Kanye West sta scrivendo un libro di filosofia
“Break the Simulation”: The future is here.
17 Aprile 2018
Rapper, stilista, influencer, star, producer, "portavoce della sua generazione", padre, marito di Kim Kardashian.
Kanye West è un uomo eclettico, dotato di diversi talenti ed interessi, ma, da oggi, alla lunga lista se ne aggiunge un altro: filosofo.
Ok. Molti suoi fans hanno già preso da molto tempo le sue frasi e dissertazioni su vita ed arte come mantra, pseudo-precetti da seguire con devozione, ma, tra poco, potranno stringere tra le mani e consultare la “Bibbia” secondo Kanye o meglio la sua versione 2.0 del Mito della caverna di Platone.
La rivelazione surreale arriva durante un’intervista con l’interior designer Axel Vervoordt per Hollywood Reporter: il designer di Yeezy sta scrivendo un libro di filosofia.
Quasi per caso, mentre discuteva con il collezionista belga, ha detto:
“C'è questo nuovo concept in cui mi sto immergendo sempre di più. Sto scrivendo un libro di filosofia che si chiamerà Break The Simulation. Ho questa filosofia—o meglio questo concept, perché a volte parlare di filosofia sembra troppo pretenzioso. Ho questo concept sulla fotografia, e sono titubante riguardo la fotografia—ma anche riguardo gli esseri umani ossessionati dalla fotografia—perché ti trasporta fuori dal qui e ora, verso il passato o verso il futuro. Può essere usata per documentare, ma spesso prende il sopravvento [sulle persone]. La gente si fissa troppo con i ricordi. Vuole sempre sentire questa e quella storia, che è importante, ma credo che l'importanza che diamo oggi alla storia sia eccessiva”.
In poche parole il testo parlerà dell’ossessione del mondo per la fotografia e il tempo che le persone sprecano sui social media.
La cosa suona un po’ strana se si pensa a Kim, da lui definita “Maria Antonietta dei nostri tempi”, e alla sua mania per i selfie (ricordate “Selfish”, la raccolta di tutti selfie che la celebrity si è scattata nel corso degli anni?).
Queste non sono le uniche perle di saggezza distribuite da Kanye, che riguardo la nomina di Virgil Abloh a direttore creativo di Louis Vuitton rivela:
“[Io e Abloh] abbiamo lottato per creare un abito ad un certo prezzo che abbia la stessa credibilità e desiderabilità di un abito più costoso. Tuttavia quando dicono che era il mio direttore creativo si sbagliano, era un collaboratore creativo”.
E su Yeezy e il suo contributo al mondo aggiunge:
“Facciamo queste sneaker che vanno a ruba […] Ma non desidero più essere il numero uno, desidero essere acqua. Desidero essere più vicino all’UNICEF o a qualcosa per mezzo della quale posso aiutare il maggior numero di persone possibile”.
Kanye West è il nuovo Platone?