Tutto quello che c'è da sapere sul nuovo stadio del Tottenham
Dopo una lunghissima attesa, il club londinese è pronto a debuttare nel nuovo impianto
03 Aprile 2019
Non ha ancora un nome definitivo, visto che in attesa dell'assegnazione dei naming rights verrà chiamato Tottenham Hotspur Stadium o, più comunemente, New White Hart Lane. La nuova casa della squadra londinese, dopo un'attesa estenuante, aprirà finalmente i battenti questa sera in occasione del match di campionato contro il Crystal Palace, quasi due anni dopo (era il 14 maggio 2017) l'ultima partita giocata nel vecchio stadio, adiacente a quello appena costruito. Ma partiamo con ordine, provando a riassumere i passaggi e i dati più significanti del nuovo tempio del calcio inglese. Il nuovo impianto degli Spurs fa parte di un progetto molto più ampio di qualificazione del quartiere dove sorge, nel nord est della capitale inglese, il cosiddetto Northumberland Development Project annunciato già nel 2007. I lavori veri e propri sono poi iniziati nel 2015, quando il vecchio White Hart Lane era ancora pienamente in funzione, e sono poi continuati quando lo stadio che ha ospitato il Tottenham per 118 anni è stato demolito.
Come annunciato in un primo momento, gli Spurs hanno dovuto esiliare a Wembley dove secondo le previsioni iniziali avrebbero dovuto disputare soltanto la stagione 2017/2018. I lavori hanno però subito numerosi rinvii causati da alcuni problemi nel sistema di sicurezza, tanto far slittare più volte l'esordio nel nuovo stadio, diventato un vero e proprio caso internazionale negli ultimi mesi. Il processo che ha preceduto l'apertura è stato graduale: nel dicembre 2018 è stato organizzato un evento per le famiglie che ha riguardato circa 6 mila abbonati. Poi il primo vero test match dello scorso 24 marzo, quando si è giocata la partita tra le squadre di Tottenham e Southampton Under 18 davanti a quasi 29mila persone; poi ancora è stato il turno della gara amichevole tra Tottenham Legends e Inter Forever, l'occasione per far calcare il prato del nuovo stadio a vecchie glorie come Paul Gascoigne, Jurgen Klinsmann, Robbie Keane, Dimitar Berbatov. Di fatto il primo gol nel nuovo impianto è stato siglato dal giovane J'Neil Bennett.
Wednesday 3 April #SpursAreHome pic.twitter.com/kBNqmpJ16o
— Tottenham Hotspur (@SpursOfficial) 2 aprile 2019
Adesso, sette mesi dopo rispetto ai programmi iniziali e con 47 match sulle spalle disputati lontano da casa, il Tottenham si trasferirà definitivamente. Non che gli Spurs abbiano fatto mancare gli aggiornamenti sullo stato dei cantiere, periodicamente riportato tramite foto e video in time-lapse che testimoniavano l'avanzamento dei lavori. Con i suoi 62.062 posti (quasi il doppio dei 36284 di prima), il nuovo stadio sarà il più grande impianto londinese e il secondo di tutta la Premier League, dietro solo a Old Trafford. Più della mini fabbrica di birra sita al suo interno (che potrà spillare 10mila pinte al minuto), del numero spropositato di led utilizzati o del rivestimento esterno in acciaio, vetro e ceramica, tra i dettagli più significativi c'è sicuramente quello relativo alla South Stand, il maxi settore ispirato dal 'muro giallo' dello stadio del Borussia Dortmund. Curato dal celebre studio di architettura inglese Populous (lo stesso che si era interessato di costruire lo stadio dei rivali dell'Arsenal, l'Emirates) lo stadio è costato qualcosa come 400 milioni di sterline, o probabilmente molto di più. Per raggiungerlo, la stazione metro più vicina è White Hart Lane, fermata dell'Overground londinese.
Una delle peculiarità del Tottenham Hotspur Stadium è senza dubbio la sua polivalenza, visto che ospiterà qualcosa come 16 eventi extra calcistici l'anno. Oltre ai concerti di musica, diventerà uno dei punti di riferimento del football americano in Europa, sede di almeno due incontri di NFL a stagione grazie agli accordi con la massima lega americana. Ma non solo, visto che ospiteranno anche le gare della squadra inglese di rugby dei Saracens. Giocare su due diverse superfici sarà possibile grazie al campo da gioco retrattile, che permetterà lo scorrimento di due differenti tipologie di prato. Semplicemente 'uno stadio differente' come ha dichiarato più volte il presidente Daniel Levy, che su questo progetto si è concentrato talmente tanto da mettere in secondo piano anche il mercato dei giocatori e che, come affermato dall'architetto Christopher Lee al Telegraph, si è rivelato 'il cliente più esigente con cui abbia mai lavorato, in senso positivo ovviamente'.