Torna a casa Edinson!
Abbiamo suggerito a Edinson Cavani 5 buoni motivi per tornare a Napoli
24 Ottobre 2018
Diciamolo subito, Edinson Cavani difficilmente tornerà a Napoli. Proprio oggi Aurelio de Laurentiis ha dichiarato che per l'attaccante uruguaiano le porte sono sempre aperte l'importante è che scelga di abbassarsi lo stipendio e di molto anche, cosa che per il momento sembra alquanto difficile. Ma essendo napoletani abbiamo questa sinistra propensione al sogno. Il nostro però è un sogno che deve restare tale, fine a se stesso, sognare per il gusto di farlo. Un po' com'era per l'amor cortese, quello di Dante per Beatrice per intenderci, ovvero quell'amore che non deve compiersi ma basta a se stesso, la bellezza dell'amore sta nel provarlo non nel suo compimento ma sopratutto solo chi prova l'amore possiede un cuore nobile e soltanto chi sogna l'impossibile o quantomeno il quasi impossibile può fregiarsi di possedere la tanto agognata nobiltà d'animo. Stasera Edi affronterà in casa quella che è stata la SUA squadra per 3 anni per la fase a gironi della Champions League 2018-2019, e noi napoletani una lacrima di malinconia la verseremo di sicuro e quindi abbiamo deciso di suggerire a Edinson Cavani 5 buoni motivi per tornare a Napoli, ridursi lo stipendio e realizzare un sogno irrealizzabile:
1. Il Gelato
In una meravigliosa lettera che Edi scrive al se stesso ragazzino pubblicata su The Player's Tribune, racconta che quando era piccolo gli organizzatori di un torneo giovanile dove lui era solito giocare regalavano un gelato a chi segnava l'ultimo gol nelle partite. Cavani parla di questa idea come di un'idea geniale, motivazione pura e dice di voler suggerire la cosa ai dirigenti del PSG. Ecco, con tutto il rispetto per Parigi secondo me a Napoli il gelato è molto più buono (l'ho mangiato in entrambe le città e non c'è paragone) ma poi vuoi mettere con il fatto che a Napoli sia stato addirittura pubblicato un vero e proprio trattato sul gelato, dal titolo evocativo di "De' sorbetti". Ma non solo, a Napoli abbiamo inventato la cialda per mangiare il gelato più comodamente, una sorta di "cuppetiello" commestibile e addirittura il cornetto così come lo conosciamo oggi vedrà la luce nella seconda metà del '900 grazie al napoletano Spica, che negli storici stabilimenti di via Gianturco a Napoli, sarà il creatore di una vera e propria rivoluzione. Perciò Edi, se vuoi il gelato dopo il gol, Napoli è la città perfetta, non ne esiste un'altra e poi costa di meno, pensando al fatto che dovrai abbassarti lo stipendio è una cosa da non sottovalutare.
2. A Parigi gli altri bambini non ti passano il pallone
Pochi giorni fa mi è capitata sotto gli occhi una statistica, Neymar e Mbappé si passano tantissimo il pallone, si cercano continuamente, chiudono triangoli su triangoli e vanno in porta. Si ma il PSG gioca con 3 attaccanti non con 2, il centravanti sarebbe Edi ma praticamente gli altri due non gli passano mai il pallone. Il 31% dei passaggi che Mbappé fa sono per Neymar mentre quelli di Neymar verso Mbappé sono il 25%. Volete conoscere le percentuali dei passaggi che questi due fanno a Edi, Neymar gli passa il pallone lo 0,5% delle volte mentre Mbappé il 5%...ricorda Edi, niente pallone niente gelato.
3. Pane cafone vs baguette
Spiegatemi voi come uno possa resistere al pane cafone. Se non siete mai stati a Napoli e non l'avete mai mangiato, la mia vendetta calerà su di voi con furiosissimo sdegno fin quando non l'avrete provato. La baguette invece è molto più facile che tutti voi l'abbiate mangiata almeno una volta, anche perché è facilmente replicabile, a differenza del pane cafone. La baguette non sa di niente, è lunga e stretta, non potete metterci in mezzo niente, non regge. Mentre nel pane cafone potete metterci quello che volete, è in grado di sopportare allo stesso momento, parmigiana di melanzane, polpette al sugo e mozzarella di bufala senza manifestare il minimo sforzo. Edi, vinciamo noi!
4. Il mare
Qui non mi soffermerò molto, non ce n'è bisogno. Passeggiata sul lungo mare > passeggiata su l'Champs-Elysées. Via Caracciolo vince 5-0, fosse soltanto perché dopo, o anche prima come preferite, potete andare al borgo marinari e mangiarvi uno spaghetto a vongole mondiale seduti a bordo mare in mezzo ai pescatori. CIAO. A Parigi lo puoi fare Edi? No eh, ti fanno mangiare le escargot?!
5. Le femmine
A Napoli siamo soliti utilizzare la parola "femmina" con accezione assolutamente positiva. Per noi quando una è "femmn'" vuol dire che è proprio una donna giusta. Possiede tutte quelle qualità che a noi napoletani piacciono. 'A Femmn' è nello stesso tempo forte e dolcissima, sa essere angelicamente seducente, prende l'iniziativa, è sanguigna e ti "cazzea" se deve ma è la numero 1 nel darti attenzioni e poi sa cucinare come nessun'altra. Edi, tu lo sai bene che le donne napoletane "o ten'n e t'o dann" (traduzione letterale: ce l'hanno e te lo danno, traduzione liberale: hanno quel quid in più). Ovviamente tutti potreste dirmi che a Parigi ci sono le donne più belle del mondo, io vi rispondo che non è assolutamente vero perché la quantità di belle FEMMINE a Napoli è assolutamente sconsiderata. Non c'è niente da fare "Partenope è cchiù bell e Venere".