Il mondo capovolto per un secondo
PSG-Barcellona è stata una della partite più incredibili di sempre
15 Febbraio 2017
La squadra più forte del mondo, i giocatori più forti d’Europa e una società che negli ultimi anni ha vinto tutto quello che poteva vincere. Caduti, tutti, per mano di un modesto manipolo di fuoriclasse. Vedere Cavani e Di Maria lottare a tutto campo come dei leoni, per di più nel giorno del loro compleanno, è stato qualcosa di fuori da ogni dio e da ogni comprensione umana. A un certo punto mi son dovuto alzare dal divano e prendere fiato. Mi son detto che questa roba non era possibile, sembrava come se il mondo si fosse capovolto per un secondo, un solo momento che è durato 90 minuti, il tempo di prendere gli schiaffi dal destino.
Messi e compagni non sono riusciti nemmeno a reagire. Campioni di questo calibro, come la Pulce, Suarez, Neymar e Iniesta, non ci hanno capito nulla. Non hanno saputo reagire e il motivo è che così inferiori non si erano mai sentiti prima, così fuori dal loro mondo di comandanti, così inermi davanti a qualcuno evidentemente più forte, più in forma, più in palla o semplicemente più affamato.
È a questo punto che mi sono salite tra i ricordi le parole di Gigi Buffon, prima della finale di Euro 2012 contro la Spagna, che diceva qualcosa del tipo “Non sempre vincono i più forti, a volte vincono i più bravi”. Ed è così che Verratti e compagni si sono rivelati nella giornata di ieri. Più bravi. Fanculo il talento puro, fanculo i favori del pronostico. Conta solo l’unione, il gruppo, il lavoro, la fatica, il sacrificio. Questo ti rende più bravo di uno più forte, perché il mondo può essere capovolto, almeno per un secondo.