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Cosa sta succedendo a Jonathan Anderson?

Nuovi intrighi di palazzo prima della fine dell’anno

Cosa sta succedendo a Jonathan Anderson? Nuovi intrighi di palazzo prima della fine dell’anno

Con la fine dell’anno che si avvicina, si avvicina anche il fashion month. Il che significa che in questi giorni stanno anche uscendo i calendari più o meno provvisori delle fashion week maschili di Londra, Milano e Paris dove però c’è un assente illustre: Jonathan Anderson. Le prossima tornata di sfilate maschili, in effetti, non prevede show di JW Anderson né di Loewe – in entrambi i casi l’assenza è stata spiegata col fatto che entrambi i brand torneranno con show Co-Ed nelle fashion week femminili, ma secondo diverse opinioni c’è di più. Certo, la decisione di condensare insieme collezioni maschili e femminili è stata prevalente quest’anno fra i brand per motivi che, al di là delle giustificazioni più poetiche fornite, suonano per lo più economici: concentrare le proprie risorse in un singolo evento mediatico ed evitare di duplicare costi già di per sé esorbitanti. Non di meno, se questo ragionamento potrebbe essere applicato al più indipendente e piccolo JW Anderson, è più difficile pensare che da Loewe si voglia andare al risparmio. Senza per altro parlare del fatto che in queste settimane è uscito un libro che commemora i dieci anni di Jonathan Anderson all’interno del brand per cui è stato tenuto un firmacopie in Avenue Montaigne a Parigi giovedì scorso. Per molti, queste assenze e la presenza del libro sono indizio di una teoria che già Puck e Miss Tweed hanno fatto abbondantemente circolare: Jonathan Anderson si sta preparando a un nuovo ruolo creativo per cui lascerà Loewe.

Ovviamente parliamo di supposizioni, voci di corridoio – eppure si fa una certa fatica a pensare che Anderson decida di ridurre il numero dei propri show e sparire dai calendari di Milano, Londra e Parigi in questa maniera. È comunque indicativo che dal 2011 a oggi, JW Anderson abbia optato per sfilate Co-Ed solo in quattro occasioni (per la FW18, la FW19, la SS23 e la SS24) e Loewe abbia sempre tenuto i propri show separati. Secondo molti, Mario Abad in primis, questa insolita decisione insieme al libro commemorativo indica che Anderson stia preparando una sorta di ultimo show d’addio da Loewe per dirigersi poi verso la nuova pietra miliare della sua carriera: Dior. La notizia, fosse confermata, sarebbe incendiaria considerato che in tal caso, sia Kim Jones che Maria Grazia Chiuri diventerebbero dei liberi agenti pronti a entrare in uno dei molti brand che la recente girandola di nomine e spostamenti strategici ha promesso e che il 2025 dovrebbe portare. Sottolineamo nuovamente che si tratta di supposizioni, anche perché secondo i gossip anche dopo lo show del centenario di Fendi (per cui il brand sarà pure assente dal calendario maschile) un cambio di direzione creativa dovrebbe arrivare nel brand – prospettando un eventuale cambio della guardia in tutti i brand principali di LVMH iniziato con Louis Vuitton e Celine. Sempre Miss Tweed, che aveva parlato di Anderson da Dior, aveva in effetti parlato di un prossimo ingresso di Pierpaolo Piccioli da Fendi.

Non è chiaro però dove questi cambiamenti lascino JW Anderson, il brand eponimo di Anderson che di recente ha collaborato con il brand di Harry Styles esplorando il mondo del beauty e firmato il merch del nuovo film di Luca Guadagnino, Queer. Il futuro del brand non dovrebbe essere in pericolo essendo che dal 2013 LVMH possiede una quota di minoranza che forse (anche questa è una supposizione) è contrattualmente legata al lavoro di Anderson negli altri mega-brand del gruppo – e in ogni caso, JW Anderson appartiene a una categoria di lusso accessibile che dovrebbe beneficiare dalla crisi dei grandi brand dell’ultralusso i cui prezzi elevatissimi stanno congelando le vendite. L’ipotesi più probabile, dunque, è che la scelta di unificare le sfilate di quest’ultimo serva a concentrare le proprie risorse ed energie – e considerato quanto sia stato intenso l’anno di Anderson forse la scelta del designer è comprensibile. E se i rumor su Dior sono veri anche preferibile.