L'assurda campagna della Lega Serie A contro il razzismo
Come è possibile pensare che un'opera d'arte raffigurante tre scimmie possa servire a risolvere il problema?
16 Dicembre 2019
Il problema del razzismo nel mondo del calcio in Italia, alle soglie del 2020, sta diventando una spirale sempre più assurda di comportamenti sbagliati e scelte, se possibile, ancora più inadeguate. Dopo il fallimento di ogni genere di correttivo proposto nel corso degli ultimi mesi, oggi la Lega Serie A ha infatti presentato l'ultima iniziativa per combattere il razzismo, sebbene sia stata realizzata lo scorso maggio in occasione della finale di Coppa Italia tra Lazio e Atalanta: tre quadri raffiguranti delle scimmie. Si, avete capito bene: secondo colui che ha realizzato le opere in questione, Simone Fugazzotto, 'il trittico contro il razzismo presentato oggi alla stampa è stato pensato per combattere il razzismo con le stesse parole di chi le usa per offendere rigirandogliele contro'. Invece che provare a risolvere la situazione cercando di punire i colpevoli ed educando le giovani generazioni a distaccarsi da riferimenti sbagliati, come quello della scimmia, si è deciso di puntare su una metafora (?) culturale completamente maldestra, dimostrando ancora di una volta di non aver capito come trattare nel modo giusto l'argomento palesando un grosso deficit comunicativo su un tema così delicato.
La Lega Calcio di Serie A ha scelto tre scimmie come immagine per la lotta contro il razzismo.
— Raffaele Ferraro (@raffamimmo) December 16, 2019
Sarebbe un po' come scegliere Pablo Escobar, El Chapo e Pete Doherty come immagine per la lotta contro la droga. pic.twitter.com/TYXMccsxtL
Non è un caso che le reazioni alle opere di Fugazzotto - che è solito ritrarre scimmie e scimpanzé nei suoi quadri ed è quindi da considerarsi uno specialista del mestiere, e dunque probabilmente assoldato proprio per questo motivo - siano state molto aspre, non soltanto in Italia ma soprattutto all'estero. Sebbene l'intento di Fugazzotto sia stato quello di utilizzare le scimmie come metafora del suo lavoro (“Dipingo solo le scimmie come metafora degli esseri umani. Riportiamo il concetto sui razzisti, poiché in origine siamo tutte scimmie. Quindi ho dipinto una scimmia occidentale, una scimmia asiatica e una scimmia nera") ci sarebbero stati di certo modi migliori per rappresentare un problema che, oltre che nel mondo del calcio, è molto radicato in tutte le categorie della società e che negli ultimi mesi è fuoriuscito troppe volte, in maniere diverse.
These paintings will be on display after the Napoli vs Inter game on Boxing Day... pic.twitter.com/hwL55FVFAu
— Gilles (@_Grimanditweets) December 16, 2019
Oltre al clamore conseguente ai dipinti, si sono aggiunte le parole del direttore generale della Lega Serie A Luigi De Siervo, lo stesso amministratore che pochi giorni era si era lasciato scappare, in 'audio rubato', che abbassare il volume proveniente dagli spalti degli stadi durante le telecronache delle partite sarebbe potuta essere la soluzione per diminuire il flusso di insulti indirizzati a calciatori neri.
"I dipinti di Simone rispecchiano appieno i valori del fair play e della tolleranza, quindi rimarranno nella nostra sede. Ci rendiamo conto che il razzismo è un problema endemico e molto complesso, quindi lo affrontiamo su tre fronti: culturale, attraverso opere d'arte come i dipinti di Simone, sfoggiando una serie di iniziative e giocatori e club, e anche repressivo, grazie alla collaborazione con la polizia. Agendo su questi tre livelli, siamo sicuri di poter vincere la partita più importante contro questa piaga che sta rovinando lo sport più bello del mondo". Insomma, dopo tanto tempo siamo quasi arrivati alla considerazione del razzismo come un problema reale, quindi superando la fase in cui era considerato solo una fantasia, un abbaglio, ma si sta continuando a tappare completamente il modo di trattare un argomento così delicato.
Tutto ciò a qualche giorno di distanza dal caso 'Corriere dello Sport' che ha costretto due club di Serie A (il Milan e la Roma) a bannare provvisoriamente il quotidiano sportivo italiano dai propri centri di allenamento in seguito alla spiacevole prima pagina pubblicata. L'episodio ha fatto seguito ad un altro molto triste e dibattuto, quello che ha riguardato Mario Balotelli e il suo sfogo contro i tifosi del Verona che lo avevano pesantemente insultato durante la gara di campionato.