5 Gif per capire il talento di Ismaël Bennacer
Il centrocampista algerino dell'Empoli è stato eletto miglior giocatore della Coppa d'Africa e presto sarà del Milan
21 Luglio 2019
Dominare a centrocampo non è facile, soprattutto se non sei gigantesco come i vari Pogba e Milinkovic-Savic. Servono coraggio e forza fisica, ma anche tecnica e stazza. Quest’ultima caratteristica manca a Ismaël Bennacer, che non supera il metro e settantacinque di altezza. Questo, comunque, non gli ha impedito di imporsi nell’ultima stagione di Serie A come una delle più belle scoperte del campionato. E adesso, come se ciò non bastasse a descriverne il talento, è stato nominato anche miglior giocatore della Coppa d’Africa, torneo vinto dalla sua Algeria.
Classe 1997, centrocampista centrale con licenza di svariare per tutto il campo: Bennacer è partito da lontano, precisamente dall’Arles-Avignon, e adesso è a un passo dal vestire la maglia rossonera. Il suo percorso è stato lineare, con un picco estemporaneo nel 2015, quando l’Arsenal ha deciso di puntare su di lui senza però crederci fino in fondo. Il prestito al Tours, poi l’Empoli e l’esplosione in Italia in Serie B prima, in Serie A poi.
Il Milan ha messo così a segno il secondo colpo dall’Empoli (dopo Krunic), prelevando per 16 milioni di euro un giocatore che per stile di gioco ricorda Torreira, altro obiettivo di mercato rossonero considerato però troppo costoso. Giampaolo comunque può consolarsi con Bennacer, che racchiude in sé tutte le caratteristiche perfette per l’ex allenatore della Sampdoria: tecnico, coriaceo, affidabile, con una buona visione di gioco e con la capacità di dialogare a tutto campo con i compagni. Doti che vengono evidenziate nelle GIF che seguono, utili per capire il talento di Ismael Bennacer:
#1 Difesa e ruleta
Il mediano standard si limita a chiudere sul giocatore avversario che avanza, interrompendo l’azione per poi appoggiare facilmente il pallone a un compagno. Bennacer, però, non è un mediano standard, quindi dopo aver recuperato il pallone fa anche un ruleta e salta chi si pone tra lui e la ripartenza.
#2 Protezione e passaggio filtrante
Qui possiamo vedere Bennacer fare un paio delle (tante) cose che gli riescono bene: prima protegge il pallone proiettandosi sempre in avanti e guidandolo con maestria, poi in un attimo vede uno spiraglio davanti a sé e decide di azzardare un passaggio filtrante tanto difficile quanto illuminante.
#3 Stop and go
Col fiato sul collo di un giocatore che gli si catapulta alle spalle, Bennacer riesce a mantenere la calma e a gestire la pressione in maniera magistrale. L’algerino stoppa il pallone e con una finta di corpo scherza il suo inseguitore, che è costretto a frenare la sua corsa; il centrocampista dell’Empoli, nel frattempo, si è già girato e si è lanciato verso la metà campo avversaria.
#4 Contagiri
Una delle qualità che rendono grande un centrocampista centrale è la capacità di servire i compagni in diversi modi. Tra questi, sicuramente c’è anche il lancio lungo, una pratica con la quale Bennacer sembra trovarsi piuttosto a suo agio. Qui lo vediamo alzare la testa e offrire a Caputo un assist perfetto: tempi giusti, forza giusta, precisione assoluta. Tutto questo in un groviglio di maglie che avrebbe messo in difficoltà molti rifinitori, ma non Bennacer.
#5 Personalità, forza e tecnica
Immagina un ragazzo di 21 anni in finale di Coppa d’Africa. Immagina la pressione, la responsabilità, l’emozione. Bennacer deve aver sentito tutto questo, lo scorso 19 luglio, quando è sceso in campo contro il Senegal. Eppure in campo non è sembrato impaurito. Anzi: si è gettato a capofitto nella mischia, uscendone vincitore alla fine.
Questa di seguito è una delle azioni che meglio riassume l’essenza del centrocampista algerino: Bennacer tenta un primo passaggio lungo e complicato che viene intercettato, ma non si dà per vinto; decide così di lanciarsi come un proiettile umano contro chi ha osato impadronirsi del pallone, se lo riprende, lo difende e poi apre con un delizioso esterno sinistro per un suo compagno che probabilmente aveva visto soltanto lui, chissà con quale occhio.
Bonus
#6 Il rapporto con i gol
Come giudicare il feeling tra l'algerino e la porta avversaria? La scorsa stagione con l'Empoli non è mai riuscito ad andare a segno (nella sfortunata trasferta contro la Roma il suo tiro ha centrato l'incrocio dei pali), anche perché il suo raggio d'azione è spesso molto arretrato e la sua pericolosità molto ridotta. Ma questo non vuol dire che non sa fare male: in semifinale contro la Nigeria, pochi giorni fa, ha rischiato di spaccare la porta con un missile mancino poco prima che Mahrez segnasse il gol vittoria, nei minuti di recupero: un chiaro segno che il bersaglio lo vede benissimo.