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Abbiamo perdonato i cinepanettoni?

Forse sono stati finalmente rivalutati

Abbiamo perdonato i cinepanettoni? Forse sono stati finalmente rivalutati

Il termine “cinepanettone” è di solito utilizzato per indicare le commedie destinate al grande pubblico che escono al cinema durante il periodo natalizio e che, nella maggior parte dei casi, sono caratterizzate da una comicità fatta di stereotipi riconoscibili, doppi sensi a sfondo sessuale e gag caricaturali, il tutto in ambientazioni vacanziere. L’origine del genere cinematografico risale a Vacanze di Natale, film diretto dai fratelli Vanzina e uscito nelle sale nel dicembre del 1983. La pellicola introdusse per la prima volta i temi ricorrenti che avrebbero caratterizzato praticamente tutti i cinepanettoni successivi, contribuendo a codificare il genere. Solitamente, i cinepanettoni raccontano le vicende di gruppi di persone provenienti da contesti sociali e geografici differenti che si ritrovano a trascorrere le vacanze natalizie in una meta piuttosto inflazionata; le loro interazioni, poi, danno vita a situazioni bizzarre, in un susseguirsi di malintesi, tradimenti da nascondere ed equivoci. Negli anni successivi all'uscita di Vacanze di Natale, molte frasi tratte dal film divennero dei veri e propri tormentoni, affermando ulteriormente il genere nell'immaginario italiano.

 

@italian_ocean_drive "Dichiarare il secondo...!!" Oggi pranzo leggero alla Residenza Covelli per iniziare al meglio la settimana Christian De Sica, Vacanze di Natale (1983) • #ItalianOceanDrive #ChristianDeSica #VacanzeDiNatale #80s #Anni80 #Ricordi #Nostalgia suono originale - italian_ocean_drive

 

A Vacanze di Natale seguirono numerosi sequel, tra cui i più celebri Vacanze di Natale ’90 (1990), Vacanze di Natale ’91 o Vacanze di Natale 2000. All’inizio degli anni Novanta, Massimo Boldi si unì stabilmente al cast della saga, diventando insieme a Christian De Sica uno dei volti più iconici di quella che sarebbe stata ricordata come la migliore stagione dei cinepanettoni. I cinepanettoni ebbero un grande successo fino alla metà degli anni Duemila, momento in cui si interruppe la collaborazione tra Boldi e De Sica poiché i due iniziarono a prendere parte a opere separate e spesso in concorrenza. In questo contesto, i film si fecero sempre più ripetitivi e prevedibili in termini di sceneggiatura, fino a diventare la loro stessa parodia. Nel corso degli anni, la prima ondata di cinepanettoni – con Vacanze di Natale (1990) a fare da apripista – è stata rivalutata dalla critica, che ha riconosciuto la capacità delle singole sceneggiature di rappresentare con leggerezza alcune caratteristiche tipiche della società italiana del tempo: «Un’avventura unica nella nostra industria cinematografica», ha sintetizzato il giornalista Andrea Minuz sul Foglio. Nonostante fossero stati pensati come film commerciali, il fatto che i primi cinepanettoni avessero anche una componente più autoriale e per così dire “sociologica” ha permesso che diventassero di culto, sia per il pubblico generalista che per una parte di appassionati di cinema. A pellicole come Merry Christmas (2001), Natale sul Nilo (2002) e Natale in India (2003) si deve il merito di aver saputo mettere in scena in maniera ironica quelli che vengono ancora oggi definiti “i vizi degli italiani” – come la furbizia e l’opportunismo, la corruzione e clientelismo, o la cultura del "bel vivere" e dell'ostentazione, tra le altre cose.

 

Comprendere le qualità dei cinepanettoni

 

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La stagione dei cinepanettoni ebbe inizio in un periodo in cui la commedia all’italiana di stampo neorealista era ormai considerata superata. Tra gli anni Cinquanta e la fine degli anni Settanta autori del calibro di Dino Risi, Mario Monicelli e Vittorio De Sica avevano confezionato opere molto riconoscibili e acute, in grado di rappresentare in maniera brillante l’Italia dell’epoca, affiancando alla vena comica una leggera malinconia di fondo: si trattava di film sofisticati, molto apprezzati dalla critica. Agli inizi degli anni Ottanta, però, le commedie incominciarono ad adattarsi al clima di spensieratezza tipico di quel decennio: lasciando da parte alcuni tratti distintivi delle produzioni precedenti, le opere si fecero via via più leggere, iniziando a puntare su una comicità più nazionalpopolare al fine di coinvolgere pubblici più ampi. Con i cinepanettoni, per la prima volta un film veniva ambientato nella stessa cornice temporale in cui venivano distribuiti nelle sale, una scelta che per l'epoca non era per nulla scontata. L'intuizione fu di Aurelio De Laurentiis, produttore di moltissimi cinepanettoni che aveva colto le potenzialità della strategia osservando l’industria cinematografica statunitense, dove all’inizio degli anni Ottanta stavano ottenendo parecchio successo i cosiddetti “instant movies”, che trasmettevano al pubblico la sensazione di guardare un’opera basata su eventi pressoché attuali. Nel contesto italiano, la scelta di rappresentare il fenomeno di costume della settimana bianca funzionò proprio perché riusciva a raccontare certe dinamiche tipiche dell'epoca, racchiudendo tutti i comportamenti della classe media e rendendo i cinepanettoni non solo film di intrattenimento, ma anche una sorta di specchio sociale.