Vedi tutti

La collezione "La Bruma e i Fossi" di lessico familiare

Un ritratto di sogni, memorie e amore ruvido nella Pianura Padana

La collezione La Bruma e i Fossi di lessico familiare Un ritratto di sogni, memorie e amore ruvido nella Pianura Padana

Non siamo insieme in questo momento, ma Riccardo, tra un sorso di cappuccino e una nota audio, mi aggiorna da Parigi. Mentre lui presenta la sua collezione, io lo seguo in differita: nebbia grigia e fitta, fossi, filari di pioppi bianchi, il fiume scuro e lento – un costante promemoria della mortalità – sedie di plastica, negozi con tende di stoffa ruvida, dolci giallo pallido e morbidi come la polenta, Marlboro Lights fumate nel bagno del treno mentre andavamo a scuola, lacrime e cappotti. Questi frammenti sono un ritratto di memorie familiari raccolte durante l’adolescenza nella pianura che si estende da Torino a Venezia: la Pianura Padana. La Bruma e I Fossi nasce dal desiderio di rivisitare una psicogeografia fatta di sogni e di amore ruvido, una ricerca di qualcosa che somiglia al crepuscolo. Tra le ispirazioni principali, spicca L’Albero degli Zoccoli, il film di Ermanno Olmi ambientato nella campagna bergamasca del XIX secolo. Questo capolavoro racconta la vita quotidiana dei contadini di una cascina lombarda e vinse la Palma d’Oro a Cannes nel 1978. Olmi descrisse il suo lavoro come un omaggio alla terra, dicendo: “In un momento in cui le nostre esistenze sono a rischio, rendere rispetto alla terra significa guardarla come una madre che ci protegge”.

La collezione La Bruma e i Fossi di lessico familiare Un ritratto di sogni, memorie e amore ruvido nella Pianura Padana | Image 546649
La collezione La Bruma e i Fossi di lessico familiare Un ritratto di sogni, memorie e amore ruvido nella Pianura Padana | Image 546650
La collezione La Bruma e i Fossi di lessico familiare Un ritratto di sogni, memorie e amore ruvido nella Pianura Padana | Image 546651
La collezione La Bruma e i Fossi di lessico familiare Un ritratto di sogni, memorie e amore ruvido nella Pianura Padana | Image 546652

Dover Street Market Paris si trasforma, per l’occasione, in una cascina immaginaria, un luogo capace di accogliere i ricordi dolci e amari evocati dalla collezione. Gli spazi sono suddivisi in sezioni evocative: le coin magique, la maison, la place, nature e hay. I capi presentati esplorano forme a bozzolo in cui le maniche perdono la loro funzione originale, decostruite e quasi cancellate. Non sono gabbie che limitano i movimenti, ma gusci avvolgenti sotto cui riposare. Un richiamo al giorno di festa dei contadini della Pianura Padana, quando, per poche ore, le braccia possono rilassarsi, protese verso una ciotola di polenta o un bicchiere di lambrusco. La collezione comprende cappotti, shearling, mantelle in pelle, camicie e vestaglie da notte. Ogni pezzo è unico. Una serie speciale di cappelli è stata creata in collaborazione con l’artista bergamasca Patrizia Benedetta Fratus, figlia della protagonista del film L’Albero degli Zoccoli.

La collezione La Bruma e i Fossi di lessico familiare Un ritratto di sogni, memorie e amore ruvido nella Pianura Padana | Image 546654
La collezione La Bruma e i Fossi di lessico familiare Un ritratto di sogni, memorie e amore ruvido nella Pianura Padana | Image 546655
La collezione La Bruma e i Fossi di lessico familiare Un ritratto di sogni, memorie e amore ruvido nella Pianura Padana | Image 546653

L’esibizione include opere di artisti provenienti dall’area della Pianura Padana come Stefano De Paolis (Bergamo, 1992) e Jacopo Valentini (Modena, 1990), insieme a contributi contemporanei come Florence Carr (UK, 1997) e maestri storici come Enrico Erba (Cremona, 1895–1979). Riccardo ci racconta: “Questa collezione rappresenta per noi un turning point. Ora stiamo comunicando che esistiamo, letteralmente, nel mercato. Per ora in un solo luogo, ma esistiamo. Dover Street Market Paris ci ha accolto, e questo per noi è già un traguardo”. “La collaborazione è nata parlando con Carla e Adrien nel nostro studio di 15 metri quadrati. Carla continuava a dire: ‘Facciamo qualcosa insieme!’ Così abbiamo deciso di ispirarci al folklore di dicembre—cappotti, castagne, rigore campagnolo. I capi raccontano una poetica di semplicità che non vogliamo mai perdere, nemmeno nel retail”. La collezione è prodotta dallo studio veneziano Mare Karina. Un ringraziamento speciale va a Marta Barina, Beatrice Tafuro e Tabatha Mazzabò, che hanno contribuito a rendere questo progetto possibile.