A quale animale assomiglia Theo Hernandez?
Il talento del terzino rossonero attraverso qualche riferimento al mondo della natura (e non solo)
20 Gennaio 2020
Dopo un avvio di stagione piuttosto difficile, il Milan nelle ultime giornate sembra aver trovato un po' di serenità: con l'arrivo di Zlatan Ibrahimovic e il cambio di modulo sono arrivate tre vittorie consecutive (una in Coppa Italia), e su tutte e tre c’è stato il timbro di Theo Hernandez, che può essere definito la vera scoperta dell’anno rossonera senza rischiare di essere presi per pazzi. Se si tratta del miglior terzino della Serie A saranno i numeri a stabilirlo, anche se per il momento le stats sono dalla sua: ha già realizzato 6 gol in campionato, rubando a Kolarov (almeno per il momento) lo scettro di esterno basso sinistro più goleador della Serie A ma soprattutto quello di capocannoniere stagionale del Milan.
Di Theo Hernandez però non sorprende soltanto l’istintiva capacità di trovare la via del gol, ma anche tutto il resto: da anni (forse dai tempi di Serginho) su quella fascia il Milan non aveva un terzino così di spinta e allo stesso tempo così associativo. L’ex Real Madrid ha velocizzato una fascia che si era atrofizzata negli ultimi tempi, dandogli nuova linfa vitale: il numero 19 ha un passo decisamente diverso, ha una corsa libera che sembra venire direttamente dal mondo animale.
Vederlo scorrazzare per il campo in maglia rossonera equivale a guardare un documentario di National Geographic interamente dedicato alla specie dei terzini sinistri. Il protagonista assoluto è lui, che con il suo passo dirompente spezza in due lo spazio davanti a sé e anche i tempi di gioco, lasciando solo la polvere ai giocatori avversari. La sua forza nelle gambe ha un qualcosa di animalesco che può essere spiegato forse facendo riferimento proprio al mondo della natura.
Molti tifosi lo paragonano ad un TGV, per via delle suo sangue mezzo francese (è nato a Marsiglia), altri si stanno convincendo che non sia umano, e allora abbiamo optato per il mondo faunistico: a quale animale assomiglia Theo Hernandez quando corre? 5 creature ben definite dalle quali il terzino potrebbe aver preso spunto, vuoi perché le ha viste in tv, vuoi perché ci ha giocato a casa con gli amici.
#1 Un cavallo allevato da Thomas Shelby
La prima associazione animale con Theo Hernandez è quella equina: il terzino galoppa che è una bellezza, ha una forza nelle gambe incredibile e una resistenza invidiabile (col Bologna continuava a correre anche al 90’). Credo che con questa struttura fisica, il numero 19 potrebbe portare tranquillamente sulle spalle anche un fantino e risultare ugualmente decisivo in campo.
Dove potrebbe averlo visto: in una delle tante puntate di Peaky Blinders, dato che guardandolo in versione giacca e cravatta, con quel taglio di capelli, sembra proprio uno di quella Birmingham lì.
#2 Un puma della PUMA
Perché ciò che conta è essere assolutamente brandizzati, quando si scende in campo. Theo su quella fascia scatta come un felino quando vede la preda, come un puma che salta da una striscia rossa a una striscia nera, sponsorizzando il Milan. Vale la pena fotografarlo nel suo habitat naturale, occhio solo a non avvicinarvi troppo: potrebbe dribblarvi.
#3 Un toro a Pamplona
Una citazione di Tommaso Paradiso, un omaggio alle origini spagnole di Theo? L’uno non esclude l’altro, e se a questo aggiungiamo la straordinaria facilità di Hernandez di farsi largo davanti a sé come un toro a Pamplona, appunto, l’associazione viene piuttosto facile. Quando carica a testa bassa è decisamente difficile da arginare. Quindi, meglio stargli alla larga.
#4 Uno struzzo di PES
Eh, ve li ricordate? Theo sembra proprio correre in sella a qualcosa di più grosso, che lo fa volare basso e veloce sulla fascia sinistra, uno slancio bipede e surreale proprio come quella folle modalità inserita nei vecchi giochi di PES ai quali sicuramente Theo avrà messo mano, come tutti.
#5 Un falco pellegrino
In questa foto Theo assume la classica posizione del falco pellegrino quando vola giù in picchiata, solo che il terzino del Milan ha usato questa mossa per esultare, non per colpire. Il modo in cui attacca la fascia destra avversaria, comunque, resta molto rapace. Poi quando corre sul campo praticamente vola, quindi il paragone calza alla perfezione.