Casa Albino Ortega: pietra e legno incontrano la vegetazione messicana
Il progetto dello studio di architettura Rozana Montiel gioca con gli elementi naturali per far comunicare interno ed esterno
06 Dicembre 2019
Tepoztlán è un luogo suggestivo, quasi mistico. Non troppo distante dalla capitale messicana, questa città è immersa nell’omonima Sierra ed è famosa tra i turisti di tutto il mondo per la piramide azteca dedicata a Tepoztècatl, il dio della fertilità, e per l’Ex Convento Dominico de la Natividad, dichiarato nel 1994 patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Qui, dove natura e storia antica si intrecciano, lo studio di architettura Rozana Montiel ha realizzato uno dei suoi progetti più interessanti: Casa Albino Ortega.
"La casa si intreccia tra interno ed esterno fino alla terrazza e al grande giardino aperto" – spiegano gli architetti - "L'accesso alla casa avviene attraverso una stretta scalinata in pietra. Oltre l'ingresso, un cortile parzialmente coperto con al centro una piscina crea uno spazio di relax all'ombra."
Le superfici rivestite in pietra, le piante che si estendono su un appezzamento di 460 metri quadrati, e l’acqua che ha un ruolo centrale nel progetto delimitano, come in un chiostro, il patio, i percorsi e le stanze. Accanto al cortile si trovano l'alloggio della cameriera, una camera da letto ed uno spazio riservato agli ospiti; mentre al di là di uno stagno poco profondo, ci sono una cucina, un tavolo da pranzo e una piccola zona salotto. Il piano superiore è occupato da tre camere da letto, ognuna con il proprio bagno privato, ma anche da un’ampia terrazza che si affaccia sull’ingresso sottostante.