Qual è il tuo stile da film post-apocalittico?
Prima di ritrovarvi in una distopia vera, scegliete il vostro guardaroba
30 Aprile 2020
Nel lontano 1932, uno dei più grandi geni della storia del cinema, il tedesco Fritz Lang, creò in un colpo solo il cinema distopico come lo conosciamo con il suo epico film muto Metropolis. Poco meno di un secolo dopo, il cinema distopico e post-apocalittico è diventato uno dei sotto-generi più popolari del genere fantascientifico. Nonostante la loro (apparente) varietà questi film hanno immaginato un futuro che, oggi, non sembra nemmeno troppo improbabile. Lo stile dei costumi dei film post-apocalittici può essere ricondotto a cinque filoni estetici generali a seconda dell’ambientazione della loro storia, nss magazine li ha elencati per voi, così che quando l'apocalisse arriverà davvero, vi troverà preparati.
Survivalist
L’estetica survivalist è tipica di film ambientati dopo una qualche catastrofe ambientale o una pandemia. I protagonisti di questi film si ritrovano a vivere in una natura divenuta all’improvviso ostile. Questi film raramente hanno ambientazioni cittadine: l’esempio migliore è di sicuro la saga di Mad Max, composta da quattro film, tutti diretti da George Miller, ambientata in un deserto futuristico dominato da gang da biker-guerrieri ma ci sono eccezioni, come la New York di Io sono leggenda. Il fattore distintivo, qui, rispetto al resto dei film post-apocalittici è chela società non è cambiata ma si è disintegrata, semplicemente non ne esiste più una. In generale, i protagonisti di questi film preferiscono la praticità all’aggressività, i loro abiti sono color terra e i due item principali che compongono l’outfit survivalist sono una canottiera sdrucita e cargo pants abbinati a stivali da combattimento.
Sleek-chic
I film distopici che seguono quest’estetica tendono ad avere ambientazioni più urbane. Le storie variano molto, a seconda nella natura dei conflitti all’interno della storia, ma gli outfit di questi film sono l’esatto opposto dello stile survivalist: minimali, aderenti, spesso di colori scuri e universalmente lineari e semplici. L’item-simbolo di questi film è la cosiddetta catsuit, ovvero la tuta attillata, diventata popolare grazie ai film di supereroi, che copre l’intero corpo ma fra le variazioni possibili ci sono anche abiti sartoriali decostruiti e tuniche fluenti. Unico film leggermente fuori posto fra quelli che vedrete in gallery è Star Trek: Into Darkness, che non è legato al filone distopico ma il cui antagonista, Khan, rappresenta un esempio perfetto del suo stile.
Dystopian Normcore
Il normcore distopico è uno dei filoni più interessanti dell’estetica post-apocalittica, spesso ambientato in un futuro non troppo lontano. I film di questo filone sono ambientati in società urbane esteriormente simili alla nostra ma, a seconda dei casi, più violente od oppressive o dominate dal crimine. Snowpiercer e I figli degli uomini sono gli esempi più emblematici del filone – che si distingue dallo sleek chic sia per la relativa normalità della sua estetica, oltre che per il fatto che i suoi protagonisti non sono guerrieri ma persone ordinarie costrette a difendersi. Inutile dire che questi sono spesso anche i film più spaventosi nella loro capacità di mostrarci i tratti più distruttivi e tossici della nostra società, ma anche i più sottili farlo.
Tech Noir
I film cosiddetti Tech Noir sono storie che hanno alla base crimini e complotti ambientate in società futuristiche e distopiche. C’è meno azione rispetto al resto dei film del filone ma la loro estetica non riflette la società moderna quanto piuttosto quella passata. Fondatore di questa particolare estetica è l’iconico Blade Runner di Ridley Scott, i cui costumi richiamavano l’iconografia del noir anni ’40. L’estetica di questi outfit alterna di solito rigore e stravaganza, ma le variazioni sono davvero infinite. Item-simbolo di questo filone è l’outerwear, sempre scuro, spesso elaborato, e spesso debitore del celebre trench dei detective di una volta.
Punk fighter
L’estetica punk è molto vicina a quella survivalist ma se ne differenza per l’ambientazione della storia. Se i film post-apocalittici survivalist hanno come protagonista silenzioso l’ambiente naturale, quelli in cui si ritrovano i personaggi ispirati all'estetica punk sono i quartieri più malfamati di grandi città del futuro e largamente ispirati all’estetica punk degli anni '80, con un’enfasi posta sulla reinterpretazione in senso dissacratorio dell'uniforme militaresca o più vicini all'estetica delle gang dei bassifondi.