
Nuove forme e colori nella FW25 di Alaïa
La visione scultorea e senza tempo di Pieter Mulier colpisce ancora
05 Marzo 2025
Dopo un passaggio travolgente lo scorso settembre al museo Guggenheim di New York per la SS25, Alaïa torna a casa presentando la sua collezione FW25 nel cuore del suo atelier parigino. L’atmosfera fredda e grezza delle pareti in cemento della nuova sede della maison è tuttavia ben lontana dal darci un’impressione austera o rude, ma si è invece imposta come lo sfondo perfetto per il vortice di look fatti di forme e colori che stava per svelarsi davanti ai nostri occhi. Dai vestiti invernali impalpabili ai cappotti bozzolo spessi, Pieter Mulier ci ha portati ieri in un viaggio nel tempo, nelle epoche, ma soprattutto nel piccolo mondo scultoreo della Maison, fatto di curve e arte, il primo amore di Azzedine Alaïa. Il movimento sembra decisamente imporsi come filo conduttore del lavoro del designer belga per Alaïa, a giudicare dalle sue ultime collezioni. Dopo una collezione primavera-estate vorticosa e vivace, Mulier torna per la stagione più fredda con lo stesso spirito turbolento attraverso 44 look in movimento.
La sfilata si apre e si chiude nello stesso modo, con silhouette che si potrebbero definire sobrie se non fosse per il cappuccio avvolgente e d’avanguardia che circonda il volto delle modelle. Se le gonne sembrano gravitare attorno ai corpi, come sospese in aria da una forza invisibile e inspiegabile, i top invece sono così aderenti che sembra quasi di percepire i battiti del cuore delle modelle, i cui corpi si fondono con gli abiti e viceversa. Ma questo inizio su note piuttosto semplici dura poco e la complessità non tarda ad arrivare, così come i colori, dal giallo senape al blu celeste fino al bordeaux, che fanno la loro comparsa già al terzo look e aggiungeranno qua e là un tocco di gioia alla collezione quasi fino all’ultima uscita. Le forme non sono da meno: i cappucci imponenti delle prime silhouette si trasformano in spalle voluminose e in gilet all’uncinetto decorati con enormi tubi man mano che la sfilata procede. La collezione è versatile, certamente invernale ma tutt’altro che pesante o opprimente. L’equilibrio si trova tra silhouette che si contrappongono ma si completano a vicenda. I colli sono coperti, mentre l’ombelico è scoperto, la leggerezza del tessuto delle gonne plissettate si scontra con la rigidità della pelle. Le silhouette che coprono quasi interamente i corpi delle modelle sfidano gli abiti più leggerti ricordando quasi quelli indossati negli anni ’20 per andare a ballare: anche se le forme e i volumi sono importanti, il contrasto tra il nero e i colori è netto e l’opposizione tra la pesantezza dei look è evidente, la collezione è inevitabilmente delicata, una forza tranquilla che non contiene un briciolo di ostilità. Si impone come un’ode alla donna, al suo corpo e all’arte di scolpirlo come se fosse marmo, proprio come Azzedine Alaïa ha insegnato alla moda come fare.
«Questa collezione Alaïa è nata da una riflessione sulla storia, la geografia, la scultura e sempre sulla donna. Fanno tutte parte degli abiti, al loro interno» conferma Mulier in un'intervista post-show con Vogue. Il corpo femminile è il punto di partenza per i capi di Mulier proprio come lo era per Azzedine Alaïa, che con la sua formazione da scultore sapeva meglio di chiunque altro avvolgere i corpi anziché nasconderli. L’omaggio alla scultura si trova non solo negli abiti ma anche nella scenografia, impreziosita dalle opere dell’artista scultore Mark Manders il cui lavoro ha ispirato Mulier anche per la collezione FW25 che racconta che «questa idea di non-linearità – dello spazio e del tempo – mi ha ispirato. L’idea di codici di bellezza al di fuori di ogni epoca o geografia, senza confini, è intrinsecamente legata alla filosofia di Alaïa, alla nostra identità.» La nuova collezione di Pieter Mulier per Alaïa non fa che confermare il talento del giovane designer nel coniugare la sua impronta e la sua visione della modernità con il DNA profondo e radicato della maison. La femme Alaïa di Mulier, in tutte le sue forme e colori, continua a brillare, sia d’estate che d’inverno.