
L’AI cambierà il futuro delle dating app?
Riguardo la privacy e lo user experience c'è ancora molto da fare
13 Febbraio 2025
Nell’ultimo anno sempre più utenti sembrano essersi disinnamorati delle app di incontri: una disfatta documentata da report . Ofcom mostra un calo significativo nell'uso delle applicazioni di incontri tra il 2023 e il 2024, con una diminuzione di quasi il 16% nell’utilizzo delle 10 app di incontri più popolari (tra le più colpite Tinder e Hinge) rispetto all'anno precedente. Secondo quanto evidenziato, a contribuire alla diminuzione degli incontri online potrebbe essere un senso di distacco dalla realtà, dal momento che le app, originariamente pensate per la vita reale, sembrano essere diventate una specie di slot machine con subscription . A questo va aggiunta la stanchezza che deriva dallo swiping alla ricerca del partner ideale, dalla crisi ideologica e sociale della hookup culture, che ha portato anche ad attriti sui social da parte di utenti particolarmente sfiduciati. E proprio come risposta a questo dating fatigue, sono nate delle alternative, ad esempio Bored of Dating Apps, che organizza incontri, spesso a tema, per single che puntano piuttosto a conoscersi dal vivo o Agape, in cui chi è interessato a conoscere l’anima gemella si iscrive ad un database, riponendo fiducia su matchmaker esperti, tornando ad un format simile ad un'agenzia di appuntamenti. Un’altra opzione è quella di sfruttare le comodità che un'app può offrire, ma puntando poi a far incontrare le persone dal vivo il prima possibile: Breeze, ad esempio, alleggerisce la fase iniziale di messaggi infiniti. Prendendo atto di ciò, le aziende più note nel settore vogliono rendere l’esperienza sulle app più fluida servendosi dell’appoggio di uno strumento speciale: l’AI.
Implementare le funzionalità di machine learning sono una priorità, ad esempio, per Grindr (app che si rivolge principalmente a un pubblico LGBTQ+ ) il cui amministratore delegato, George Arison, vede nell’AI uno strumento che potrà facilitare la ricerca di persone con cui vale la pena avviare una conversazione, fornendo consigli personalizzati e suggerendo persino luoghi per gli appuntamenti. Il suo chatbot, wingman, attualmente è in fase di test per un numero limitato di utenti. Grindr non è l’unica app che accenna a muoversi in questa direzione visto che, dal lancio di ChatGPT da parte di Open AI nel 2022, la corsa all’AI generativa si è intensificata. Già alla fine del 2023 il CEO di Hinge, Justin McLeod, aveva dichiarato come «L’AI non sarà una panacea per il complesso e personale problema dell’amore», ma «trasformerà sicuramente l’esperienza delle app di incontri».
Me being a wingman on Grindr instead of using the app correctly (stg I use Grindr for anything but to fuck) pic.twitter.com/izVrIPhHj3
— Mega xx (@CallMeMega_xxx) January 21, 2025
Non è un caso che fra tutte, la Match Group (società che detiene un vasto portfolio di app, tra cui OkCupid, Tinder, Hinge, Meetic) ha annunciato un aumento degli investimenti nell’intelligenza artificiale, con il lancio di nuovi prodotti. «L’intelligenza artificiale può estrarre molte informazioni dai profili degli altri utenti e offrire suggerimenti per migliorare sia la fase di matching che quella post-match. Si ottiene così una maggiore efficienza: meno sforzo e risultati migliori» ha commentato il presidente Gary Swidler sul The Guardian. Per il rilancio di Tinder, sarà un assistente AI a svolgere le principali attività legate agli appuntamenti, come la selezione delle foto del profilo che, secondo i suoi calcoli, otterranno il maggior numero di risposte e il suggerimento di frasi e informazioni da inserire nella biografia. L’intelligenza artificiale condurrà un’intervista vocale con l’utente per capire cosa cerca nella sua esperienza di dating e suggerirà quali messaggi inviare alle persone con cui è stato effettuato un match, basandosi sugli interessi comuni. Ma viene da chiedersi se agli utenti interesserà avere un AI che li interroga, e se questo possa effettivamente alleggerire l’esperienza o, al contrario, appesantirla.
Oltre alle applicazioni più note, esistono anche strumenti per rilevare la compatibilità basati quasi totalmente sull’AI. L’app Rizz viene in aiuto agli utenti suggerendo risposte alle conversazioni sulle diverse piattaforme di dating esistenti. Esiste persino una piattaforma per consigli, chiamata Pookie Tools, che detiene funzioni come un “flirt meter” ossia un rilevatore di altezza e un predittore di calvizie. Riguardo a queste soluzioni c’è un certo scetticismo, soprattutto per i dubbi sulla privacy: ci si chiede se queste aziende siano in grado di proteggere l’enorme quantità di dati che raccolgono e utilizzano per addestrare i loro algoritmi. Altri dubbi sorgono riguardo al forte cambiamento che il machine learning potrebbe apportare nelle interazioni degli user. Secondo Anastasiia Babash, membro del progetto internazionale Ethical Dating Online, l’aumento dell’uso dell’AI negli appuntamenti potrebbe ridurre la capacità delle persone di interagire senza di essa. «C’è il rischio che gli utenti che si affidano all’AI per la loro vita sentimentale diventino sempre più dipendenti dalla tecnologia, riducendo la loro autonomia. Se le persone iniziano a delegare all’AI la gestione delle conversazioni con potenziali partner, potrebbero perdere la capacità di intrattenere conversazioni reali e spontanee, rendendo più difficile costruire connessioni autentiche».
Dal punto di vista degli utenti la situazione rimane abbastanza variegata, ma la maggior parte degli utenti si dichiarano insofferenti al dilagare dell’AI all’interno delle dating app, preoccupati del fatto che questi strumenti rendano la conoscenza meno genuina. Piattaforme come Match Box, in cui si organizzano feste per incontrare l’anima gemella (con tanto di questionario all’ingresso dell’evento per essere abbinati), sono diventate virali su Tik Tok, fanno pensare che il futuro delle relazioni sentimentali si giocherà nel giusto compromesso tra online e offline. A maggiore conferma ci sono anche i run club per single, organizzati su Lunge, in cui si cerca di avvicinare persone che trovano un interesse in comune nel fitness. In questo contesto Faye Iosotaluno, CEO di Tinder, ha dichiarato che l’azienda sta adottando un approccio cauto nell’uso dell’AI per gestire i dati, ma è determinata a portare questa tecnologia nel mainstream, con l'intento di salvare le dating app. Il futuro del dating, perciò, è ancora tutto da vedere.