Vedi tutti

I 10 migliori spot Nike dedicati all'NBA

Dagli esordi delle Air Jordan al ritiro di Kobe Bryant, passando per Charles Barkley, Spike Lee e LeBron James

I 10 migliori spot Nike dedicati all'NBA Dagli esordi delle Air Jordan al ritiro di Kobe Bryant, passando per Charles Barkley, Spike Lee e LeBron James

Ennio Flaiano scriveva: "La pubblicità unisce sempre l’inutile al dilettevole"

Noi oggi non affronteremo il tema da un punto di vista sociologico, non diremo che la pubblicità e quindi il marketing rappresentano il male assoluto. Magari è anche vero per certi versi, ma noi oggi vogliamo celebrarla, la pubblicità. Vogliamo tributarne gli onori, vogliamo sottolinearne la magia. Tutte le aziende in tutti gli ambiti commerciali hanno speso, spendono e continueranno a spendere milioni e milioni per realizzare lo spot “perfetto”, lo spot che riesca a catturare l’attenzione del consumatore e portarlo nel lato oscuro della forza (perché diciamocelo, Darth Vader potrebbe tranquillamente essere un Art Director. I geni del male e del marketing spesso sono la stessa cosa, ma a noi il lato oscuro un po’ piace) quindi a scegliere quel prodotto invece di un altro.

In maniera semplicistica le cose stanno così, lo spot canta le lodi del prodotto che è migliore degli altri e il consumatore lo compra. Dov’è che entra in gioco la magia? Quando lo spot smette di essere mera esibizione di superiorità autocelebrativa e autocelebrata e diventa un’opera ad imperitura memoria? Avessi la risposta, sarei davvero il Darth Vader della pubblicità e dalla mia Morte Nera, con la sola imposizione della mano, vi convincerei tutti a comprare le spade laser rosse invece di quelle blu (che poi rosse sono più fighe dai!). Quella risposta mi manca, non ce l’ho. Quello che ho, però, lo metto sul piatto.

 

Se esiste un’azienda che in ambito pubblicitario ha fatto dell’esaltazione della diversità, della ricerca dell’emotività e in certi casi (poi ne vedremo un paio di esempi emblematici) della “verità”, quella è Nike. Sia chiaro, non è una sviolinata ma è semplicemente palese che in ambito sportivo Nike sia l’azienda che è riuscita a realizzare spot che hanno fatto il salto, sono entrati nell’immaginario collettivo, sono diventati culto. Sarebbe complesso e non basterebbe una vita a scegliere i più belli ma di seguito trovate quelli che hanno cambiato le regole, quelli che non ti aspettavi, i più iconici. Essendo io un baskettaro mi sono concentrato esclusivamente sugli spot dedicati alla pallacanestro, mi perdonerete. Ne abbiamo scelti dieci, buona visione! 

 

The Conductor

Questo è il meraviglioso spot: “The Conductor” diretto da Mark Romanek e sviluppato in partnership con Wieden+Kennedy, agenzia di pubblicità che da sempre lavora a stretto contatto con Nike. Lo spot vede la partecipazione di personaggi del calibro di Paul Pierce, Rasheed Wallace, Phil Jackson e Jeanie Buss (proprietaria e presidente dei Los Angeles Lakers) e celebra l’odi et amo che Kobe Bryant ha suscitato nei suoi 20 anni di carriera in NBA. 

 

Together

Un vero e proprio film diretto dai Malloy Brothers, “Togheter” celebra LeBron James come un condottiero. Un emotional commercial che mostra l’appartenenza, l’orgoglio e la forza di una città, di un popolo stretto attorno al suo novello Achille tornato nella sua amata terra natia per condurla lì dove non era mai stata, in cima, alla tanto agognata vittoria. LeBron ci riuscirà in effetti, nel 2016 Cleveland vince il titolo per la prima volta e le parole di LeBron dopo gara 7, quel “Cleveland, this is for you” resteranno per sempre nei cuori dei cittadini di Cleveland, anche perché a quegli stessi cittadini adesso è rimasto soltanto il ricordo appunto, LeBron ha trovato una nuova casa, Los Angeles, aspettiamo con ansia uno spot che celebri questa nuova unione. 

 

Who is Johnny Kilroy?

“Who is Johnny Kilroy?” È il 1994 e Michael Jordan si è ritirato per la prima volta, ma in maglia Chicago Bulls gioca uno che gli assomiglia un po’ troppo, tale Johnny Kilroy. A indagare sul misfatto e a provare a smascherare la pantomima troviamo Steve Martin. Dietro a questi spot (sí, sono più di uno) c’è l’agenzia Wieden+Kennedy che per lanciare una nuova colorway delle Jordan IX (chiamata proprio Jordan IX Kilroy) si è inventata una storia davvero niente male. 

 

“Godzilla vs Charles Barkley”

“Godzilla vs Charles Barkley”, dobbiamo aggiungere altro? Wieden+Kennedy firmano un capolavoro degli anni ’90 diretto da Bob Sarles. 

 

Tell Me

Per lo spot delle Air Jordan XII dobbiamo fermarci e applaudire. Mai un testimonial di qualsivoglia prodotto ha detto la verità come Michael Jordan in questi 35 secondi. “Tell me” è uno degli spot più belli e intensi della storia, girato da Mark Romanek, imprime su pellicola la smania vera e propria di Jordan di tornare sul parquet dopo il ritiro e dimostrare che il più forte resta lui. Michael invita tutti a sfidarlo, per uno che ha fatto della competitività un dogma siamo davanti alla pubblicità più “vera” che sia mai stata realizzata. 

 

Banned!

Operazione di contro-marketing avanti anni luce. Negli anni ’80 le scarpe indossate dai giocatori NBA dovevano essere in tinta con la divisa e con le scarpe indossate dagli altri compagni di squadra, la regola recitava: “A player must wear shoes that not only matched their uniforms, but matched the shoes worn by their teammates”, e la colorazione delle Air Jordan 1 che vedete in questo spot non lo era. L’NBA multava i Bulls per ogni partita giocata con queste scarpe e la Nike puntualmente si caricava della spesa, si parla di 5000$ a partita.  Come recita lo spot, “per fortuna la NBA non può impedirvi di indossarle”.

 

Goodbye Mars Blackmon

Air Jordan XVIII commercial. Con questo spot Spike Lee chiude la serie di spot diventati iconici con protagonista il suo alter ego Mars Blackmon e Michael Jordan. Michael si è definitivamente ritirato dopo la sua ultima esperienza ai Washington Wizards (chiusa con 20 punti di media a 40 anni), Mars/Spike non riesce a crederci e chiama il suo amico per convincerlo a non abbandonare il gioco. Purtroppo per tutti noi, la decisione fu definitiva e Jordan non tornerà mai sui suoi passi chiudendo la conversazione con un triste e malinconico “Goodbye Mars”

 

Maybe It's My Fault

Per le Air Jordan XXIII viene prodotto uno spot che entra di diritto nella leggenda. “Maybe It’s My Fault”, così inizia il monologo di Michael che non ammette scuse e non ammette repliche. 

 

Basketball Freestyle

NBA Freestyle Commercial è il perfetto connubio tra immagini e suono. Un beat costruito con lo squittio delle scarpe sul parquet e con il suono dei palleggi, una meraviglia. Ne hanno fatto anche una versione “calcistica”, ometto ogni giudizio. 

 

Failure

Chiudiamo con ”Failure”. Forse le parole più famose mai pronunciate da Michael Jordan e che incarnano perfettamente la sua natura, il suo essere ossessivo nell’approccio al gioco. Gli errori si commettono e sono proprio quegli errori che determinano i successi