TikTok censura i contenuti "brutti"?
Per attrarre più utenti, la policy del social mostra meno contenuti di utenti ritenuti antiestetici, disabili o poveri
18 Marzo 2020
Secondo un report di The Intercept, la società-madre di TikTok, ByteDance, avrebbe ordinato ai moderatori del popolare social media di ridurre artificialmente l’audience di utenti che non rientrano entro precisi standard fisici, estetici e socio-economici. Tali contenuti non verrebbero cancellati, ma semplicemente esclusi dall’algoritmo che, invece, darebbe grandissima visibilità ai video di utenti che rispettano i presunti standard di “decoro”. Tale strategia sarebbe volta a migliorare l’immagine del social media e a elevarne l’appeal nei confronti dei potenziali nuovi utenti.
Le notizie emerse dal report di The Intercept vanno ad aggiungersi alle insistenti voci che circondavano la censura applicata da TikTok nei confronti di contenuti ritenuti “politicamente scorretti”, come i video di utenti che criticano le politiche del Partito Comunista Cinese, incluse ad esempio tutte le menzioni alle proteste di piazza Tienanmen del 1989 – evento considerato tabù in Cina.
Di recente, inoltre, anche la cantante Lizzo avrebbe avuto problemi con l’app che ha prima censurato alcuni suoi video in costume da bagno per poi renderli nuovamente visibili dopo le rimostranze pubbliche di Lizzo stessa. Vale la pena notare come sempre più sex workers abbiano iniziato a usare TikTok come “vetrina” per il proprio lavoro, mostrandosi in video in cui indossano molto meno di un costume da bagno – video che però non subiscono una censura sistematica ma che anzi, ottengono una smisurata quantità di views.
I rappresentati di TikTok hanno definito le guidelines incriminate come strategie anti bullismo impiegate nel passato che non sono più in uso, ma alcune fonti interne avrebbero rivelato a The Intercept che quelle stesse guidelines sono state scritte e applicate proprio nel 2019. Secondo il documento che potete leggere in alto, la sezione dell’app “Consigliati per te” sarebbe stata ripulita da tutti i contenuti postati da utenti con le seguenti caratteristiche:
Forma fisica anomala, paffuti, con pancia da bevitore, obesi o troppo magri (non limitatamente a nani e affetti da acromegalia); tratti somatici antiestetici (non limitatamente a sfiguramenti facciali, denti troppo lunghi, bocche sdentate, anziani con troppe rughe, cicatrici) o deformità (non limitatamente a disturbi oculari, paresi e altre disabilità).
La lista prosegue scendendo in dettagli sulle location in cui i video vengono girati, che devono attenersi agli stessi parametri di cura e bellezza, includendo anche un ambigua menzione a “decorazioni poco rispettabili”.
A questo punto, prima di reagire con indignazione, bisognerebbe porsi una domanda scomoda. Le guidelines sono state scritte come parte della strategia social di TikTok, per accrescerne il successo – successo che effettivamente è arrivato proprio mentre queste regole erano in vigore. Per quanto scorrette, anti-etiche e discriminatorie, chiunque le abbia scritte conosce bene la superficialità e il comportamento del pubblico. E questo è il nodo del problema: le guidelines non servono a modificare i gusti del pubblico, ma ad assecondarli. Forse, oltre ad accusare TikTok, bisognerebbe iniziare a considerare che il problema della discriminazione non risieda nei social media ma nella società come tale.