Intervista a Carlos Sainz e Cyril Abiteboul
A Montmeló abbiamo parlato con il pilota e il Managing Director del Team Renault di Formula 1
23 Marzo 2018
Filippo D'Asaro
Qualche giorno fa vi abbiamo presentato il nostro reportage fotografico realizzato in occasione dei test invernali della Formula 1. Grazie all’ospitalità di le coq sportif e del Team Renault F1, abbiamo avuto la possibilità di girovagare per un giorno nel paddock del circuito di Montmeló, svelandovi qualche segreto relativo al misterioso circus della classe regina del motorsport mondiale. Non è finita qui però, perché durante la nostra giornata tra pneumatici, telemetrie e motorhome, abbiamo anche avuto la possibilità di fare due chiacchiere con due membri importanti del Team Renault, Carlos Sainz - il pilota che guiderà la RS18 insieme a Niko Hulkenberg - e con Cyril Abiteboul, Managing Director del Team Renault.
Come spesso accade nel mondo della Formula 1, Carlos era molto di fretta, dovendo scendere in macchina per la sessione pomeridiana di test. Siamo riusciti comunque a strappargli qualcosa in vista della stagione 2018, la sua prima corsa per intero con Renault, dopo essere passato alla scuderia francese da Toro Rosso nelle ultime gare dello scorso anno.
“Quest’anno non mi voglio porre obbiettivi”, ci ha detto subito prima di salire sulla RS18, “voglio fare solo una stagione perfetta, ovvero senza problemi di sorta e finendo tutte le gare. Il podio non può essere un obbiettivo realistico per noi, la scorsa stagione tra tutti i gran premi c’è stato un solo podio su cui è salito un pilota che non fosse Ferrari, Mercedes o Red Bull, quello di Lance Stroll. Questo significa che non è un obbiettivo realistico per noi, che dobbiamo invece fare il nostro meglio per migliorare la macchina GP dopo GP, vedendo di volta in volta dove potremo arrivare”.
Carlos Sainz ha fatto anche riferimento al suo futuro dopo la fine della stagione, visto che tanti lo vorrebbero come piota di Red Bull, che dopo il 2018 potrebbe perdere Daniel Ricciardo. “Il 2019 è davvero troppo lontano al momento per poter stabilire cosa farò. Quello che posso dire è che in Renault ho trovato un team con una buona macchina, bravissime persone e tanta tanta passione. Qui mi trovo molto bene, dovremo vedere cosa ci riserverà la stagione e poi decidere insieme cosa fare”.
Dopo la fuga precipitosa di Sainz, abbiamo avuto la possibilità di fare una chiacchierata più esaustiva con Cyril Abiteboul, Managing Director del Team Renault, che si trova per le mani una macchina con ottime prospettive e una relativa pressione sulle spalle, pronta a fare il salto di qualità rispetto alla scorsa stagione. (Ndr, alla fine dei test, Renault è stata una delle scuderie con il maggiore miglioramento rispetto al 2017).
#1 Dopo questa strana sessione di test con neve e pioggia a Barcellona, quali sono i vostri obbiettivi per il primo Gran Premio di Melbourne?
È difficile da dire, perché siamo ancora all’inizio e stiamo raccogliendo i dati, quello che conta comunque è arrivare ad avere grande fiducia nella vettura. La nostra filosofia è quella di essere inizialmente conservativi per quel che riguarda aerodinamica e performance, concentrandoci invece sull’affidabilità della monoposto e dei suoi componenti, visto che quest’anno abbiamo nuovo cambio, nuove sospensioni e diverse altre novità. Come team stiamo ancora cercando di perfezionare questa nuova generazione di vetture, quindi ci concentreremo su performance e competitività più avanti nella stagione. Penso che comunque abbiamo un’ottima base di partenza su cui lavorare, che ci consentirà di migliorarci rispetto alla scorsa stagione.
#2 L’obbiettivo del Team Renault è quello di piazzarsi subito sotto ai tre top team?
Certo, penso che debba essere quello il nostro obbiettivo per la stagione, perché è quello che dobbiamo fare prima di poter essere considerati un top team. Prima dobbiamo accorciare il gap con chi sta davanti ed è quello che vogliamo fare quest’anno.
#3 Pensate che con l’arrivo della nuova proprietà di Liberty Media e l’inizio di una Formula 1 più ‘aperta’ ci sia la possibilità anche per i team minori di aumentare la loro reputazione e trovare nuovi fan?
Sicuramente l’arrivo della nuova proprietà ha reso chiaro il concetto che la F1 non può essere uno sport indipendente dai propri tifosi e chiusa unicamente a chi ne fa parte. In linea generale, siamo d’accordo con la linea introdotta da Liberty Media, che da ai tifosi la possibilità di vivere più intensamente questo sport. È ancora troppo presto per dare giudizi più approfonditi, ma sicuramente è buona cosa che anche ai team minori venga data la possibilità di mettersi in mostra, per fare capire ai fan che una stagione di F1 non è unicamente in mano ai top team.
#4 Marchionne (CEO Ferrari) ha dichiarato che quelli di Liberty Media non hanno nessuna conoscenza dal punto di vista ingegneristico. Tu cosa ne pensi e quale credi possa essere il futuro delle monoposto F1?
Io credo che la nostra priorità debba essere quella di avere uno sport sano dal punto di vista della visibilità. Possiamo pensare tutti di avere le risposte e le soluzioni giuste, ma la verità è che abbiamo bisogno di crescere e di attirare le nuove generazioni, facendogli capire che la F1 non è solo lo sport che abbiamo sempre inteso, ma anche un elemento di intrattenimento. Perché la verità è che uno sport che non segue nessuno, è uno sport senza futuro.
#5 Pensi che questa nuova partnership con le coq sportif possa aiutarvi a raggiungere nuovi fan, anche tra i più giovani, attirandoli con elementi di sportswear e lifestyle?
Certo e sono molto orgoglioso del nostro accordo con le coq sportif, perché non ha solo a che vedere con l’essere stylish - cosa che siamo - ma ci renderà anche l’unico team ad avere una linea di apparel sportivo associata a noi. Non parlo solo di essere ben equipaggiati, visto che, per esempio, anche Mercedes lavora con Tommy Hilfiger, ma con l’essere connessi con un vero brand sportivo, che riporti la Formula 1 ad essere prima di tutto una questione di sport e non solo di tecnologia e glamour.
#6 Secondo te, chi è il favorito di questa stagione?
Chi sia il favorito di quest’anno credo che sia sotto gli occhi di tutti. Però se vogliamo davvero attirare nuovi spettatori come dicevo prima, dobbiamo far sì che la F1 torni ad essere un campionato competitivo, in cui il vincitore non si sappia già ancor prima che cominci la stagione. Quindi, quando mi rifarai questa domanda tra uno o due anni, spero che la risposta potrà essere “non ne ho assolutamente idea”.