
Lo strano trend ASMR incentrato sulle tartarughe marine
L’ultima trovata in un ambito ormai popolarissimo su Internet
30 Marzo 2025
Ultimamente, sui social network è sempre più comune imbattersi in video di veterinari o volontari che puliscono i gusci delle tartarughe marine dai crostacei che vi si attaccano sopra. Questi piccoli organismi, simili a conchiglie, si fissano sul carapace per ottenere un punto stabile da cui filtrare il cibo dall'acqua. Sebbene in quantità moderate siano innocui, la presenza eccessiva può appesantire la tartaruga – rendendola più vulnerabile ai predatori o meno efficiente nella ricerca di cibo. I video che mostrano la rimozione dei cosiddetti “cirripedi” stanno ottenendo un tale successo che si sono diffuse anche versioni realizzate con l’AI – dove peraltro compaiono diversi animali non coinvolti nel problema, inclusi orsi polari. Ma perché questo genere di contenuti piace così tanto? Una delle spiegazioni più condivise è che fruirli dia ad alcune persone un senso di appagamento. Gli utenti che apprezzano questi video potrebbero esserne in qualche modo attratti anche perché ne fanno esperienza attraverso uno schermo. In sostanza, sono incuriositi da quel tipo di visione perché non sono realmente coinvolti nella scena – sensazione amplificata con le clip generate sfruttando l’AI. Non tutti, infatti, si troverebbero a proprio agio a rimuovere a mano i crostacei presenti nel carapace di una tartaruga marina. Ma mentre alcuni utenti provano un leggero senso di disgusto a fruire contenuti del genere, altri ne sono in qualche modo sedotti. Un meccanismo, questo, definito «masochismo benigno» – si legge sul New York Times – e molto studiato dalla psicologia, simile ad esempio all’attrazione che hanno gli appassionati di cinema horror per i film di paura.
Tutto sull’ASMR
Il recente trend che coinvolge le tartarughe marine rientra nel più ampio filone dell'ASMR, che sebbene sia un fenomeno diffuso su Internet ormai da diversi anni in pochi conoscono la sua storia. La sigla sta per “Autonomous Sensory Meridian Response” (ovvero “Risposta autonoma del meridiano sensoriale”), ed è stata coniata dalla creatrice di un gruppo Facebook dedicato al tema. La percezione di piacere che genera la fruizione di contenuti che si rifanno a questo format è anche stata definita la “pelle d’oca del cervello”. Il trend si è diffuso online a partire dal 2010, arrivando ad avere una portata globale: alcuni anni fa, ad esempio, al Super Bowl è stato trasmesso lo spot di una birra, con protagonista Zoe Kravitz, realizzato come se fosse un video-ASMR – l’evento statunitense è importantissimo per gli inserzionisti, che fanno a gara per accaparrarsi gli spazi pubblicitari. Da tempo, invece, il magazine di moda W pubblica una serie di interviste a numerose celebrità rendendole protagoniste di sessioni di ASMR – di recente è stato il turno di Lady Gaga.
Il fenomeno è diventato talmente popolare da incuriosire anche l’ambito scientifico: alcuni psicologi hanno scoperto quanto questi video fossero d’aiuto ad utenti con disturbi fisici e mentali – per rilassarsi e alleviare lo stress. Oltre alle clip presenti su YouTube, che si stima siano oltre 45 milioni, oggi il trend si sviluppa attraverso diverse modalità – dalle playlist di Spotify ai siti di approfondimento, fino addirittura a sessioni di ASMR dal vivo realizzate per piccoli gruppi. E anche i contenuti trattati sono diventati molto vari. Tra le altre cose, c’è chi mescola l’ASMR con la fisioterapia, chi con la cura dei capelli e della barba, o chi – di fronte alla telecamera – interpreta specifiche professioni, fingendo di essere ad esempio un dentista e mimando dei trattamenti da fare sugli utenti. Qualche anno fa si è diffusa anche una versione velocizzata della pratica, definita “aggressive”. In Italia, ad esempio, la content creator New Martina ha introdotto l’ASMR nel settore degli accessori per smartphone. La rimozione di piccoli crostacei dal guscio delle tartarughe è quindi solo l’ultima di una serie di trovate all’interno dell’ambito. Alcuni ritengono che il piacere suscitato da questi contenuti non dipenda esclusivamente dai suoni in sé, ma anche e soprattutto dal senso di intimità derivante dalla loro fruizione. Ancora oggi, l’ASMR per molte persone è a tutti gli effetti un lavoro, grazie alle milioni di visualizzazioni che ottengono i video realizzati in questo modo.