ChievoVerona: operazione rebranding
La dinastia scaligera e l'orgoglio di un quartiere al centro del nuovo progetto grafico di nss sports
08 Aprile 2019
Disclaimer: questo progetto non è stato realizzato in collaborazione con la società Associazione Calcio ChievoVerona ma è frutto esclusivamente dell'immaginazione di nss sports.
È Luigi Cascella a realizzare il nuovo progetto di Operazione Rebranding, la rubrica di nss arrivata alla sua quarta squadra. “Vittima” del progetto che propone possibili restyling grafici delle squadre di Serie A è il ChievoVerona. Relegata all’ultimo posto in classifica e quasi sicuramente destinata alla Serie B, la squadra di Pellissier e compagni dovrà sicuramente ripartire con un nuovo progetto nella prossima stagione, cancellando quanto di buono è stato fatto nei 18 anni di Serie A, interrotti solamente nella stagione 2007/2008. Un modo per farlo potrebbe essere quello di rimodernare la propria immagine estetica, il design del suo logo e la comunicazione social.
L’obbiettivo del progetto è appunto quello di rimodernare un crest vecchio, mettendo in primo piano la parola Chievo, per testimoniare l’attaccamento del club a un preciso quartiere di Verona. Tra le modifiche c’è anche quella della forma dello scudo svizzero, che appiattisce le due incavature affiancate sulla parte superiore con una linea più pulita e moderna.
Come per il nuovo logo del Torino, i colori sono rimasti invariati, ad eccezione di una linea bianca che corre lungo il perimetro dello scudo. Gli elementi all’interno del crest sono stati invece ingranditi, per metterli in evidenza e renderli protagonisti della composizione.
Tra questi c’è il Cangrande I della Scala, il condottiero vissuto nella prima metà del ‘300, tra i più amati della dinastia scaligera, la famiglia che regnò a Verona per 125 anni e il cui stemma fa parte anche della simbologia dei rivali cittadini dell’Hellas.
Il carattere medievale Fraktur è una delle principali cause della poca incisività del logo, troppo vecchio e poco adatto a una squadra di calcio. Per questo motivo Luigi Cascella ha scelto di sostituirlo con un font più chiaro e leggibile come quello Adieu.
I pattern proposti, sia in giallo-blu (Pantoni 012C e 3005 C) che in bianco-nero, recuperano la simbologia scaligera, con la ripetizione a modulo dell’effigie.
Per il possibile kit Givova per la stagione 2019/2020, il progetto prende ispirazione da alcune maglie del passato del club clivense. La divisa Home ripropone un design con le maniche blu, a contrasto con il giallo del busto, rifinite sui bordi con una fascia decorativa che si ispira ai simboli della città. Il kit Away è invece un mesh-up di quello utilizzato nella stagione 2014/2014 e il “baby blue” utilizzato nella stagione 2002/2003, quella successiva al sorprendente quinto posto della stagione d’esordio in Serie A, quella di Bierhoff, Perrotta, Corini ed Eriberto.
A conferma delle grandi possibilità non sfruttate dalla squadra di Verona, il progetto pensa a un riutilizzo all’interno del merchandising di alcuni loghi del passato. Il mock-up della tracksuit con la grafica del 1991 ne è un esempio, che testimonia anche della forza del giallo a contrasto con colori neutri come il nero.
Il rebranding infine prevede anche una rinnovata identità social, sia per quanto riguarda il profilo Facebook (128mila “mi piace”), sia per quello Instagram (95 mila follower).
Disclaimer: questo progetto non è stato realizzato in collaborazione con la società Associazione Calcio ChievoVerona ma è frutto esclusivamente dell'immaginazione di nss sports.