
Cosa fa un casting director?
La figura professionale verrà premiata per la prima volta, ai David di Donatello 2025
07 Aprile 2025
I David di Donatello 2025 premieranno per la prima volta i migliori casting director. Sono anni che la categoria si batte per ricevere un riconoscimento che solo è lecito, ma ha anche una valenza a livello pratico e sindacale, aspetti meno luccicanti eppure presenti all’interno dell’industria dello spettacolo. Il fatto che l’Accademia italiana abbia fatto un primo passo verso tali figure rappresenta un cambiamento enorme per la industry, anticipando la controparte americana di un anno - sarà in occasione degli Oscar 2026 che i colleghi statunitensi verranno per la prima volta nominati dall'Academy americana. Negli ultimi anni la discussione attorno alla possibilità di creare una nomination ad hoc per il casting è stata fonte di dibattito in Italia quanto all’estero, soprattutto dopo alcune scivolate da entrambe le parti quando si è trattato di andare a premiare categorie al di fuori la sfera della regia o della recitazione. Nel 2022, l’Academy prese la pessima decisione di consegnare alcuni dei premi (dal montaggio alla colonna sonora, dal make-up al production design) al di fuori della cerimonia ufficiale, pensando fosse la soluzione ideale per risolvere i problemi di un evento considerato troppo lungo in cui i riflettori vengono puntati principalmente sulle star. Lo stesso anno, le categorie tecniche dei David di Donatello della scenografia e del costume vennero rilegate ad un sottoscala scenico che doveva fare da eco alla loro professione e invece ha impedito di poter vivere il momento della premiazione insieme ai colleghi.
Il punto è che a volte, a causa dello sbrillucichio con cui ci riempiamo gli occhi, tendiamo a dimenticarci che un settore come quello cinematografico e televisivo non vive solo di chi è davanti alla camera da presa. E sorprenderebbe sapere quanti sono gli interpreti che, oltre a ringraziare i loro registi, devono la propria carriera a un casting director. Negli States, è stato merito di Sarah Halley Finn se il MCU ha potuto contare sui volti iconici dei suoi supereroi, ormai entrati con le loro fisionomie nell’immaginario del mondo a fumetti, mentre in Italia esempi nostrani dimostrano che il casting director è una figura fondamentale. Lo dimostra Gabriel Montesi, attore di cui molti ricorderanno l’exploit grazie ai fratelli D’Innocenzo per Favolacce con cui è tornato a collaborare anche per la serie Dostoevskij che, pur ringraziando i gemelli del cinema italiano per averlo fatto affacciare alle luci della ribalta, non perde occasione di ricordare chi sia stato davvero a offrirgli la prima opportunità nel settore. Quando durante un’intervista su Rolling Stone gli viene chiesto come mai ringrazia sempre i casting director, l’attore risponde: «Lo dico innanzitutto per gli attori. Devono sapere che bisogna conoscere e farsi conoscere dai casting director, creare con loro un rapporto lavorativo proficuo, in modo che i casting vedano più carte possibili e riescano a proporti. Siamo tantissimi attori, e i registi da soli non possono avere un quadro complessivo per trovare il personaggio».
Get a peek at Owen Cooper's audition tape for the role of Jamie in Adolescence. pic.twitter.com/Q3MjWEWHrk
— Netflix (@netflix) March 24, 2025
Ma quindi perché è tanto importante la figura del casting director? E soprattutto, cosa fa? Bisogna partire dal termine casting, il quale intende un lavoro di ricerca che nel cinema e nella televisione comincia dalla sceneggiatura e si adopera per trovare le persone adatte a ricoprirne i vari ruoli. È il casting director a tenere le fila di tale processo, affiancando il regista e lavorando su due binari: sia suggerendo quale volto e personalità ritiene più affine per una parte, sia rispettando le esigenze e le richieste di chi ha in mano la direzione del progetto. Una professione in cui entrano in gioco sensibilità e competenze, oltre al dover essere pronti a cercare soluzioni innovative che vadano incontro alle esigenze artistiche e/o commerciali di una produzione. E che ci ha aiutato a capire meglio Armando Pizzuti, casting director che nell’ambito del festival di Cortinametraggio ha tenuto una masterclass sulla professione che ricopre da circa dieci anni. «Non tutti sanno chi è e cosa fa un casting director, anche nell’ambiente dello spettacolo, figurarsi gli spettatori - racconta il casting director - Il che è assurdo perché non si capisce che se un cast è sbagliato allora il film non funzionerà mai». Pizzuti nasce come attore e comincia a fare del casting il suo mestiere con una serie internazionale di successo come The Young Pope di Paolo Sorrentino. «È un ruolo che mi fa sentire molto vicino agli attori o alle attrici, perché ricordo cosa significa ricevere la chiamata che ti dice di essere stato preso. Ma nella mia posizione devo aiutare tanto un interprete ad emergere quanto un regista a trovare la persona più adatta, ed è bellissimo quando riesci a dargli esattamente chi aveva visualizzato come suo personaggio».
The Beatles biopics will star Harris Dickinson, Paul Mescal, Barry Keoghan and Joseph Quinn. pic.twitter.com/7SuWRmiYDE
— Pop Base (@PopBase) April 1, 2025
Il lavoro continua a essere fatto in presenza con provini dal vivo ma ha introdotto sempre più la pratica del self-tape, particolarmente efficace e apprezzato dalle produzioni internazionali. Sapere cosa comporta e di cosa si occupa un casting director serve anche per non incappare nelle inevitabili truffe che un simile mestiere porta, tra promesse di successo e attori e attrici che vengono raggirati. «Lo dico di continuo, soprattutto ai più giovani, e non mi stancherò mai di farlo: attenzione a chi cerca di lucrare su chi vuole fare l’attore. Se un’agenzia ti prende non c’è da pagare nessuna tassa, non bisogna sborsare un euro per un book fotografico e non c’è nessun vincolo che ti obbliga a spendere per fare provini e casting. Sembrano cose assurde da dire oggi, visto che si dovrebbe essere tutti più informati di quando ero io un tredicenne in un paesino isolato del Molise, ma è ancora necessario». Un’attenzione che bisogna osservare anche per capire cos’è un provino, cosa è lecito o meno, e che viene soprattutto richiesta quando si tratta di nudità o simulazione di rapporti intimi.
Sul sito dell’Unione Italiana Casting Directors, di cui Armando Pizzuti fa parte, si possono trovare tutte le informazioni e le linee guida da seguire quando si partecipa a casting, provini e workshop. Un’associazione che sta prendendo più spazio nell’industria dell’audiovisivo, anche in termini di sicurezza per un lavoro che vede i professionisti dello spettacolo in una situazione sempre più precaria. «Per noi è importantissimo», racconta Pizzuti. «Abbiamo lottato tanto per essere riconosciuti. Per molti anni alla proposta di inserire i casting director ai David di Donatello c’è stato risposto di no, senza che ci venisse presentato un vero motivo. Speriamo che l’introduzione della categoria sia un incentivo anche a migliorare le condizioni sempre più instabili dei lavoratori dello spettacolo».