Cartoline da Sutton
L'ultima impresa della FA Cup ha delle coordinate precise
21 Febbraio 2017
Non stupirebbe nessuno se, tra qualche anno, quella del Sutton diventasse la storia perfetta per un film alla Moneyball. Gli ingredienti ci sono tutti: un piccolo borgo di meno di duecentomila abitanti, geograficamente vicini alla capitale del Regno, ma culturalmente distanti anni luce; una serie inferiore, dove le partite si vincono più con la forza fisica che con il talento; un piccolo pubblico molto affezionato ai colori sociali; uno stadio tipicamente inglese, con degli spogliatoi spartani e lontani dalle stanze simili a navicelle spaziali delle squadre della Premier, la lega più ricca d’Europa.
E poi il loro allenatore, Paul Doswell, che allena gratis e anzi pagando per allenare e portare avanti la sua idea di calcio, pagando per il campo e portando la sua squadra fino al terzo turno della FA Cup. Lì ha incontrato l’Arsenal, i titoli dei giornali e l’attenzione mediatica.
Ma il Sutton FC nasce molto prima, prima di tutto dall’amore del suo pubblico, dal senso di comunità che si crea attorno ad una piccola squadra che da qualche anno sta cominciando a maturare ambizioni vere, la voglia di uscire da un campionato quasi amatoriale e di entrare, questa volta sì, nel calcio dei grandi.