Perché Zinedine Zidane si merita una docuserie come Beckham

Netflix difficilmente sbaglia quando si tratta di documentari. La serie Beckham ha portato gli spettatori dietro le quinte dell'illustre carriera dell'atleta inglese, dai suoi giorni al Manchester United e dalla sua altamente pubblicizzata relazione con Victoria Beckham fino alla creazione del suo club di calcio, l'Inter Miami. La serie tv ha visto la partecipazione di alcune delle più grandi stelle del calcio, tra cui Zinedine Zidane. In effetti, il momento tra i due giocatori nel terzo episodio è uno dei più toccanti del progetto: Zidane e Beckham si scambiano le maglie dopo una partita intensa tra il Manchester United e il Real Madrid, e secondo quanto raccontato dal protagonista del documentario, è stato il calciatore francese ad invitarlo a giocare con lui: «Vieni a Madrid?» I due hanno poi fatto parte della stessa squadra per diversi anni, per la gioia dei tifosi di calcio di tutto il mondo.

Quello che spesso viene in mente quando si parla di Zidane è il suo temperamento. Affettuosamente soprannominato Zizou, Zidane non era estraneo a controversie sul campo, numerosi cartellini rossi che hanno lasciato un segno nella sua carriera sportiva. Noto per rispondere a tono a coloro che prendevano di mira le sue origini o la sua famiglia, l'atleta ha affrontato forti critiche e scrutini da parte dei media, proprio come il collega inglese. Così come la serie Beckham ha offerto agli appassionati di calcio uno sguardo inedito all'interno della vita di una figura iconica, svelandone segreti e particolari, anche un giocatore come Zizou dovrebbe meritare lo stesso trattamento. Potrebbe una serie aiutare a far luce sull'enigmatico fuoriclasse francese?

Il regno di Zizou

Nato da genitori algerini in Marsiglia, nella località di La Castellane, Zinedine Zidane ha avuto umili inizi. I suoi genitori faticavano ad arrivare a fine mese e, nonostante fosse un francese a tutti gli effetti, il calciatore attribuisce gran parte della sua identità alle sue radici arabe. Una cosa è chiara leggendo la sua biografia il calcio è stato il suo primo amore. All'età di 10 anni, Zidane ottenne la sua licenza professionale unendosi alla squadra juniores del club locale US Saint-Henri. Fu quindi selezionato per un campo di allenamento di tre giorni al CREPS (Centro Regionale per l'Educazione Fisica e lo Sport) di Aix-en-Provence, dove fu notato da Jean Varraud, ex giocatore dell'AS Cannes. Ha segnato il suo primo gol per l'AS Cannes nel 1991, guadagnandosi una macchina regalata dal presidente della squadra, Alain Pedretti. Da quel momento, Zidane ha continuato a salire di rango, per poi unirsi al miglior club di calcio italiano, la Juventus. È diventato il fantasista della squadra italiana, vincendo il titolo di Serie A 1996-97 e la Coppa Intercontinentale 1996 prima di essere nominato Calciatore dell'Anno FIFA 1998. Nel 2001 ha firmato un contratto quadriennale con il Real Madrid per una somma di 150 milioni di lire italiane (circa 77,5 milioni di euro). Quando si è ritirato nel 2006, il francese era il secondo miglior marcatore e assist-man del club stagionale, dietro al suo nuovo compagno di squadra, David Beckham.

La fama e il dramma dei Mondiali

Prima di unirsi al famoso club di calcio spagnolo, il calciatore aveva il suo debutto sulla scena dei Campionati del Mondo nel 1998. La squadra francese iniziò iniziato alla grande, ma Zidane è stato rapidamente espulso dal campo per aver colpito il centrocampista difensivo saudita Fuad Anwar. Diventò così il primo giocatore francese a ricevere un cartellino rosso in una partita della fase finale della Coppa del Mondo. Per sua fortuna, e della Francia, quando tornò dalla squalifica era in forma strepitosa e guidò la Nazionale transalpina fino alla finale contro i campioni in casa del Brasile. Nella finale di Parigi segnò due gol prima che il compagno di squadra Emmanuel Petit realizzasse il terzo, vincendo così il primo Mondiale della storia francese. Zidane diventò così un eroe nazionale a tutti gli effetti dopo quella partita, ed venne addirittura insignito con la prestigiosa Legion d'Onore più tardi quell'anno mentre, al ritorno dalla finale, più di un milione di loro fecero la fila sugli Champs-Élysées di Parigi per salutare i vincitori.

Nonostante la sua straordinaria prestazione nel 1998, la nazionale francese non ebbe lo stesso successo nelle successive partite della Coppa del Mondo e la stella della squadra ha annunciato il suo ritiro internazionale dopo l'eliminazione della Francia da Euro 2004. Nel 2006, di fronte a partenze molto pubblicizzate, Zidane fa il suo ritorno. La squadra francese si sbarazzò rapidamente degli avversari prima di accedere alla Finale di Berlino contro l'Italia, al cui 110° minuto Zidane colpisce di testa il difensore italiano Marco Materazzi, il quale aveva rivolto insulti personali all'avversario francese. Il gesto suscitò grida e sussulti da parte del pubblico e il tempo sembrò fermarsi in campo. Ancora oggi, Zizou non si pente del suo gesto, nonostante l'avvenimento resti uno degli incidenti più discussi della storia del calcio.

Un'icona del calcio, un simbolo per la Francia

Zizou è una figura iconica del calcio francese, la cui storia fa parte del folklore calcistico così come delle conversazioni tra amici. Sebbene sia certamente uno dei personaggi pubblici più famosi della Francia, gran parte della sua vita è stata tenuta nascosta agli occhi del pubblico. Tutti in Francia sono a conoscenza di Zizou come giocatore, ma pochi conoscono l'uomo in sé. Il giocatore e allenatore a cinque stelle è l'equivalente francese di David Beckham, con una minore enfasi sullo stile d'avanguardia o una vita sentimentale molto pubblicizzata. Tuttavia, questi due uomini sono stati più che semplici atleti, in quanto sono riusciti a entrare nel cuore dei fan mostrandosi umani e dimostrando al mondo che tutti hanno un lato vulnerabile, anche gli atleti più famosi del mondo.