Una coppia ha scoperto il primo bacio della storia

Il nostro DNA è incredibilmente simile a quello delle scimmie. Condividiamo la struttura cerebrale, il pollice opponibile, la facoltà di linguaggio e persino l’organizzazione sociale, abbiamo la stessa emotività ed entrambi agiamo in modo irrazionale, a differenza delle altre specie. Solo i bonobo, però, i primati con il DNA più simile a quello umano, partecipano alla pratica del bacio alla francese, benché gli altri nostri cugini alla lontana concedano qualche musata ai propri cuccioli. Mentre le scimmie erano ancora impegnate a speluccarsi a vicenda, l’uomo ha imparato l’arte del corteggiamento, dell’appuntamento e della serenata - con tutto ciò che ne è conseguito in epoca Whatsapp, dal ghosting all’orbiting. Ma come è nata la pratica del bacio, nota anche come “limone” o “pomiciata” ? Una coppia di studiosi sembrerebbe aver trovato una risposta a questa domanda. 

A una cena di due anni fa, in un momento in cui le coppie sono solite raccontarsi il resoconto della giornata e condividere qualche effusione amorosa, gli scienziati Sophie Lund Rasmussen e Troels Pank Arboll discutevano di un recente studio sulle varianti dell’herpes nell’età del bronzo, in cui viene inclusa una piccola menzione alle origini del bacio. La ricerca sosteneva che le persone avessero cominciato a fare incontrare le proprie labbra con quelle dell’amato nel 1500 A.C., nel territorio che adesso è riconosciuto come Asia del Sud. In quegli anni, si sarebbe passati dallo scontrare dei nasi (il famoso bacio eschimese nella cultura occidentale odierna) ad una vera e propria pomiciata, una tradizione arrivata sulle rive del Mediterraneo prima del 300 A.C. - quando Alessandro il Grande riportò a casa buona parte degli insegnamenti e degli usi orientali, Kama Sutra incluso. Arboll, esperto di diagnosi e di cure antiche, si ricordava però di testimonianze ben più vecchie sui primi baci, così assieme alla moglie si è inoltrato nella storia di questa pratica antica. Come racconta il New York Times, che ha intervistato i due studiosi, osservando dei testi cuneiformi della Mesopotamia e dell’Egitto hanno sviluppato un vero e proprio studio sulla storia del limone. Titolato “The ancient history of kissing”, dimostra che il Medio Oriente bacia dal terzo millennio A.C., con la testimonianza più antica che risale ad una tavoletta dei Sumeri datata 2400 A.C. Malgrado nel mito dell’artefatto l’azione avvenga stranamente dopo la consumazione del rapporto della dea Ninhursag e del dio Enlil, si tratta a tutti gli effetti del primo bacio documentato nella storia.

La ricerca di Arboll e di Rasmussen (esperta di ricci) non solo porta indietro di millenni la linea temporale del bacio, smentendo gli studi che fino ad ora lo piazzavano come un’invenzione del terzo secolo Avanti Cristo, ma dimostra che noi e i nostri discendenti non siamo mai stati grandi fan dell’amore. Malgrado il mondo intero ritenga che l’italiano sia la lingua più sexy al mondo, come spiega un recente studio di Babbel, l'Impero Romano è stato una delle poche civiltà che considerava il bacio un atto indecoroso, che all’epoca dell’imperatore Tiberio fu quasi reso illegale durante le cerimonie di stato. Inutile sottolineare che la pomiciata, tra umani tanto quanto tra i bonobo, ha una spiegazione scientifica come tutti i bisogni animali che si tramandano dalle origini della vita sulla Terra, anzi due: l’eccitazione e la selezione. Perché oltre ad aver ispirato parecchie poesie, altrettante canzoni e alcuni tra i dolcetti confezionati più buoni al mondo, i baci diminuiscono lo stress, innalzano l’ormone del benessere e possono potenzialmente aiutarci ad “annusare” il partner giusto. Sono passati millenni, abbiamo sviluppato reti autostradali e ferroviarie, creato i computer e i telefoni, ma i nostri istinti rimangono invariati. Ci spelucchiamo meno apertamente rispetto ai nostri avi, ma almeno la maggior parte di noi si bacia senza vergogna.