile a quella avuta da Kobe in Cina.