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Give me five: the best 5 moments of LCM

London Men Fashion Week FW17

Give me five: the best 5 moments of LCM London Men Fashion Week FW17

Anche la London Men Fashion Week è finita. Sono davvero tanti i brand che hanno partecipato, da Vivienne Westwood a Topman. E noi vogliamo raccontarvi quali sono stati gli show che abbiamo preferito!

#1 J.W. Anderson


In un set labirintico nei pressi di King Cross
, mentre va una musica elettronica, si alternano le creazioni del designer irlandese: cappotti di lana spessa con maniche over, lunghe tuniche in maglia, maxi cardigan dai colori sgargianti, camicie rigate con stampe di vetrofanie liturgiche. Diversi anche i quadri crochet arcobaleno, elementi tipici della moda anni '70 che Anderson ha rielaborato.

#2 Christopher Shannon


Dichiarazione politica post-brexit o semplice espediente estetico per rendere lo spettacolo accattivante?
E' la domanda che alcuni si pongono dopo aver visto lo show di Christopher Shannon dove i modelli avevano il viso coperto da bandiere tagliuzzate. Tra i capi notiamo giacche di jeans squadrate, tute con bottoni a pressione, felpe a tinte neon e pantaloni combat sulle quali il logo di Timberland diventa "Tumbleweed", Boss International "Loss International", CK "CS" aka "Constant Stress".

#3 Craig Green


Craig Green
, “British Menswear Designer of 2016”, è stato uno dei talenti più attesi di questa Fashion Week londinese.  Ogni sua collezione desta interesse tra stampa e pubblico. Ma come è nata quella per la FW17? Pare che Green si trovasse davanti alla tv a guardare una puntata del programma "Who do you think you are?", e rimanendo affascinato dalla storia di alcuni vecchi pescatori che salpavano lasciando per lungo tempo a terra famiglia e affetti senza vederli nè sentirli. Così l'uomo ha iniziato a riflettere sul mare come simbolo di isolamento, di fragilità, di terrore dell'ignoto. Tutto questo unito alle immagini di un libro di uniformi militari. Da qui è iniziato il suo studio che è diventato poi una serie di gilet trapuntati, cappotti di lana stretti da una cintura, coulisse da marinaio, giacche frammentate e abiti creati da un patchwork di tessuti stampati che ricordano i tappeti di un pub irlandese.

#4 A-COLD-WALL*


“Sono un vecchio, voglio solo andare a letto presto e creare”
, dice scherzando Samuel Ross, direttore creativo di A-COLD-WALL* ed ex assistente creativo di Virgil Abloh, collaboratore di Kanye West. E così presenta per la prima volta alla Fashion Week londinese la collezione dell'etichetta lanciata lo scorso maggio. Durante la sfilata capispalla gessati e strutturati, in argento laminato, T-shirt e felpe dalla struttura inusuale. Una selezione di 14 pezzi interessanti completata da un'anteprima della Nike Air Force 1 che Ross ha creato con NikeLab.

#5 Martine Rose


Nel mercato coperto di Seven Sisters vicino allo studio di Totenham nel quale ha lavorato per oltre dieci anni, Martine Rose presenta una collezione che esplora diversi personaggi maschili: l'autista del bus, il banchiere, l'agente immobiliare, il lavoratore di ufficio. Tra negozi e bancarelle, davanti a guests come la it girl FKA twigs, va in scena la visione di Rose per la FW17, un ibrido che unisce la sessualità di Robert Mapplethorpe, la virilità di Mark E. Smith, frontman del gruppo The Fall, e l'arte della scena rave anni ’90 in Gran Bretagna. I modelli, "banchieri in stile American Psycho" hanno un ciuffo di capelli che copre l'occhio ed indossano  camicie di raso, trench destrutturati, pantaloni squadrati e larghi, giacche a vento e cravatte.