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Cosa significa la parola "lore"?

Da “Il Signore degli Anelli” ad ASAP Rocky

Cosa significa la parola lore?  Da “Il Signore degli Anelli” ad ASAP Rocky

Ieri, ASAP Rocky è stato avvistato con un look completo della collezione Pre-Spring 2025 di Bottega Veneta durante i Footwear News Achievement Awards a New York. Di solito, i look da red carpet sono interamente forniti da un certo brand e dunque non includono dettagli di styling più personali – ma non in questo caso. ASAP Rocky infatti aveva vivacizzato il suo look altrimenti assai sobrio con una cintura dalla fibbia sovradimensionata (uno dei classici ingredienti del classico look hip-hop Y2K) che aveva la forma di una parola: Lore. Una parola che non è casuale e di recente è continuata ad apparire in meme e video ironici su TikTok fino a invadere silenziosamente  i nostri feed social. La scelta di A$AP Rocky di indossare questa fibbia della cintura è più di un semplice cenno di riconoscimento alla Internet culture ma evidenzia come "lore" sia riuscito a superare le comunità online di nicchia e sia diventato parte del linguaggio pop della cultura mainstream. Ma cosa significa "lore" e come ha fatto questa parola, che affonda le radici nella tradizione medievale, a farsi strada nel gergo di TikTok e adesso nella moda?

@apgcanada Watch until the end to learn how to use “lore” in your next meeting! Have you heard all 3 of these uses of “lore” before? #lore #genz #strategy #marketing son original - APG Canada

Su TikTok e in tutto internet, la parola “lore” viene usata come sinonimo di informazioni di contorno o retroscena su una persona (ma anche un oggetto o un universo immaginario) o a qualunque storia pregressa che abbia inciso o influenzato su di essa. Nell’era della condivisione e della narrazione online, tutti e tutto hanno un po’ di lore. Ovviamente essendo il termine umoristico si riferisce a storie che spesso sono eccentriche, oscure o apparentemente casuali: un ricordo strano dell'infanzia, una bizzarra storia familiare, un hobby inusuale o un fatto poco conosciuto del passato di qualcuno potrebbero essere tutti considerati parte del loro "lore". Eppure "lore" non è nato come una moda di TikTok  e le sue origini affondano nelle radici della lingua inglese e nella tradizione narrativa: la parola "lore" deriva dall'Old English lar, che significava "tradizione, apprendimento, ciò che viene insegnato, conoscenza o dottrina". Le sue origini risalgono alle lingue proto-germaniche e hanno la stessa radice del verbo inglese “to learn” per indicare l’insieme di conoscenze che vengono tramandate da una generazione all’altra e riguardano comunità umane più o meno grandi. Nell'inglese medievale e moderno, "lore" si riferisce alla saggezza o alle storie preservate tramite tradizione orale, che includevano miti, leggende e insegnamenti – il termine “folklore” indica proprio questo. Il termine, ad esempio, appare nei primi versi di The Raven di Edgar Allan Poe («many a quaint and curious volume of forgotten lore» che in italiano viene tradotto spesso come “conoscenza perduta”). Nell’era contemporanea, il termine divenne sinonimo delle storie e delle mitologie nei libri di fantasia e nei giochi di ruolo, dove i dettagli dei retroscena erano essenziali per costruire mondi immersivi. 

Il concetto di "lore", come lo intendiamo oggi, ha preso piede nel mondo della letteratura fantasy e dei videogiochi, dove le storie dettagliate erano fondamentali per creare universi avvincenti. I libri di J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli e le sue opere complementari come Il Silmarillon, sono probabilmente i primi testi moderni ad elevare il "lore" a dispositivo narrativo. Tolkien si riferiva spesso alle storie di Arda come "lore", arricchendo il suo mondo con racconti antichi, genealogie e leggende. I custodi di questa conoscenza, i Lore-masters, sono diventati un archetipo nelle narrazioni fantasy, influenzando innumerevoli altre opere. Più di recente, videogiochi fantasy come Dark Souls o Elder Scrolls hanno portato il concetto di "lore" in primo piano per una nuova generazione. La serie Dark Souls racconta la sua storia attraverso frammenti criptici: descrizioni di oggetti, indizi ambientali e dialoghi vaghi. I fan mettevano insieme questi frammenti per svelare la storia più profonda, creando "video lore" su YouTube. Questi video sono diventati molto popolari, cementando l'idea che scoprire il "lore" fosse un processo attivo e comunitario—un enigma che i fan dovevano risolvere. In altri casi, come in quello del videogioco cult Five Nights at Freddy’s, sono stati i fan stessi a creare il “lore”. La narrazione deliberatamente criptica del gioco ha incoraggiato i fan a teorizzare sui retroscena della storia, alimentando un intero genere di creatori di contenuti dedicati a svelare i misteri dell’universo del gioco e spesso anche a inventarseli. L'onnipresenza di "lore" nella cultura pop contemporanea è innegabile.

Film, serie TV e videogiochi  hanno iniziato a includere retroscena sempre più intricati —non necessariamente per approfondire la narrazione, ma come uno strumento di marketing per giustificare sequel, prequel e spin-off. Ad esempio, l’Expanded Universe di Star Wars e l'Universo Cinematografico Marvel sono esempi lampanti di come il lore guidi franchising interconnessi. Questo cambiamento ha anche suscitato critiche. Alcuni sostengono che sovraccaricare le storie di lore complesso diluisca la chiarezza narrativa, trasformando "lore" in una parola di tendenza. Verso il 2020, il termine "lore" ha cominciato a sfuggire dai confini della cultura nerd, trovando una nuova casa su TikTok. Alla fine del 2022, gli utenti hanno cominciato a condividere frammenti di "lore personale"—aneddoti bizzarri o imbarazzanti della loro vita, raccontati come parte del loro "sviluppo del personaggio". La tendenza è esplosa, con i creatori che abbina queste storie con umorismo, nostalgia o autoconsapevolezza. Basti dire che le ricerche della parola sono aumentate dell’80% in quattro anni, suscitando curiosità ma venendo usato molto di più in un curioso esempio di come le generazioni più giovani rielaborano il linguaggio comune. Per la Gen Z, "lore" è un modo per narrativizzare la vita quotidiana, trasformando esperienze ordinarie in microstorie. La singolarità della parola, la sua semplicità e le sue radici nella cultura videoludica l’hanno resa perfetta per essere amplificata dagli algoritmi. Piattaforme come TikTok ne hanno accelerato l’uso, facendola diventare una presenza costante nella cultura pop.