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#freeperiods! La rivoluzione dell'intimo feminile
05 Novembre 2015
Avete mai pensato a quanto sia importante la biancheria intima per una donna? L'intimo accompagna la vita di ogni donna. Il reggiseno, ad esempio, è l'indumento femminile per eccellenza, da quando abbiamo comprato il primo insieme a nostra madre.
Tenendo ben in testa questa idea, la domanda è: quanto l'intimo rappresenta il corpo femminile?
Nonostante la sua importanza, la lingerie spesso è poco rappresentativa del corpo femminile. Si passa da un estremo all'altro: dai mutandoni comodi per i giorni di ciclo ai corpetti che non ci fanno respirare.
L'intimo ha inoltre cambiato faccia, ma ha mantenuto sempre una certa predisposizione al mettersi in mostra, piuttosto che al mettersi a disposizione del corpo. Senza andare troppo in là nel tempo, negli anni '80 e '90 i corpi erano agghindati con lingerie provocante ed eccessiva, indumenti appariscenti pensati più per l'occhio maschile, che per le curve femminili.
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Così arriviamo al 2015, anno in cui il mondo e, soprattutto, il corpo femminile hanno trovato una nuova dimensione. Neonati movimenti femministi hanno imposto nuovi linguaggi e nuovi canoni estetici della donna e del suo corpo, o meglio, del suo modo di vivere il proprio corpo.
Infatti, oggi si ha una campagna di sensibilizzazione per avvicinare le donne al loro corpo, per conoscerlo e accettarlo, un'esperienza per avere maggior consapevolezza della nostra fisicità, spesso data per scontata.
Dunque, abbiamo detto che la lingerie è il simbolo del corpo femminile, e se questo è cambiato ne consegue che è cambiato anche il modo in cui lo vestiamo sotto la gonna.
A tal proposito, sono nati alcuni brand di intimo “femministi”, poiché hanno come scopo quello di realizzare lingerie per il corpo femminile. Capi su misura per le esigenze delle donne, comodi e pratici, che non costringono le forme, ma anzi le assecondano, senza però mortificare il design e un certo appeal.
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Ne sono un esempio Thinx e Marieyat. L'ultimo si è fatto notare grazie a uno stile accattivante che mira, come ha detto la stilista Maria Yat, a “permettere alle donne di abbracciare il proprio corpo”, il primo invece realizza intimo specifico per il periodo mestruale. Recentemente Thinx si è fatto conoscere anche a causa della censura che le sue campagne pubblicitarie hanno subito perché inappropriate per la metropolitana newyorkese.
Quindi, è inutile avere paura, la rivoluzione dell'intimo femminile è ormai iniziata, #freeperiods!