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Le lacrime di Andy Murray

A soli 31 anni, il tennista scozzese ha comunicato un po' a sorpresa il suo ritiro a causa del dolore all'anca

Le lacrime di Andy Murray A soli 31 anni, il tennista scozzese ha comunicato un po' a sorpresa il suo ritiro a causa del dolore all'anca

E' stata la prima notizia che abbiamo letto stamattina, quella che non avremmo mai voluto sapere: il dolore all'anca destra è troppo forte, Andy Murray ha deciso di ritirarsi dal tennis. Il tennista scozzese lo ha comunicato con una conferenza stampa dall'enorme lascito emotivo, il giorno dopo essere stato sorteggiato contro Roberto Bautista-Agut nel match di primo turno degli Australian Open, in programma lunedì. In realtà infatti l'addio di Murray al mondo del tennis giocato sarà graduale e non immediato, con la speranza che possa congedarsi dal circuito in occasione del torneo di Wimbledon, a luglio. 

Quello che fa più male nell'apprendere la triste comunicazione non è tanto il fatto in se, visto che le condizioni fisiche di Murray potevano anche farlo presagire, prima o poi, ma la tempistica: Andy si era dovuto fermare per infortunio per parte del 2017 e quasi tutto il 2018 e questo doveva essere l'anno del suo ritorno. Era uno degli auspici più grandi per il 2019. La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo, come è giusto che sia quando si tratta di un top player (fu 1 al mondo nel 2016) per anni soprannominato 'il burbero', cogliendo di sorpresa anche molti suoi colleghi illustri: Murray al momento ha conquistato ben 3 titoli dello Slam, tra cui due volte Wimbledon, rompendo la lunga maledizione che affliggeva i tennisti britannici da oltre 70 anni. Ciò che non fa altro che aumentare la rabbia è che l'ufficialità del suo ritiro sia giunta proprio alle soglie degli Australian Open, torneo in cui Murray ha disputato per ben 5 volte la finale, senza mai vincere. Decisamente distaccato dai curriculum dei suoi coetanei, tra cui il grande rivale Novak Djokovic, Andy lascia comunque con un record niente male: il doppio oro olimpico vinto con la Gran Bretagna, un titolo che difficilmente qualcuno riuscirà a pareggiare. 

E allora non ci resta che goderci quello che rimane della sua carriera, a partire dal match che lo vede assolutamente sfavorito, lunedì. E nel frattempo, guardare qualche video dei colpi più rappresentativi è davvero il minimo. Partendo dal torneo del Queen's, anno 2009, finale contro James Blake, mano delicatissima.

 

Anche se uno degli hot shots migliori è senza dubbio quello arrivato in semifinale degli Australian Open del lontano 2010, contro Marin Cilic:

 

Tra le doti di Murray c'è stata quella di essere un incredibile difensore: tra le sue 'vittime' preferite lo svedese Robin Soderling, durante le ATP Finals 2010. 

 

Probabilmente il punto più importante di tutta la sua carriera: l'errore di Novak Djokovic che gli consegna di fatto il titolo di campione a Wimbledon per la prima volta, nel 2013.

 

A Valencia, nel 2014, vinse il torneo in rimonta con un finale pazzesco, annullando anche cinque match point a Robredo che ricordiamo ancora oggi per la reazione finale, un dito medio nei confronti dello scozzese.

 

 

Per entrare definitivamente nei cuori degli appassionati UK mancava il successo in Coppa Davis, arrivato nel 2015 sulla terra rossa, contro il Belgio. Il lob ai danni di Goffin è da vedere e rivedere.