I profili Twitter di Elon Musk e Kanye West sono stati hackerati
Il grande attacco informatico che ha coinvolto anche Bill Gates e Barack Obama potrebbe essere l'inizio di un bel problema
16 Luglio 2020
Quello andato in scena il 15 luglio del 2020 rimarrà probabilmente nella storia come uno degli attacchi informatici più importanti di sempre. Quando in Italia erano da poco passate le 23:30, un gruppo di hacker ha preso d'assalto gli account Twitter di alcuni dei miliardari più importanti al mondo, da Bill Gates a Jeff Bezos fino a Kanye West ed Elon Musk, mettendo in scena un'enorme truffa in cui i profili hackerati promettevano di raddoppiare qualsiasi cifra in bitcoin sarebbe arrivata nei minuti successivi.
Nonostante le truffe a base di criptovalute siano all'ordine del giorno per chiunque abbia un minimo di dimistichezza con il web, le 376 transazioni totali per una cifra di circa 117mila dollari sono la prova di come internet, ma soprattutto Twitter, siano ancora oggi uno dei posti più pericolosi al mondo. Solamente due anni fa un finto Elon Musk prometteva ai suoi follower di moltiplicare qualsiasi cifra gli sarebbe arrivata su un misterioso conto online, anticipando di fatto lo stesso show andato in onda poche ore fa. Oggi come allora, la costante in questo schema è la risposta lenta e approssimativa di Twitter, che ieri dopo un primo comunicato puramente formale ha poi deciso di bloccare temporaneamente qualsiasi account verificato.
Se colpevoli e metodo rimangono ancora un mistero, i rischi e l'allarme creati da un attacco del genere sono ben più chiari. Un report pubblicato dal King’s College di Londra, ad esempio, evidenzia il pericolo di un conflitto nucleare proprio sulla base di un attacco hacker su Twitter. Se oggi le vittime sono Elon Musk e Kanye West, perché domani non potrebbe essere Donald Trump, il politico che più di tutti usa il social network come mezzo di comunicazione? Dopo anni passati a parlare di sicurezza dei dati e delle foto delle vacanze pubblicate online, quanto successo ieri sposta l'attenzione su un problema ben più grande, sull'idea che le sorti del mondo possano reggersi davvero su un tweet di Kanye West.