La Gen Z guida il boom degli orologi vintage
Altro che SmartWatch
19 Novembre 2024
Chi l’avrebbe mai detto qualche anno fa che la generazione cresciuta con lo smartphone in mano sarebbe stata la prima a rilanciare i vecchi orologi? Nemmeno gli SmartWatch sono riusciti a distogliere l’attenzione della Gen Z per gli orologi di lusso di seconda mano, forse proprio perché lo stesso computerino che tengono tra le dita 24/7 gli ha fatto scoprire l’incantevole fascino di modelli come il Rolex Daytona o il Cartier Crash. Secondo un recente studio di Watchfinder, i consumatori nati tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000 stanno dimostrando un sentito interesse per gli orologi di lusso vintage e di seconda mano, dando vita a vere e proprie community di appassionati under-30. Inoltre, un sondaggio di YouGov e Chrono24 ha scoperto che mentre l’11% degli intervistati di tutte le età si è detto incline a comprare un orologio di lusso nel giro di un anno, tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni la percentuale sale al 20%. Per adesso, l’unico dettaglio che sta impedendo alla passione della Gen Z per gli orologi vintage di diventare un trend affermato riguarda - ovviamente - i costi.
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Per assurdo, i vecchi orologi devono il merito del loro ritorno a internet e ai social media. È proprio sul piccolo schermo che hanno cominciato ad apparire per la prima volta sotto gli occhi della Gen Z, da serie televisive come Mad Man alle celebrity che pubblicano i loro acquisti online. Tra gli esempi più conosciuti ci sono sicuramente il rapper Tyler, The Creator e la sua collezione di Cartier Crash, Drake e i suoi 143 Rolex, o ancora Travis Scott, Jay-Z, Rihanna, Hailey Bieber e icone di stile del secolo scorso come Lady Diana e Carolyn Bessette Kennedy. Proprio perché i prezzi di un orologio di lusso nuovo di pacca o vintage potrebbero essere troppo proibitivi per un cliente sotto i trent’anni che ha appena cominciato a guadagnare, i più giovani stanno accedendo al mercato del pre-owned: in un’intervista con il Financial Times, l’UK manager di Watchfinder Ben Staniforth ha stimato che circa l’80% dei compratori Gen Z acquistano il loro primo orologio da rivenditori di seconda mano.
Il boom di interesse per gli orologi di lusso da parte dei più giovani sta facendo bene al settore svizzero, che fino a poco fa non se la stava passando benissimo: a febbraio 2024, dopo un periodo di crescita costante durato due anni, le esportazioni erano diminuite del 3,8% rispetto all’anno precedente. Anche in Cina, dove l’alta gioielleria europea è di solito un grande successo, l’interesse da parte dei consumatori per i metalli preziosi del continente mediterraneo quest’anno si è abbassato, vittima della crisi del lusso nel Paese e del conseguente fenomeno locale conosciuto come “luxury shame”. Oltre alla Gen Z occidentale e alla loro passione per gli s “come Tyler” o “come Drake”, anche i Millennial stanno contribuendo alla rinascita del settore con gli orologi di fidanzamento, un trend che fa leva sull’utilità e sulla preziosità dell’oggetto a fine di investimento. Insomma, nonostante tutta l'innovazione portata da strumenti come l'AI e i dispositivi "smart", le nuove generazioni sanno ancora riconoscere il fascino dell'intelligenza analogica.